Granger, eroe del derby madrileno

UPS

Asefa Estudiantes e Jayson Granger (playmaker, Asefa Estudiantes): l’impresa di giornata in Europa arriva da Madrid, dove un finora disastrato Estudiantes riesce a superare i cugini del Real Madrid (90-85) dando ai tifosi merengue un primo dispiacere nella serata di domenica (un paio d’ore dopo Cristiano Ronaldo e compagni avrebbero rimediato tre “sberle” contro il Barcelona nel clásico del calcio). L’eroe protagonista di quest’impresa è il playmaker uruguaiano, cresciuto nelle giovanili dei colegiales ed ormai in grado di recitare un ruolo da stella nel massimo campionato spagnolo. Per lui quasi 36’ sul parquet in cui colleziona 21 punti, 6 rimbalzi, 6 assist e 3 recuperi – senza perdere nemmeno un pallone – per un totale di 31 di valutazione. La prova non gli vale il titolo di MVP di giornata, assegnato unicamente sulla base delle statistiche (vedi sotto), ma una prestazione del genere in una sfida di tale importanza, capace di nascondere l’ormai cronica evanescenza degli americani in maglia Asefa, non può che farne l’MVP ideale dell’undicesimo turno ACB.

Krunoslav Simon

Krunoslav Simon (guardia, KK Zagabria): c’è voluto l’impatto del pubblico della Drazen Petrovic Hall e l’onda d’urto di Simon per far rifilare la prima sconfitta stagionale in Lega Adriatica al dominatore Maccabi Tel Aviv (81-74), arrivato all’appuntamento con una striscia aperta di nove vittorie consecutive. E dire che gli israeliani si erano presentati alla grande con un primo quarto da 19-28, ma poi hanno mollato lentamente la presa sotto il 57% da 3 e l’87% ai liberi dei croati. Tra di loro a mettersi in evidenza è stato proprio Simon, guardia classe ’85, che ha piazzato 26 punti (3/5 da 2, 3/5 da 3, 11/12 ai liberi) con 7 rimbalzi e 4 assist per un 35 di valutazione complessiva. Numeri che gli valgono il titolo di MVP dell’incontro e dell’intero turno di Lega Adriatica.

Aaron Miles

Aaron Miles (guardia, Krasnie Krilya Samara) e Patrick Beverley (playmaker, Spartak San Pietroburgo): il campionato russo continua a parlare lo slang degli Stati Uniti grazie alle grandi prestazioni di questi due esterni a stelle e strisce. Ottimo Beverley che spinge il suo Spartak al terzo posto della PBL grazie al successo casalingo contro l’Enisey (83-79) e a 26 punti arrivati con ottime percentuali dal campo (6/9 da 2, 3/3 da 3, 5/7 ai liberi, 5 rimbalzi e 5 assist). Prestazione da ricordare anche per Aaron Miles, che nella sfida salvezza di Novgorod guida al successo il suo Krasnie Krilya (85-90) che fa un bel balzo in avanti al sesto posto. Per il folletto americano 24 punti con addirittura 44 di valutazione frutto di un 4/6 da 2, 3/3 da 3, 7/9 ai liberi, 3 rimbalzi, 11 assist, 2 stoppate e 8 falli subiti.

Ruben Boykin

Kolossos Rodi: continua indomito il suo campionato il Kolossos di Vasilis Fragkias, che nell’ottava giornata del massimo campionato greco (la settima per gli isolani) batte in trasferta l’Ilysiakos (70-76) e tiene il passo delle big Panathinaikos (6-1) e Olympiacos (7-1), rispetto al quale ha una partita in meno. Nei successi ellenici non manca un legame con l’Italia, in particolare con Casalpusterlengo, dal momento che i due leader del Kolossos, migliori in campo all’Ilissia Indoor Hall, sono gli ex Assigeco Ruben Boykin e Marcus Hatten, passati anche per diverse altre città del Bel Paese. E se il playmaker di Baltimora si è fermato a 14 punti e 3 assist, il lungo californiano si è concesso ben 16 punti e 9 rimbalzi, pur se è risultato decisivo anche il contributo dell’altro USA Scotty Hopson (18 punti). Difficile che questa “favola” possa insidiare a lungo il duopolio classico del basket greco, ma fino alla tredicesima giornata il calendario terrà lontani greens e reds dal cammino del Kolossos, quindi sognare è più che lecito.


