GRUPPO A (Montpellier) 

Sognare è lecito. In un gruppo con una sola e chiara favorita, la Francia campione d’Europa in carica, tutte le altre squadre, dalla Russia alla Polonia, dalla Bosnia ad Israele per finire alla Finlandia, avranno a disposizione discrete carte da giocarsi in ottica qualificazione. Gli ultimi exit poll lasciano pensare che sarà un gruppo più equilibrato, Francia a parte, che spettacolare. La Finlandia dovrebbe recitare il ruolo di vittima sacrificale, con la Russia più instabile e soggetta ad alti e bassi della Borsa cinese di questi ultimi giorni.

Francia

logo_FranceLa formazione di Vincent Collet avrà un doppio vantaggio. Quello di giocare in casa, a Montpellier, e, soprattutto, quello di essersi tolta finalmente la scimmia dalla spalla grazie alla splendida vittoria ottenuta ad Eurobasket 2013. Inutile pensare che il successo di due anni fa abbia tolto fame a Boris Diaw e compagni.  Lille, sede della finale il 20 settembre, è obiettivo più che concreto. Tony Parker guiderà un gruppo come al solito atletico, maturo ed esperto, nel quale la presenza a centro area di Rudy Gobert potrebbe dare quel quid in più in previsione delle gare ad eliminazione diretta. Unica novità della vigilia il forfait del luogotenente di coach Collet, Antoine Diot, al cui posto era stato chiamato Heurtel ma a cui l’Efes sembra non abbia dato il via libera per lasciare il ritiro, così la Francia ha ripiegato su Leo Westermann.

Russia

Pashutin (Foto R.Caruso 2015)

Pashutin, allenatore dei russi (Foto R.Caruso 2015)

Neanche Mijaíl Gorbachov riuscirebbe nell’impresa di rasserenare gli animi all’interno di un team poco coeso e che ha nel proprio allenatore, Evgeny Pashutin, un nemico giurato. Le polemiche legate ai tagli, poi non concretizzatisi, dei vari Ponkrashov, Vyaltsev e Voronov (comunque rimasto fuori dalla lista dei 12), sono solo l’ultimo episodio di un clima che dalle parti di Mosca è da Guerra Fredda fratricida. Il roster è come sempre di livello e decisamente “maturo”, nonostante le assenze dei due NBA (il secondo fresco di firma con i Cavaliers) Timofey Mozgov e Sasha Kaun. Come sempre, però, a fare la differenza sarà la tenuta mentale di un gruppo che se unito e concentrato, può legittimamente ambire a passare il girone in scioltezza.

Bosnia and Herzegovina

Dalle parti di Sarajevo e dintorni l’attesa è febbrile. Sperare di emulare i ragazzi laureatisi recentemente campioni d’Europa Under 16 è eventualità a dir poco remota. Pensare, però, di poter giocare un discreto Europeo rientra nell’ordine delle cose. Il punto di forza della nazionale balcanica è rappresentato senza alcun dubbio da coach Dusko Ivanovic, certamente rude e poco propenso al dialogo, ma sicuramente in grado di poter dare quel qualcosa in più ad una squadra dal talento distribuito, che soffrirà la mancanza di Teletovic e Nihad Djedovic, ma che trova per strada l’esperienza e la solidità di Alex Renfroe, reduce da una grande stagione a Berlino. Da sottolineare poi la presenza di Nedim Buza, un futuro da star che potrebbe iniziare già ad Euro2015. Nel complesso una squadra dal talento medio ma non inferiore a quello di Israele o Finlandia con cui presumibilmente si giocherà l’accesso ai quarti.

Israele

(Foto Savino Paolella 2014)

Ohayon (Foto Savino Paolella 2014)

Se il Maccabi Tel Aviv, squadra simbolo del Paese, è quasi sempre una delle candidate principali alla vittoria nelle competizioni in cui gioca, lo stesso non si può dire per la rappresentativa nazionale, cui manca sempre più del famoso centesimo per fare l’ancor più famoso dollaro. Sempre presente nelle fasi finali degli Europei fin dal 1993, Israele non è mai riuscita, in più di un ventennio, a lottare per un piazzamento davvero soddisfacente (miglior risultato il 7° posto del 2003). Difficile credere possa riuscirci quest’anno, pur se talento ed esperienza ad alti livelli non mancano di certo. Coach Edelstein, persi per strada Pnini e Halperin, dà chiavi in mano al talento di Omri Casspi e Yogev Ohayon, che avrano in D’or Fischer sotto canestro più di un punto di riferimento. Il resto  della squadra è un mix di giocatori di esperienza ma senza troppo talento, il cui obiettivo è probabilmente non più del quarto posto nel girone.

Polonia

Czyz in schiacciata (Foto Alessio Brandolini © 2013)

Czyz in schiacciata ai tempi di Roma (Foto Alessio Brandolini © 2013)

La selezione che si affida a Coach Mike Tylor durante l’estate ha ben figurato, anche se non è arrivata nessuna vittoria di prestigio. Difficile capire se quanto visto fin qui rappresenti un qualcosa di davvero credibile per una formazione discreta ma poco più, che affiderà la maggior parte delle sue fortune ai chili e ai centimetri di Marcin Gortat, l’uomo su cui ruoterà tutta la Polonia. Da lui dipenderanno le fortune a tinte bianco-rosse, in una squadra che potrà contare anche sul polacco volante Aleks Czyz, messosi in luce in Italia soprattutto durante la gara delle schiacciate all’All Star Game, ed il polacco di importazione AJ Slaughter, che garantirà tanti punti. Poi un gruppo di mestieranti, alcuni dei quali come Zamojski, Koszarek e Kulig hanno anche accumulato esperienza internazionale in Eurolega negli ultimi anni, ma forse non abbastanza per andare oltre la prima settimana di gare.

Finlandia

Anche per l’edizione 2015, il copione pensato da Henrik Dettamnn sarà sempre lo stesso. Provare a difendere bene e tenere alte le percentuali da tre punti saranno le armi principali che adotteranno i finlandesi. Una squadra che, messe da parte le polemiche relative alla wild-card agli ultimi Mondiali, ha dimostrato di poter stare in campo contro chiunque a qualsiasi livello, grazie sia al talento indigeno dei vari Koponen, Kotti e la new entry Salin, ma anche e soprattutto grazie ai giocatori naturalizzati. Dopo Huff ecco Wilson ma soprattutto il nome nuovo e, probabilmente nuovo “go-to-guy”, Erik Jay Murphy. Figlio di quel Jay Murphy visto anche a Fabriano a fine carriera, Erik ha avuto una grande carriera universitaria a Florida, sotto Billy Donovan. Già presente ai Mondiali lo scorso anno è però in questa stagione che ha dimostrato grandi passi avanti e sarà l’uomo attorno a cui gireranno tutte le fortune dei finnici, che possono ambire senza problemi ad un posto tra le migliori 16.


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