Alessandro Gentile (Foto Savino Paolella 2015)

Alessandro Gentile (Foto Savino Paolella 2015)

Cosa separa un campione assoluto, da un grande giocatore? Difficile dirlo forse impossibile. Ieri però, al Forum di Assago, due grandi del basket europeo ci hanno dato un bell’esempio. Da una parte il campione assoluto, Vasilis Spanoulis, che a 33 anni suonati è ancora in grado di decidere le partite, dall’altra, quella del grande giocatore che deve ancora fare l’ultimo passo verso la gloria, troviamo Alessandro Gentile, devastante per lunghi tratti di partita, ma poco lucido nel finale, quando avrebbe potuto chiudere la partita, regalando a Milano una vittoria preziosa.

Sgombriamo subito il campo da ogni dubbio, il capitano dell’Olimpia ha giocato un’ottima partita e se Milano ha perso la colpa non è certo sua e soprattutto il giudizio sulla partita di ieri non vuole essere definitivo. Si parla pur sempre di un ragazzo nato nel dicembre del novembre del ’92 a cui è stato affidato il compito di guidare una squadra importante come Milano. I suoi numeri di ieri parlano chiarissimo: 24 punti con 7/12 da 2 e 2/5 da 3, 4 rimbalzi, 7 assist e sei falli subiti. Il rovescio della medaglia sono però le 5 palle perse (su 15 complessive dell’EA7) e qualche forzatura di troppo nel finale quando avrebbe potuto appoggiarsi di più ai compagni. Dall’altra parte la stella greca è stata più silenziosa, meno appariscente e ha chiuso con “solo” 14 punti (3/7 da 3), ma ha segnato il canestro decisivo, quello che ha riportato i greci sul 64-66, quando Milano era appena tornata sul 64 pari e aveva tutto il Forum (ieri più di 10mila persone) a incitarla. Un canestro che, di fatto, ha chiuso l’incontro. Gentile, che per molti versi è un giocatore già superiore a Spanoulis, deve ancora crescere sotto questo punto di vista, l’augurio che facciamo a lui, a Milano e anche alla Nazionale, è che questo avvenga il prima possibile, perchè il figlio di Nando potrebbe diventare l’arma definitiva a livello europeo.


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