Dopo Spagna, Grecia, Francia e Lettonia, nella infuocata domenica degli Europei cestistici strappano il pass per i quarti anche Italia, Serbia, Repubblica Ceca e Lituania. Vediamo come sono andate le cose nei match di ieri ad EuroBasket 2015.

Croazia vs Rep. Ceca (59-80)

Ci si poteva attendere qualcosa di più dalla Croazia di Hezonja e Bogdanovic? Decisamente si, soprattutto per i partner presenti a roster, che nella giornata di ieri hanno decisamente abbassato il volume della musica (si veda Tomic, che ha concluso il match a quota 0, o Saric, 4 frutto di un 1/7 dal campo), ma di certo non si può solo sottolineare il demerito dei primi, a scapito dei meriti, visibilissimi, degli uomini di Ginzburg.
Ennesima prova solida e convinta, notevole affiatamento e solidità difensiva (omaggiata da percentuali dei croati non da croati): se a questo aggiungiamo un Vesely finalmente maturo e capace di farsi carico delle necessità in termini numerici (viaggia a 17 e 9 rimbalzi di media, ieri 20 e 13 rimbalzi) e soprattutto per costanza, la ricetta del meno prevedibile passaggio ai quarti, almeno alla vigilia, è bella e servita.
Mai in dubbio la vittoria dei cechi, con una partenza decisa e che consente loro di andare a riposo sul più sette dopo dieci minuti, che diventa più diciassette all’intervallo lungo. Da li in poi solo rimpianti per i croati, che sprecano l’ennesima occasione di vittoria, nonostante il roster maggior talentuoso degli ultimi anni.

Jan Vesely

Jan Vesely

Serbia vs Finlandia (94-81)

Come già accaduto con Francia (con la Turchia) e Grecia (con il Belgio) nella giornata di sabato, anche la Serbia fa di tutto per tener vivo il sogno finnico di accedere ai quarti, almeno sino a metà del terzo periodo. Poi i valori in campo diventano insopportabilmente differenti, anche se dall’altra parte Salin e compagni ci mettono volontà ed abnegazione.
Davvero si può poco contro i serbi, soprattutto se Raduljica ne mette 27 in 19 minuti di utilizzo con un solo errore dal campo, accompagnato dal prodigio Bjelica, capace di confezionare l’ennesima doppia doppia da 19 e 14 rimbalzi, il tutto in 29 minuti di utilizzo. Per i finlandesi, obiettivamente ben oltre le proprie possibilità in un quarto dal pronostico scontato, Salin (26) e Wilson (15) su tutti, ma anche il solito talento Koponen (11) ultimi a mollare. Quando però contro hai Teodosic (in versione “normale” dopo il match contro gli azzurri), Bjelica, Bogdanovic, Raduljica, Kalinic, Nedovic e il resto degli uomini guidati da Sasha Djordjevic, è dura. E non solo per la Finlandia.

Lituania vs Georgia (85-81)

L’ottavo di finale sicuramente più spettacolare, e non solo per il team vincente, guidato dall’MVP di giornata Maciuli: onore alla Georgia, vera sorpresa di un Europeo che ha sottolineato ed evidenziato a più riprese la crescita di tanti ambiti cestistici che sino a qualche anno fa potevano essere definite di “serie B”.
Partita equilibrata, che procede a strattoni, da una parte e dall’altra, e che vede i georgiani d’avanti nel momento clou, salvo poi vedersi recuperare e rimontare da un Maciulis a dir poco fenomenale e determinato, capace di mettere in fila i cinque punti utili (dal più uno lituano sull’80-79) a garantire la vittoria ed il passaggio al turno successivo, contro i nostri azzurri, per i verdi baltici.
Per la Georgia, guidata da Pachulia (23 punti, con 7 rimbalzi, 3 assist e 7 falli subiti), Sanikidze (14) e Pullen (12) ed ai quali probabilmente è venuto meno il miglior Markoishvili, che sarebbe stato utile per complicare ulteriormente le cose a Valanciunas (fuori per gran parte del match causa foul-trouble) e soci.

MVP: 34 punti, 6 rimbalzi, 4 rubate, 2 stoppate: questi i numeri di Maciulis, vero mattatore della serata e pound-per-pound giocatore più determinante nell’economia delle quattro sfide di ieri. Se i lituani avevano bisogno di un leader lo hanno trovato proprio nel match più complicato affrontato sino ad ora, con Kalnietis e Valanciunas non indimenticabili, e soprattutto con i fantasmi della sfida contro il Belgio, persa con rimonta finale dei fiamminghi, che echeggiavano nella LOSC Arena di Lille.

LVP: La Croazia, tutta. Perdere, in un ottavo di finale europeo ci sta, sempre, soprattutto perché come si suol dire, da qui in poi di avversari “comodi” non ce ne sono. Ma farlo senza mai letteralmente entrare in partita, è una beffa troppo grande per il talento a disposizione del roster croato in questo europeo 2015. La sconfitta, di ventuno punti, contro la Repubblica Ceca, suona come una beffa che avrà sicuramente eco sul proseguo di crescita di un gruppo che ha comunque 3 dei migliori under 25 d’Europa (Saric, Bogdanovic e Hezonja). Rimandati.

The Unexpected: Dopo Gallinari, Belinelli, Bargnani , l’Italia ottiene il meglio anche da Alessandro Gentile che con i suoi 27 punti in 30 minuti (6/8 da 2 e 2/4 da 3, con 9/11 ai liberi, 5 rimbalzi, 2 assist e 9 falli subiti, +/- di 31) concede un turno di riposo ai vari NBA in un match che è possibile definire comodo solo ora, dopo averlo vinto. Fiore all’occhiello, la difesa su Casspi, tenuto ad un 3/9 dal campo misero se rapportato al talento dei Sacramento Kings