Kaloyan Ivanov

Kaloyan Ivanov (ala/centro, Lucentum Alicante): questa rubrica rischia di diventare monotona, ma non è certo colpa nostra se una settimana dopo essersi meritato il titolo di MVP di giornata in ACB (e l’inclusione – appunto – in questa rubrica) con una prova da 34 punti di valutazione contro Saragozza, il buon Kaloyan ha fatto il bis sfondando però stavolta il “muro” dei 40 di valutazione, per la precisione toccando quota 42 sul campo del malcapitato Assignia Manresa. Se Alicante sembra non sentire la mancanza di Kyle Singler, gran parte del merito è sicuramente del roccioso lungo bulgaro, al terzo titolo di MVP nelle ultime quattro giornate di Liga Endesa, capace stavolta di abbinare al solito “bastimento” di punti (19) e rimbalzi (15) ben 5 assist e 12 falli subiti e contribuendo addirittura con due triple a segno su tre tentativi nei quasi 35’ che ha trascorso su e giù per il parquet del Nou Congost. Certo il merito è anche dei compagni, ma l’abisso di valutazione tra lui ed il secondo dei suoi compagni (Lamont Barnes, con 12) rende l’idea del suo “peso” (metaforicamente parlando) in squadra.


Eric Chatfield

Eric Chatfield (Paris-Levallois, guardia): esperienza e mano calda. Sono i due ingredienti che stavolta non sono davvero mancati a questo globetrotter che viene dal Queen’s. Vincere a Cholet, in casa dei campioni di Francia in carica, infatti non è mai semplice, figurarsi farlo in rimonta (87-94) ribaltando gli undici punti di svantaggio alla terza sirena con un 14-32 che ha dell’incredibile. Per sapere come fare basta chiedere a Chatfield che in 40 minuti ha prodotto 29 punti e 33 di valutazione. Per lui oltre all’8/13 da 2, 3/6 da 3, 4/6 ai liberi, anche 2 rimbalzi, 6 assist e 5 stoppate. Un bello choc per gli oltre 5mila presenti alla Meilleraie.

DOWNS

Green, provvidenziale per lui la fine del lock-out

Union Olimpija Lubiana: non è la prima volta che succede, in particolare in area balcanica, ma non per questo casi come quello dell’Olimpija devono lasciare indifferenti. Dopo aver costruito una squadra competitiva su tutti i fronti – pur se certo non la migliore costruita negli ultimi anni – il club sloveno si è trovato stretto nella morsa dei problemi economici, per giunta coincisi con la fine del lock-out, e sta attualmente presentando uno spettacolo poco decoroso in giro per l’Europa e per i Balcani. Degli americani, per ora, è rimasto solo Deon Thompson, ma anche diversi europei hanno già fatto le valigie, ed altri seguiranno. Dopo la sconfitta in Eurolega a Gdynia, è arrivato il netto KO (93-69) in Lega Adriatica contro il non irresistibile Partizan orfano di Peković, con coach Filipovski costretto a schierare solo otto uomini tra cui diversi giovani. Certo, i problemi economici non toccano solamente Lubiana, ma fare il passo più lungo della gamba ad inizio stagione, pratica molto quotata – purtroppo – anche in Italia, non ha mai portato a risultati tangibili, ed anche il numeroso ed appassionato pubblico della Stozice Arena se ne sta accorgendo.

Andrea Rizzi e Alessandro Petrini