euroleague_turchiaNUMERI – Il Lokomotiv fa la storia e raggiunge i playoff per la prima volta nella storia. La sconfitta a Bamberg costringe il CSKA a vincere almeno una gara per essere sicura del primo posto, anche se ne potrebbero servire addirittura due. Pesantissima sconfitta, ma ininfluente per il Fenerbahce a Zagabria, mentre nel gruppo F ci sono cinque squadre in lotta per due posti.

Classifica Gruppo E: Fenerbahce 10-2 (q); Lokomotiv 8-4 (q); Panathinaikos 8-4; Crvena Zvezda 7-5; Anadolu Efes 6-6; Darussafaka, Unicaja, Cedevita 3-9

Classifica Gruppo F: CSKA 8-4 (q); Laboral 8-4; Olympiakos, Khimki, Real, Barcelona, Bamberg 6-6; Zalgiris 2-10

LA STORIA – Quella che ha fatto Bartzokas ed i suoi ragazzi del Lokomotiv Kuban, che battono il Crvena Zvezda e per la prima volta nella storia portano la squadra russa ai quarti di finale di Eurolega. Un traguardo prestigioso giusto premio per una stagione sempre ad altissimo livello (finora 16 vittorie e 6 sconfitte), pur partendo ad handicap senza il giocatore probabilmente più forte, quel Anthony Randolph che dopo  aver giocato solo 3 gare nella prima fase è salito di livello nella Top 16, dove sta viaggiando a 15 punti con il 55% da 2, 6 rimbalzi a partita ed una valutazione media superiore a 15. La gara della storia, contro l’altra sorpresa di questa edizione il Crvena Zvezda, ha poco da dire. I russi partono in controllo, poi non appena lo stesso Randolph ma soprattutto Delaney si accendono ecco il parziale di 14-3 sul finale di secondo quarto che fa scappare il Lokomotiv sul +10. Da qui in avanti non c’è più partita e alla Basket Hall di Krasnodar può partire la meritata festa con largo anticipo rispetto alla sirena finale. La beffa per il Lokomotiv, dopo una stagione del genere, potrebbe essere un accoppiamento nei quarti proibitivo, ma finora i russi hanno ampiamente dimostrato di temere nulla e nessuno.

(Fabrizio Stefanini 2015)

Spanoulis (Fabrizio Stefanini 2015)

LA PARTITA – Quella con la P maiuscola si giocava alla Sport&Friendship Arena di Atene. Non solo perché di fronte c’erano le squadre che si sono giocate la coppa in 2 delle ultime 3 edizioni ma perché la situazione di classifica nel gruppo F imponeva ad entrambe una vittoria. Molto di più all’Olympiakos, che in caso di sconfitta sarebbe stato quasi tagliato fuori dalla lotta per i playoff. Ed invece Spanoulis, Printezis e Mantzaris (54 punti in tre) hanno trascinato i compagni ad una impresa doppia, che mette il Real realmente in crisi e con un piede quasi fuori dai playoff. I blancos infatti, dopo una gara giocata al contrario ed in cui non sono mai realmente entrati, perdono anche il +12 dell’andata e si ritrovano ora sotto negli scontri diretti, che quasi sicuramente saranno decisivi, sia con l’Olympiakos che con il Barcelona. La gara di Atene è quasi surreale per come il Real la approccia, subito sotto e senza la minima intensità e se le merengues restano di fatto in partita fino a metà secondo quarto (38-28 al 17′) è solo perché all’Olympiakos manca il killer-istinct, che arriva però prima del rientro negli spogliatoi con un parziale di 15-5, chiuso da una tripla sulla sirena di Spanoulis che suona come una condanna per Reyes e compagni. Il Real prova a buttarla in caciara ad inzio terzo quarto (due tecnici in meno di due minuti) ma il risultato è solo quello di aumentare la temperatura nel palasport e di ritrovarsi anche sotto di 24 punti poco prima dell’ultima pausa. Per assurdo il meglio il match lo riserva nell’ultimo minuto, quando il Real prova almeno a salvare lo scontro diretto ma, pur con un pò di brividi, l’Olympiakos completa l’opera.

Andrea Trinchieri pronto per la finale contro Valencia (foto S. Paolella 2013)

Andrea Trinchieri ed il Bamberg non mollano e rilanciano (foto S. Paolella 2013)

FINO ALLA FINE – Restano in corsa con due vittorie molto diverse, Efes e Bamberg. I turchi affrontavano un Unicaja ormai allo sbando che sta chiudendo nel modo peggiore questa Top 16. Una gara che si annunciava già semplice sulla carta è diventata in discesa per Heurtel (doppia-doppia da 17+13 assist) e compagni dopo un primo quarto dominato e chiuso sul 27-11. Demarcus Nelson è l’unico che prova a metterci qualcosa e guida l’unica reazione esterna, che riporta l’Unicaja a due possessi a metà del secondo quarto, ma quando Heurtel torna al posto di comanda ecco un altro parziale di 16-3 per l’Efes che manda la gara in archivio già dopo 20 minuti. L’Efes resta in gioco, ma lo scontro diretto a sfavore con il Crvena Zvezda fa sì che il futuro non dipenda solo dai giocatori di Ivkovic.

