Alex Stepheson

UPS

Panionios: il campionato era iniziato con un passo falso a Rodi che non prometteva niente di buono. Ma a questo punto si può dire che gli ateniesi non si sono persi d’animo e hanno inanellato una serie aperta di sei vittorie che giornata dopo giornata li ha proiettati al primo posto in classifica. Ilysiakos, Aris, Paok, Kaod, Marousi e infine Ikaros per un record di 6-1. Certo si può dire che il calendario finora è stato piuttosto benevolo con i ragazzi di Bartzokas e che finora la squadra non ha ancora incontrato le corazzate Olympiacos e Panathinaikos. Intanto però i rossoblu possono guardare dall’alto i cugini campioni d’Europa che in questo momento hanno una vittoria in meno. Il sesto gioiello contro l’Ikaros invece è stato senza storia con i padroni di casa avanti fin dal primo minuto grazie anche un incredibile 12/19 al tiro da 3 punti condito dal 19/38 da 2, con l’ala da South California Alex Stepheson (19 punti e 11 rimbalzi) sugli scudi. Difficile perdere con queste percentuali.

Yannick Bokolo

Bcm Gravelines-Dunkerque: sono ormai due mesi che Gravelines non perde più . Per tornare alla sua ultima sconfitta stagionale bisogna pensare alla prima giornata di campioanto a Chalon (77-73). Da quel momento in poi il Bcm ha vinto otto partite di campioanto con uno scarto medio di 22 punti. E in Eurocup la statistica è ancora più eclatante con 3 vittorie su 3 e 23,7 punti di scarto. Le Mans, che alla vigilia dell’incontro era al terzo posto in classifica, ha ceduto come tutte le altre: 30-13 dopo il primo quarto e 94-76 il finale. Bokolo e compagni sono numero uno in attacco (86.7 punti), ai rimbalzi (40.2), nelle palle perse (appena 11) e nei falli subiti (15.6).


Kaloyan Ivanov

Kaloyan Ivanov (ala/centro, Lucentum Alicante): due settimane fa ci aveva provato contro Malaga, ma i suoi 19 punti e 10 rimbalzi non erano stati sufficienti a superare i biancoverdi andalusi. Stavolta, il gemello del sutorino Dejan ha riservato il trentello di valutazione per il CAI Saragozza, sconfitto sul filo di lana (77-75) per il settimo sigillo alcantino nelle dieci giornate ACB finora disputate. Nella partita del chiacchierato addio di Kyle Singler, non è il talentino americano a brillare (9 punti), ma Pedro Llompart, Lamont Barnes (30 punti in due) e appunto Ivanov, che mette a referto 15 punti e strappa altrettanti rimbalzi con l’aggiunta di 2 assist, 2 recuperi, una stoppata e la consueta quantità industriale di falli subiti (stavolta 9, per altrettanti tiri liberi scoccati). Il “termometro” della valutazione, alla fine, tocca quota 34, meglio persino di Mirza Teletovic che, con 24 punti e 31 di valutazione, ha fatto gioire il Caja Laboral nel derby basco contro il Lagun Aro di San Sebastián.


Marković con la Nazionale

Steven Marković (play/guardia, Radnički): gli sloveni dell’Helios Domžale non sono esattamente l’avversario più probante della Lega Adriatica, ma il play australiano di passaporto serbo ha superato se stesso. Nell’incontro di sabato pomeriggio vinto in trasferta dalla squadra di Kragujevac dopo un tempo supplementare, Marković (da non confondere con il quasi omonimo Stefan, ex Treviso attualmente a Valencia) non ha fatto mancare i soliti assist (11) ma ha sfoderato una prova da 27 punti con 4 triple a segno, senza dimenticare i 5 rimbalzi, 2 assist e 7 falli subiti che hanno contribuito ai 39 punti di valutazione. Per di più, coach Miroslav Nikolić gli ha concesso appena 45″ di riposo per tutti i 45 minuti di gioco, una maratona non da poco per il nazionale australiano che, a 26 anni suonati, meriterebbe decisamente l’attenzione di qualche club di prima fascia.


