UPS

Marco Belinelli (foto Pasquale Cotugno)

ALEKSEI SHVED / MARCO BELINELLI – Ci sono giocatori che stanno forse rendendo di più e che probabilmente arriveranno molto più lontano in questo EuroBasket, ma se facciamo la tara con le aspettative e soprattutto con la forza delle rispettive squadre, Alexei Shved e Marco Belinelli sono al momento i giocatori che più hanno impressionato e che sembrano anche difficilmente fermabili. Il giocatore del Khimki doveva essere il leader e trascinatore di una Russia tra le più povere di talento degli ultimi anni, ma che sta dimostrando una incredibile solidità. Forse, come dice qualcuno, negli ottavi sono stati aiutati dall’accoppiamento con una Croazia ai minimi storici e dall’aver giocato nella prima fase almeno tre partite vere, sta di fatto che anche all’ottimo lavoro di Shved (23.7 punti, 6.7 assist 3.2 rimbalzi) la Russia sembra addirittura in crescita ed un tabellone non certo impossibile (Grecia ai quarti ed una eventuale Serbia, già battuta, in semifinale) potrebbe spianare la strada verso una insperata, alla vigilia, finale. Marco da San Giovanni in Persiceto, invece, è l’ago della bilancia di una Nazionale che si è aggrappata con le unghie e con i denti alla difesa ed alle percentuali da fuori per continuare il suo cammino. Belinelli sta giocando da vero leader cercando di ridurre al minimo scelte di tiro sbagliate (emblematico il 51% da 3, contro il 33% da 2) ed isolamenti ma soprattutto coinvolgendo i compagni nel gioco di attacco (2.3 assist a partita). Non solo, sta facendo un grandissimo lavoro anche nella metà campo difensiva, testimoniato dagli oltre 2 recuperi a partita. Non è un caso se, con Cusin e Datome, è il giocatore azzurro con il miglior plus/minus a dimostrazione che questa squadra non può prescindere dalle sue prestazioni.

(credits: canale Youtube FIBA)

Ioannis Bourousis (foto di Matteo Cogliati)

GRECIA – Dopo una prima fase onestamente inguardabile, con qualificazione acciuffata all’ultimo incontro, la Grecia si è improvvisamente destata contro la Lituania, realizzando l’upset più inaspettato degli ottavi. Il tutto grazie ad una monumentale difesa, capace di tenere una squadra da quasi 90 punti a partita sotto i 65 punti, ma soprattutto limitando l’impatto del tiro da fuori dei lituani, che hanno chiuso la sfida con un misero 6/24, senza subire più di tanto a rimbalzo. Eroe della serata Kostas Sloukas capace di chiudere con 5/7 da 3, oltre ad un Calathes molto ordinato nella gestione della squadra, ma il mattone finale l’ha messo Thanasis Antetokounmpo, poco impiegato rispetto alla prima fase, ma capace di segnare gli unici due tiri presi tra cui la tripla che ha chiuso i conti con la Lituania in rimonta.

(credits: canale Youtube FIBA)

GERMANIA – Una qualificazione tra le prime otto di Europa in questo momento storico, per la Germania, è grasso che cola. Una squadra giovane che sta iniziando una nuova era dopo l’abbandono di WunderDirk, guidata da una star in ascesa come Dennis Schröder, ma che a questo EuroBasket ha dovuto rinunciare ad alcuni giocatori che sarebbero tranquillamente partiti in quintetto, come Zirbes o Niels Giffey tanto per citarne due. Dopo una buona prima fase, forse l’accoppiamento peggiore contro una Francia dotata di maggior talento ma che aveva giocato a corrente alternata ad Helsinki. Invece la Germania ha dimostrato tutta la sua solidità, resistendo all’ondata francese dei primi 20′ quando le mani dei tedeschi erano freddissime. Poi i tedeschi hanno aumentato l’intensità e guidati da Schröder e Theis hanno preso in mano il match approdando ai quarti, dove trovano una sfida affascinante quanto impossibile. Ma sono tedeschi e siamo certi che la Spagna dovrà sudare non poco per andare avanti.

(credits: canale Youtube FIBA)

DOWNS

LITUANIAPoteva e doveva essere l’Europeo della Lituania, una delle poche se non l’unica a presentarsi senza grosse defezioni, se si esclude quella di Jankunas. Ed invece la squadra di Adomaitis deve ancora una volta rinviare l’appuntamento con la storia, battuta senza attenuanti dalla Grecia. Diversamente dal recente passato, questa volta la Lituania aveva fatto vedere grandi cose nella prima fase, dove tra l’altro aveva battuto sia Germania che Italia, ancora in corsa. Tutto questo aveva fatto pensare ad una Lituania molto solida e pronta a veleggiare verso la finale. Così non è stato e la sfida con la Grecia ha mostrato dei limiti che nella prima fase erano stati nascosti. Kalnietis ha giocato in versione milanese, Motiejunas sembrava pensare più ai suoi problemi personali che non a quelli della squadra ed i giovani in rampa di lancio come Ulanovas si sono dimostrati troppo morbidi alla prova dei fatti. Gli unici che hanno giocato al loro livello sono stati Kuzminskas e Valanciunas, troppo poco per sperare di andare avanti.

Per Nando De Colo, qui in maglia CSKA; un EuroBasket da dimenticare (Fabrizio Stefanini 2015)

FRANCIA Troppo brutta per essere vera, oltre che troppo ed inspiegabilmente nervosa. La Francia saluta EuroBasket senza aver lasciato quasi traccia della sua presenza. Una prima fase molto al di sopra del par, con una sconfitta all’esordio con la Finlandia e quella più pesante, nel punteggio e nello spirito, contro la Slovenia. Poi un ottavo contro la Germania che ha messo in mostra tutto il buono ed il brutto del gruppo di Collet. Con un Boris Diaw costretto a stare in campo troppi minuti, Lauvergne che prova a tenere su la baracca ed esterni troppo lenti per limitare Schröder. Il fallimento della Francia è anche e soprattutto il fallimento di Nando De Colo, che pure al CSKA aveva dimostrato di sapersi prendere le sue responsabilità ed essere leader. Qui ha forse pagato una stagione molto pesante e segnata anche da qualche infortunio di troppo, chiudendo in modo anonimo un Europeo in cui non è mai stato protagonista.

IL PUBBLICO DI ISTANBUL – Patrick Baumann farebbe meglio a preoccuparsi dell’appeal di EuroBasket piuttosto che rispondere agli allenatori che si lamentano delle “finestre” per le qualificazioni mondiali. Da un punto di vista prettamente numerico, inteso come presenze di pubblico, questo EuroBasket si avvia ad essere quasi un fallimento soprattutto se paragonato con l’ultima edizione in cui, bisogna dirlo, aveva aiutato sia la location (lo stadio di calcio di Lille) sia la presenza dei padroni di casa della Francia fino alle semifinali. Il problema è che questa edizione ha scaldato poco i tifosi anche nella prima fase. E passi pure Cluj, non essendo di certo la Romania una culla cestistica, ma hanno fatto specie i larghi spazi vuoti della Fenerbahce Arena, dove è stata ospitato il girone A, a parte le gare in cui era impegnata la Turchia, ed ancora la desolazione della Sinan Erdem Arena durante gli ottavi di finale, eccezion fatta ancora una volta per la gara dei padroni di casa. Che però sono stati eliminati e se i turchi non verranno scaldati dalle performance dei loro idoli ancora in gioco, come Bogdanovic e Datome, c’è il serio rischio di assistere ad una fase finale per pochi intimi.


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