Roderick Trice


UPS

Ratiopharm Ulm: d’ora in avanti bisognerà aggiornare chiché e luoghi comuni su Ulma che non può continuare a rimanere famosa soltanto per aver dato i natali ad Albert Einstein ed essere sede di una delle migliori università del mondo. Questa città bavarese di 120mila abitanti sul Danubio ora infatti è conosciuta per la Ratiopharm, la sua squadra di basket che ogni fine settimana riempie all’inverosimile i tremila posti della Kuhberghalle e che ora può festeggiare uno storico primo posto solitario in classifica. Merito della sconfitta del Brose Basket a Giessen e della contemporanea vittoria casalinga contro i Phoenix Hagen (86-72) in un incontro equilibrato solo nei primi due quarti prima dell’allungo decisivo dei bianco-giallo-neri. Con undici giocatori finiti a referto coach Leibenath può contare sulla solidità in area di Dane Watts (11 punti e 8 rimbalzi) e di Roderick Trice (13 punti e 6 rimbalzi) oltre all’impatto al tiro di Isaiah Swann (19 punti con 4/7 da 3).

Au revoir, Monsieur Tony

Nicholas Batum (ala, Sluc Nancy) e Tony Parker (playmaker, Asvel Villeurbanne): per sei mesi hanno illuminato il basket europeo con tecnica, atletismo e fisicità. Hanno portato la Francia alla conquista di uno storico argento e riempito i palazzetti del vecchio continente. Ma ora la licenzia premio è finita. Risolto il lock-out e riorganizzata la NBA con un calendario ridotto, per loro è davvero arrivato il momento di tornare Oltreoceano. Ma da veri campioni trasformano il momento dei saluti in un trionfo. Parker lascia Lione con un 23 punti (6/11 da 2, 2/5 da 3), 5 rimbalzi e 8 assist nel successo di Strasburgo (74-80), Batum addirittura si supera nel ruolo di MVP del big match del basket francese contro Cholet (96-88). Per lui 27 punti (9/15 da 2, 1/2 da 3, 6/6 ai liberi), 7 rimbalzi e 5 assist. Lascia i lorenesi al primo posto in classifica (7 vinte e una persa) e in piena corsa per il passaggio del turno in Eurolega con tre vittorie e tre sconfitte. Sostituirli non sarà facile.

Michael Taylor

Union Kavala: un Davide grintoso che riesce a battere un Golia imballato dalle avventure europee. Si può riassumere così la vittoria choc del Kavala che continua a mantenere un passo da play-off e a tenere alto il nome di una cittadina della Tracia con meno di 80mila abitanti. Certo si può dire che i campioni d’Europa fossero duramente provati dalla trasferta di tre giorni prima a Malaga vinta solamente di un punto nel finale. Ma ridurre l’impresa del Kavala solamente a questo sarebbe ingeneroso. Facile anche individuare l’eroe della serata in Michael Taylor, playmaker in arrivo dalla Legadue italiana (Verona). Parte dalla panchina e fa impazzire gli uomini di Obradovic con 22 punti (4/6 da 2, 4/6 da 3, 2/4 ai liberi), 4 rimbalzi e 2 assist. A fare il resto ci pensano uno strabiliante 12/23 di squadra dalla lunga distanza.

Gustavo Ayón

Gustavo Ayón (centro, Fuenlabrada): continua a migliorare il centrone messicano del Fuenla, che nell’ultima giornata ACB ha trascinato i suoi alla vittoria al supplementare sul difficile campo di Siviglia con ben 43 punti di valutazione, manco a dirlo il massimo in carriera. Di fronte, stavolta, Ayón si è trovato un signor avversario, quel Paul Davis già visto in questa rubrica che anche in questa occasione è stato capace di dire la sua nel pitturato con 27 punti e 6 rimbalzi; ma al 26enne di Tepic non manca certo la personalità, e con un clamoroso 15/16 da due (4/6 ai liberi) è riuscito a raggiungere quota 34 punti segnati, a cui ha abbinato 11 rimbalzi (4 in attacco), un recupero e 6 falli subiti. Prossima fermata una big europea.

