Ci siamo. Dopo una lunga stagione partita ad ottobre, l’Eurolega arriva all’ultimo atto e lo fa a casa di una delle squadre considerate favorite sin dal sorteggio dei gironi, il BarclaysCard Center di Madrid. Era da Atene 2007 che una squadra partecipante non aveva l’onore di giocare in casa e guarda caso il Panathinaikos vinse anche quell’edizione. Buon auspicio per i blancos, anche se non sempre è andata bene ai padroni di casa, come ricorderà il CSKA Mosca nel 2005 o la Kinder Bologna nel 2002.

Dailybasket, come ogni anno, sarà presente dal vivo a Madrid con una piccola squadra di collaboratori, pronti a farvi vivere dal vivo le emozioni della Final Four. Nel frattempo scaldiamo l’attesa presentandovi il preview delle due semifinali. Buona lettura e buone Final Four.

REAL MADRID-FENERBAHCE ULKER ISTANBUL

Il cammino verso Madrid

 (Foto Savino Paolella 2014)

Rudy Fernandez, a distanza di 12 mesi riuscirà a vincere (Foto Savino Paolella 2014)

Tutto secondo pronostico. Per Real Madrid e Fenerbache, sia la Regular Season che le Top 16 non hanno rappresentato scogli impossibili da oltrepassare, tutt’altro. I blancos hanno fatto corsa di testa fin dall’inizio di stagione. Primi nel gruppo A con un eccellente 8-2 di record, si sono poi ripetuti nel girone successivo. Nel gruppo E delle Top 16, infatti, Rodriguez e compagni hanno chiuso con il miglior bilancio del raggruppamento in coabitazione con il Barcelona (11-3). Nei Playoffs, però, la squadra di Laso ha mostrato qualche lacuna di troppo. Nella serie contro l’Efes terminata 3-1, sono stati tanti i momenti in cui gli spagnoli ci sono sembrati meno sciolti e brillanti rispetto a quanto mostrato nei precedenti mesi di competizione. Un campanello di allarme in ottica Final Four? Così come gli avversari di venerdì, anche i turchi di Obradovic hanno fatto un percorso (quasi) netto sulla strada che li ha portati a Madrid. Il Fenerbache ha chiuso la propria Regular Season al secondo posto nel gruppo C (8-2) dietro il Barcelona capace di vincere una gara in più. Nel raggruppamento successivo poi, il gruppo F, Bjelica e compagni hanno dovuto inchinarsi solo al Cska (12-2), facendo comunque registrare un ottimo 11-3 di record complessivo. In chiara ed esponenziale crescita fin dalle prime battute delle Top 16, i giallo-blu hanno infine tramortito il Maccabi nei Playoffs (3-0), in una sfida che molti pronosticavano molto più equilibrata di quanto poi abbia fatto vedere il campo.

Come giocano

 (Foto Savino Paolella 2014)

Bjelica sarà uno dei giocatori chiave della semifinale (Foto Savino Paolella 2014)

Più spettacolare il Real Madrid. Più atletico e versatile il Fenerbache. Sono due formazioni dai rosters molto profondi, perfettamente bilanciati tra piccoli in grado di costruire il gioco e creare pericoli dalla distanza, “3“ e “4”mascherati da piccoli (Fernandez da una parte, Bjelica e soprattuto Preldzic dall’altra) in grado di giocare molti momenti di partita in punta, da playmaker a tutti gli effetti, e lunghi veri e propri di fatto abili nel farsi sentire sotto le plance in entrambe le metà campo. Se è vero che la difesa madrilena sia cresciuta molto nelle ultime settimane (aspetto confermato da Laso in una recente intervista, ndr), è altrettanto vero che restano due teams a matrice offensiva come testimoniano i numeri. Il Real Madrid è la miglior squadra per assist (21.6), terza per canestri da tre punti realizzati ad allacciata di scarpe (9.2) e quella che in casa produce il maggior numero di punti messi a referto (91.3), aspetto quest’ultimo tutt’altro che trascurabile visto che le Final Four si giocano proprio in casa del Real. Il Fenerbache, incapace di battere il Madrid fin dal lontano 2003, è la migliore squadra a rimbalzo offensivo (11.3), terza per punti fatti (81.7) e capace di perdere solo due partite in questa Eurolega lontano da Istanbul.