Il Bamberg di Trinchieri è invece padrone del suo destino, lo sa ed affronta la sfida al CSKA come una finale. Lottando su ogni pallone e sapendo che la gara è da “win or go home”. Si gioca un basket molto fisico (ben 56 i falli fischiati) ma dove la qualità degli attacchi è elevatissima, soprattutto per la squadra di Trinchieri che tira con il 65% da 2 e smazza ben 24 assist tenendo quasi sempre la testa avanti, grazie alle giocate di Zisis (14 punti e 6 assist), alle accelerazioni di Wanamaker, ma soprattutto alla presenza sotto canestro di Radosevic (14 punti senza errori al tiro) e ad un ispiratissimo Nicolò Melli, MVP del match con 17 punti, 6/7 al tiro, 6 rimbalzi e 2 assist, oltre ad un paio di giocate decisive nel finale. Il CSKA fatica per tutto il match contro la difesa mobile di Trinchieri che impedisce fluidità al gioco in pick&roll, così deve affidarsi spesso e volentieri alle giocate individuali (si spiegano anche così i soli 13 assist della miglior squadra di Eurolega in questo fondamentale) con De Colo e Teodosic a tenere in piedi l’attacco per lunghi tratti, soprattutto nella seconda parte di gara. Ed in una serata in cui le polveri sono bagnate (4/15 da 3 combinato da 3 per i due leader russi), in un finale in volata si paga, mentre dall’altra parte Melli trova un canestro difficilissimo e poi insieme a Wanamaker sono freddissimi in lunetta per chiudere il match.

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Obradovic non avrà senz’altro gradito il -30 di Zagabria (foto di Fabrizio Stefanini)

LE ALTRE PARTITE – Della vittoria del Laboral sul Barça si era già parlato giovedi, una vittoria che avvicina i baschi alla qualificazione, anche se le vittorie di Bamberg e Olympiakos non la rendono ancora sicura. Nel gruppo della morte vince anche il Khimki contro uno Zalgiris che, a differenza di Malaga nel gruppo E, sta onorando fino alla fine la competizione. I lituani, trascinati da un’altra immensa partita di Jankunas (16 punti ed 8 rimbalzi) sono in partita fino alla fine del terzo quarto, quando il Khimki piazza un break di 20-7 che chiude il match. Djordjevic deve ringraziare ancora Elliot Williams per il successo probabilmente decisivo di Istanbul contro il Darussafaka. I greens soffrono per oltre 20 minuti, rientrano nel match grazie a Raduljica (21 punti e 6 rimbalzi), ma sono trascinati in un testa a testa finale che si risolve grazie a due giocate del nuovo arrivato. Prima la tripla del pareggio a 20″ dalla sirena e poi i liberi della vittoria. Al Pana servirà ancora un successo se non vuole correre il rischio di giocarsi tutto ad Istanbul all’ultima giornata contro l’Efes. Infine se il buongiorno si vede dal mattino, Obradovic avrà tanto da lavorare per sopperire all’assenza di Jan Vesely. La prima senza di lui è un pesantissimo -30 rimediato a Zagabria. Ci può stare dopo una Eurolega sempre con il piede sull’acceleratore e per lunghi tratti dominante, ma adesso arriva il bello ed il difficile ed il Fener non può rischiare di rovinare tutto, soprattutto considerando che ai playoff potrebbe ritrovarsi un’avversario difficile, anzi molto difficile.

MVP – Conti alla mano l’Eurolega premia Tyler Honeycutt, del Khimki, protagonista a Kaunas con la sua doppia-doppia da 10 punti e 17 rimbalzi, con 4 recuperi e 2 stoppate per un complessivo 30 di valutazione. Però, nella giornata in cui l’Olympiakos compie il doppio colpo contro il Real, vogliamo giustamente premiare un giocatore che,con il suo cambio di passo nell’ultimo mese, con 3 vittorie su 4, rappresenta benissimo lo spirito della squadra biancorossa, mai doma e sempre pronta a lottare anche quando sembra tutto finito. Georgios Printezis nelle ultime 4 partite viaggia a 17.5 punti a partita con il 56% da 2, 6.5 rimbalzi a partita ed una valutazione media di 19.5. Inutile aggiungere che questi numeri sono di gran lunga superiori alle sue medie stagionali. Se l’Olympiakos è tornato in corsa per un posto ai playoff, gran merito è soprattutto suo.


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