Mirza Teletovic protagonista contro il Barcellona

UPS


Caja Laboral Vitoria
: non si può certo definire impeccabile, ma pian piano il campionato del Caja Laboral si sta dimostrando decisamente all’altezza delle aspettative, tanto in Europa quanto in Spagna, quanto meno per la posizione in classifica. La conferma è arrivata nel big match dello scorso weekend contro il Barcelona, sconfitto con una prestazione di grande autorità contraddistinta da una spietata aggressività difensiva. Poco importa che nelle file catalane Juan Carlos Navarro fosse a mezzo servizio: Mirza Teletovic e compagni hanno condotto dal primo all’ultimo minuto, trovando sempre diversi protagonisti e giustificando ampiamente una vittoria che li riporta a ridosso del duo di testa (Barça e ovviamente Real), pronti ad approfittare di eventuali passi falsi.

Petar Popovic
Petar Popovic

Petar Popović (centro, Stella Rossa Belgrado): la sua Stella Rossa sta disputando una stagione al di sotto delle aspettative in Lega Adriatica, ma contro il Široki WWin l’ex Treviso decide che è una delle “sue” serate (alquanto rare in maglia Benetton, a dire il vero) e domina i lunghi avversari mettendo 23 punti con 14 rimbalzi (4 offensivi) senza perdere nemmeno un pallone nei circa 29 minuti in campo. Queste eloquenti cifre, unite ad ottime percentuali (9/14 da due, 5/5 ai liberi), gli permettono di far registrare ben 38 punti di valutazione, che lo rendono l’MVP di giornata in Lega Adriatica e di guardare così dall’alto al basso i soliti Krunoslav Simon, Steven Markovic e, stavolta, Sofoklis Schortsanitis, che raggiunge 30 punti di valutazione nell’ennesima galoppata del Maccabi.

Marquez Haynes
Marquez Haynes

Marquez Haynes (guardia, Gran Canaria 2014): MVP provvisorio della dodicesima giornata ACB (in attesa di Saragozza-Bilbao rinviata a gennaio), l’americano di passaporto georgiano ha avuto il grande merito di sbloccare il Gran Canaria lontano da Las Palmas dopo oltre sei mesi, pur se con la complicità di Valladolid (vedi sotto) con la migliore esibizione offensiva della parte dei stagione ACB finora disputata. La guardia texana, da non confondere con Marques Haynes ex membro degli Harlem Globetrotters, ha infatti martellato il canestro casalingo con 5 tiri da due (su 8 tentativi), 5 triple (su 10) e 10 liberi (su 13) che gli hanno fruttato ben 35 punti, cui ha unito 3 rimbalzi, 3 recuperi, un assist e 7 falli subiti per 32 punti di valutazione in meno di mezz’ora di gioco. Una serata di grazia in cui, probabilmente, avrebbe potuto battere il Blancos de Rueda da solo.

Ali Traore
Ali Traore

Ali Traoré (centro, Lokomotiv Kuban): annata in chiaroscuro per il basket a Krasnodar. Il Lokomotiv infatti galleggia a metà classifica sia in campionato che in Vtb. Ma per Traoré il discorso è diverso. Dopo l’argento europeo sta continuando il suo 2011 in crescendo e se in Pbl viaggia a 10,3  e 5,3 rimbalzi di media, contro gli ucraini del Bc Azovmash ha messo a segno la miglior prestazione dell’anno con 23 punti (10/13 da 2, 3/4 ai liberi), 9 rimbalzi e 5 assist per un 33 di valutazione complessiva che lo erge a mvp dell’ottava giornata. Il Lokomotiv intanto ringrazia e riporta il proprio bilancio in parità (4 vittorie e 4 sconfitte) rimanendo in lizza per il passaggio alla seconda fase.