Le stelle

 (Foto Savino Paolella 2014)

Il mini-Mamba all’assalto del Real (Foto Savino Paolella 2014)

Difficile scegliere tra cotanta bontà. Il rischio è quello di fare inevitabilmente un torto a qualcuno. Bisogna fare dei nomi, però, e quindi è giusto prendersi le proprie responsabilità. Le scelte ricadono su Rudy Fernandez da una parte ed Andrew Goudelock dall’altra. Riteniamo siano i due attori dai quali Real e Fenerbache dipendano maggiormente per la riuscita di un film di successo, vincente. Il primo, lo spagnolo, è quello che più di altri compagni riesce ad essere decisivo se si conta un insieme di fattori: i punti messi a referto, la capacità di passare il pallone, l’abilità nel prendersi i falli ed un atletismo non comune, uniti ad un mix di personalità ed arroganza (sportiva) che lo fanno l’uomo di maggior spessore della Casa Blanca. Il secondo, the mini-Mamba come era solito chiamarlo Kobe Bryant durante l’esperienza ai Los Angeles Lakers, è il giocatore che se è in giornata ti può fare vincere una partita letteralmente da solo. Chiedere ad un Bayern Monaco affossato dalle sue triple in una partita di regular season per le conferme del caso. Se se ne fa una questione di mera abilità offensiva, Goudelock è probabilmente l’attaccante più forte di tutti i giocatori presenti a Madrid. Lull ma non solo Lull, sarà chiamato ad un super lavoro per provare a limitare un atleta che con la sua pericolosità oltre l’arco e con l’abilità nel mettere palla per terra ed andare a bersaglio dopo un arresto e tiro o in penetrazione, potrebbe indirettamente generare buoni tiri per compagni che sono altrettanto pericolosi quanto lui.

Gli allenatori

 (Foto Savino Paolella 2014)

Zelimir Obradovic é riuscito laddove in tanti avevano fallito (Foto Savino Paolella 2014)

Non ce ne voglia Laso, coach del Real Madrid ma il suo collega, Zelimir Obradovic, è di un’altra categoria. Il riferimento non è dettato solo da quanto abbia vinto in carriera ma basta volgere lo sguardo a questa stagione. Obradovic è riuscito a rendere il Fenerbache una macchina quasi perfetta, capace di non sciogliersi nei momenti più importanti. Non può essere un caso che proprio l’ex Panathinaikos sia stato il primo ed unico allenatore fin qui in grado di portare una squadra turca alle Final Four. Dal canto suo, sia chiaro, Pablo Laso non è certo un coach di basso livello, anzi, ma è chiaro che la gran parte degli allenatori continentali non possono reggere il paragone con uno dei migliori coach europei di sempre.

Chiavi tattiche

Dal punto di vista tattico sono due formazioni piuttosto simili date le caratteristiche speculari di molti dei giocatori delle due squadre. Qualora il Real dovesse correre continuativamente ed alzare quindi il ritmo, riteniamo possa essere favorito. Se, invece, il Fenerbache troverà in Goudelock e Bogdanovic due attaccanti in serata, ecco che il campo potrebbe aprirsi e favorire indirettamente lo strapotere fisico del duo Bjelica-Veselj, uomini chiave degli ultimi due-barra-tre mesi di un Fener in grande forma. Ritmo alto da una parte (Madrid) e controllo dei tabelloni dall’altra (Fener) le vere chiavi per accedere alla finale.

Pronostico Dailybasket.it

Ci aspettiamo una partita stupenda. Andiamo con l’upset del Fenerbache che batterà il Real portando per la prima volta la Turchia in finale. Lì però potrebbe trovare la strada sbarrata dal CSKA di Itoudis.