Marcelus Kemp

Marcelus Kemp (ala, Beşiktaş Milangaz), Melvin Sanders (ala, Hacettepe Universitesi) e Anthony Grundy (guardia, Mersin): tre americani che hanno giocato in Italia per poi approdare in Turchia. Potrebbe essere questa la caratteristica che accomuna questi tre giocatori. E invece no. Questa settimana siamo sottili segnalandoli tutti e tre come autori di ottime prestazioni nel campionato turco. Su tutti l’ex virtussino Kemp che per la seconda volta in sette giornate si merita il titolo di migliore di giornata tornando nuovamente in testa alla classifica dei realizzatori grazie ai 31 punti (5/8 da 2, 6/10 da 3) messi a segno a Izmir contro l’Aliaga Petkim. Addirittura meglio avrebbe fatto Grundy che ha segnato 19 dei suoi 36 punti nell’ultimo quarto contro il Fenerbahce e avrebbe potuto festeggiare il quarto successo stagionale se Ukic non ci avesse messo lo zampino sulla sirena. Onore anche a Sanders che nonostante il ruolo (guardia) e i centimetri (196) ha dettato legge nell’area pitturata nella seconda vittoria stagionale contro il Tofas Bursa. Per lui 21 punti (11/12 ai liberi) e 18 rimbalzi.

Torey Thomas

Torey Thomas (playmaker, Spartak Primorje Vladivostok): il Khimky viaggia spedito sia in VTB League sia in patria, ma ci pensa lo Spartak Primorje di Boris Livanov a riportarlo con i piedi per terra battendolo nella quinta giornata PBL (la quarta per il club della Russia orientale) battendolo a domicilio per 82-95. In massima evidenza il play realizzatore Thomas, reduce da un’eccellente stagione in Polonia al Turow ed ora leader di questo Spartak: per lui contro i gialloazzurri ben 28 punti, la metà insaccati dalla linea della carità grazie ai 9 falli subiti a cui ha aggiunto 2 rimbalzi, 2 recuperi ed un assist. Forse Nesterov e compagni avrebbero bisogno di qualche isolamento in meno e qualche assist in più, ma finché i risultati sono questi coach Livanov non può che lasciare l’iniziativa nelle mani del ventiseienne ex Holy Cross.

DOWNS

Deron Williams abbandonerà il bianconero

Beşiktaş Milangaz e Asvel Villeurbanne: forse credevano che fosse l’unica strada per essere veramente ambiziosi in questa stagione, o forse volevano semplicemente vendere un po’ di biglietti in più del previsto, fatto sta che il club turco e quello francese sono stati tra i più incoscienti nel gettarsi a piene mani nel mare di giocatori liberati dal lock-out. Il Beşiktaş ha costruito la squadra attorno a Deron Williams, ed ora sostituire un giocatore del genere (al di là dell’exploit da 50 punti che gli varrà il ritiro della maglia, ha garantito quasi 20 punti e oltre 6 assist di media) appare molto difficile se non impossibile. Per di più, dopo aver ingaggiato Semih Erden non riuscendo a sfruttarlo appieno per vari problemi di tipo fisico e comportamentale, la dirigenza turca lo ha voluto rimpiazzare con nientemeno che Lamar Odom, anche lui ovviamente destinato a non scendere mai in campo con le Aquile Nere di Istanbul. L’Asvel, invece, non si è accontentato di riportare in patria Tony Parker, ma ha voluto aggiungere anche Ronny Turiaf per dare sostegno a Hilton Armstrong sotto le plance. Ironia della sorte, l’unico che rimarrà (Armstrong appunto) è stato finora ben al di sotto delle aspettative, mentre Turiaf e soprattutto Parker lasceranno un “cratere” tecnico ed emotivo che renderà impossibile a Pierre Vincent conservare gli equilibri finora vigenti.

Luis Casimiro

Blancos de Rueda Valladolid: un anno fa, a quest’ora, Valladolid era una delle rivelazioni del campionato spagnolo (e lo sarebbe stato ancora a lungo), ora invece giace sul fondo della classifica ACB con due sole vittorie in nove giornate e quel che è peggio reduce dal KO interno contro una concorrente diretta nella lotta salvezza come l’UCAM Murcia, trascinato dal solidissimo James Augustine e dall’ex Cremona Blagota Sekulic. Certo, confermarsi è sempre la cosa più difficile, ma era prevedibile che, cambiando coach e buona parte del roster, il club pucelano avrebbe avuto vita difficile in una lega dai valori tanto equilibrati come quella spagnola. I nuovi arrivi, peraltro, sono un monumento vivente alla discontinuità, a cominciare da quell’Hervé Touré che ha a lungo mostrato i suoi lati migliori e peggiori sui campi del Bel Paese. Luis Casimiro è un tecnico navigato e competente almeno quanto l’ex coach Porfirio Fisac, infatti la dirigenza ha finora evitato un frettoloso esonero, ma se non arriverà un immediato cambiamento di rotta l’allenatore castigliano rischia di affondare assieme alla “barca” vallisoletana.

Andrea Rizzi e Alessandro Petrini