David Hawkins
David Hawkins

David Hawkins (guardia/ala, Beşiktaş Milangaz): il big match di giornata in TBL era il derby Beşiktaş-Galatasaray, già fondamentale nella corsa al secondo se non – perché no – al primo posto in stagione regolare nel massimo campionato turco. La vittoria è andata alle Aquile Nere di Ergin Ataman, meno stravolte del previsto dall’addio di Deron Williams e capaci di imporsi sui giallorossi di Oktay Mahmuti grazie soprattutto all’ex romano, senese e milanese Hawkins, che tiene a galla i suoi nel primo tempo con 16 punti e completa l’opera nella ripresa, concludendo con 23, 4 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi. E in una partita in cui la panchina bianconera ha dato molto poco, vanno sottolineati i 26 punti e 19 rimbalzi messi assieme dalla coppia di lunghi titolari formata da Zoran Erceg e dal nuovo arrivato Pops Mensah-Bonsu.

Taylor Rochestie
Taylor Rochestie

Taylor Rochestie (play, Le Mans Sarthe Basket): più che un play è una combo guard, uno di quegli esterni americani che negli ultimi quindici anni caratterizzano il campionato francese dove troppo spesso ci sono portatori di palla con forte propensione all’attacco che monopolizzano il possesso senza far entrare in ritmo i compagni. Ma ridurre Rochestie a questo tipo di giocatore sarebbe ingeneroso perché, lui, bianco uscito da Washington State, nell’Nba non è stato scelto per assenza di centimetri ma è un ottimo giocatore come dimostra l’Eurochallenge conquistato nel 2010 con il Gottingen assieme al titolo di mvp della manifestazione. Ma la forte propensione offensiva rimane e basta guardare che quest’anno sta girando a 20,8 punti di media con un incredibile 54,7 complessivo da 3 punti. Roba da non sbagliare mai. Figurarsi se non si è ingolosito nella trasferta di Toulon quando davanti a uno Hyères già retrocesso e distrutto dai problemi finanziari non si è fatto pregare due volte e ha deliziato gli spettatori con un clinic su uno contro uno e attacco che si è concluso con un 12/14 da 2, 4/6 da 3, 1/2 ai liberi, un rimbalzo, 9 assist e 2 palle rubate. Il tutto in 38 minuti. La somma fa 29 punti e 35 di valutazione.

DOWNS

Blancos de Rueda
Partita in confusione per i Blancos de Rueda contro Gran Canaria

Blancos de Rueda Valladolid: l’anno scorso era un habitué della parte alta di questa rubrica, quest’anno ci sta prendendo gusto con la parte riservata ai “bocciati”. Stavolta il Blancos de Rueda la fa grossa e, geloso dell’ultimo posto in solitaria nella classifica ACB, perde l’occasione di raggiungere Murcia facendosi battere in casa dal Gran Canaria. Sconfitta che non avrebbe nulla di clamoroso se non fosse che il Gran Canaria, come detto a secco lontano dal Centro Insular de Deportes da oltre sei mesi, ha vinto in totale scioltezza partendo con un eloquente 5-20 e concludendo con un netto 70-89, mettendo così in evidenza la scarsa motivazione di una squadra i cui problemi hanno probabilmente origini economiche ma rischiano di far scivolare i pucelanos verso un calvario con l’inevitabile epilogo della retrocessione.

Partiza-Cedevita
Un momento dell’incontro tra Partizan e Cedevita

Partizan mt:s: d’accordo che giovedì c’è lo spareggio europeo contro l’EA7 Milano, probabilmente la gara più importante della stagione bianconera almeno fino al periodo dei playoff di Lega Adriatica, ma proprio in ottica playoff perdere lo scontro diretto con la seconda classificata (il Cedevita di Dontaye Draper) non è l’idea del secolo. Perderlo poi 75-57, ovvero con quasi venti punti di distacco, è un segnale piuttosto preoccupante per Lučić e compagni. E non solo per loro: questa netta battuta d’arresto (con i titolari a lungo in campo) sarà un’ulteriore conferma della mediocrità del Partizan orfano di Peković, o è semplicemente un effetto collaterale della preparazione psicologica di avvicinamento alla partita “della vita” in Eurolega? A Milano confidano nella prima ipotesi.

Andrea Rizzi e Alessandro Petrini