Bazarevich, grinta e cervello anche fuori dal campo

Krasnie Krilya Samara: vittoria d’autorità del Krasnie Krilya contro l’Astana di Matteo Boniciolli, travolto con 27 punti di scarto nell’undicesimo turno di VTB League. La squadra della Russia centro-orientale, curiosamente allenata dall’ex “triestino” Sergey Bazarevich, si è fatta beffe di Eric Williams e compagni, scappando fin dal primo tempo grazie soprattutto ai 23 punti di Brion Rush ed ai 16 (con 10 rimbalzi) di Dragan Labović. Tutta la squadra, però, ha contribuito al bombardamento (12/24) che ha sotterrato i kazaki, regalando il terzo successo in VTB al Krasnie Krilya. La classifica rimane non esaltante (la vittoria è servita solamente a mettere il bilancio in pari), ben peggiore di quella dei leader del girone A Khimky e Unics, ma la lega “sovietica” non è certo una passeggiata per un club di tradizione relativa e budget modesto (per le abitudini russe), e trionfi come quello sull’Astana non possono che essere un ottimo viatico per una stagione di alto livello.

 

Jon Leuer

Jon Leuer (ala/centro, Fraport Skyliners Francoforte): alcuni americani si avvalgono delle clausole contrattuali per tornare in America, altri se ne infischiano dei contratti e ci tornano ugualmente (Scalabrine), altri ancora rimangono in Europa ma cambiano canotta (Singler). Leuer, invece, pare resterà fedele a Francoforte malgrado sia stato selezionato da Milwaukee con la quarantesima scelta dell’ultimo draft, e intanto risolleva le sorti dei disastrati Skyliners portandoli alla vittoria corsara dopo 7 KO consecutivi sul caldissimo campo di Hagen. La squadra di Muli Katzurin, infatti, fa bottino pieno in Renania settentrionale grazie soprattutto ai 27 punti (con 4 triple) e 7 rimbalzi del ventiduenne di Long Lake, prestazione maiuscola portata a termine per giunta in meno di 33 minuti e partendo dalla panchina alle spalle del più esperto Jamareo Davidson.

 

DOWNS

Flores e (in secondo piano) Simmons

Americani dell’Asefa Estudiantes: l’Estu prosegue il suo calvario (così si può definire, per ora, un campionato da 3 vittorie su 10 incontri) senza trovare una soluzione ai suoi problemi. Quel che è certo è che la decisione di costruire il roster attorno a tre americani, affidandolo per giunta ad un estimatore dei giocatori “nostrani” come Pepu Hernández, non è stata molto azzeccata. Certo, ci sono Carlos Jiménez, Germán Gabriel, il promettente Jaime Fernández e da poco Rodrigo De la Fuente, ma finché gli americani proseguiranno su questa strada ci sarà poco da stare allegri: difficile dire se il peggiore sia il lungo di passaporto bulgaro Cedric Simmons, che alterna lampi di dominio interno a momenti da “chi l’ha visto?”, l’ex rosetano Luis Flores, mangiapalloni dei più biechi, o il journeyman (e si capisce perché) Antoine Wright, le cui percentuali (30% da due, 29% da tre) gridano vendetta al cielo di Madrid. Intanto, contro Malaga è arrivata un’altra sconfitta casalinga, e non si sa se la preoccupazione più pressante sia la zona retrocessione o la sussistenza economica del club.

Loukas Mavrokefalidis

Loukas Mavrokefalidis (ala/centro, Spartak San Pietroburgo): giornata da record per l’ex romano in VTB League. Nella partita sul campo dell’Azovmash, infatti, “Mavro” ha ricambiato coach Zdovc della partenza in quintetto con una prova da 7 rimbalzi e 2 assist in 24 minuti. E questo è quanto, dal momento che dei dieci tiri tentati dal lungo greco nessuno ha toccato la retina, se non da sotto il ferro. Un sublime 0/10 da due che, oltre a fruttargli una valutazione negativa (-2), ha messo a rischio il successo di squadra, poi arrivato di misura (64-66) grazie soprattutto a Yotam Halperin e Vladimir Dragicevic, autori in coppia di ben 36 punti che, in una partita dal punteggio basso, hanno pesato parecchio. A tenere “controllato” il punteggio, del resto, ci ha pensato Mavrokefalidis.

Andrea Rizzi e Alessandro Petrini


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