Seconda giornata di EuroLeague, con solo quattro squadre a punteggio pieno. Il Real vince il primo big match della stagione, i campioni del Fener provano a buttare via un’altra partita dopo Malaga ma si salvano all’overtime contro Milano. Partita spettacolare alla Nikolic Hall di Belgrado con il Crvena Zvezda che trova il primo successo contro il Barcelona, così come il Valencia che lascia ancora al palo l’Efes. A punteggio pieno insieme al Real, ci sono anche Maccabi (trascinato dai 24 punti di Norris Cole), Olympiacos e Khimki, che sfrutta il doppio turno casalingo. Primo successo, infine, per il Panathinaikos che batte un Bamberg in difficoltà.

Spicca in queste prime due giornate il fattore campo che sembra dominare. Dopo le due vittorie esterne (Real e Maccabi) del primo turno, questa volta solo il Fenerbahce torna a casa con i 2 punti, mentre il Baskonia perde due volte in trasferta. Una tendenza strana se si pensa che lo scorso anno nelle prime due giornate le vittorie esterne furono più del doppio (7) con addirittura 4 nella seconda giornata.

RISULTATI

Maccabi Tel Aviv Baskonia Vitoria 74-68
Panathinaikos Bamberg 93-83
AX Armani Milano Fenerbahce 86-92
Real Madrid CSKA Mosca 82-69
Khimki Zalgiris Kaunas  85-77
Crvena Zvezda Barcelona  90-82
Olympiacos Unicaja Malaga  80-75
Valencia Anadolu Efes  78-71

CLASSIFICA

Real Madrid 4 CSKA Mosca 2
Maccabi Tel Aviv 4 Panathinaikos 2
Khimki Moscow 4 Crvena Zvezda 2
Olympiacos 4 Valencia 2
Unicaja 2 Baskonia 0
Zalgiris 2 Olimpia Milano 0
Barcelona 2 Bamberg 0
Fenerbahce 2 Anadolu Efes 0

MATCH OF THE WEEK – Il Real Madrid vince il primo big-match della stagione, rendendo molto amaro il ritorno di Sergio Rodriguez a Madrid. Il CSKA continua a faticare e giocare a corrente alternata, con un De Colo ancora una volta impalpabile e che si aggrappa a Clyburn  ed Higgins per restare nel match. Itoudis può sorridere pensando di essere alla seconda settimana ma le difficoltà di fare canestro e le amnesie difensive non faranno dormire sonni tranquilli al coach greco. Pablo Laso dal canto suo si coccola un Doncic che sbaglia tanto ma che è ormai assurto a superstar, visto il trattamento ricevuto dalla difesa del CSKA che lo manda 11 volte in lunetta, ma soprattutto un Randolph che quando vuole in Europa può fare la differenza. I suoi 16 punti in 20 minuti sono importanti nella prima parte di gara per far scappare il Real sul +12 e poi a fine terzo quarto per rispondere alla rimonta russa guidata da un Clyburn da 15 punti e 9 rimbalzi, prima che Facundo Campazzo metta 7 punti quasi consecutivi ad inizio ultimo quarto per scavare il solco decisivo. Per il Real le brutte notizie arrivano di venerdi, perchè l’infortunio di Kuzmic è ben più grave del previsto. Dopo Llull i blancos perdono un altro giocatore fondamentale per la rottura di un crociato, e probabilmente il serbo rischia di chiudere qui la sua stagione. IN bocca al lupo.

(credits canale Youtube EuroLeague Bsketball)

SPETTACOLO – Se Real-CSKA era la partita della settimana, quella più spettacolare, sia per l’ambiente in cui si è giocato che per quello che si è visto in campo, è stata senza dubbio Crvena Zvezda-Barcelona. I blaugrana sembrano destinati, come il Baskonia la scorsa stagione, a giocare partite divertenti ed il loro sistema di gioco li porta abbastanza facilmente ad avere alti e bassi nel corso della stessa gara, che possono essere pericolosi per gli avversari ma anche e soprattutto per gli stessi giocatori di Sito Alonso. La partita della Nikolic Hall è un simbolo del nuovo corso del Barça, che subisce di tutto nei primi 25′ della partita, letteralmente travolta dalle giocate di Rochestie, che crea per sé ed i compagni (22 punti e 7 assist per l’ex Siena), e dal tiro di un Milko Bjelica che sembra ringiovanito. Poi all’improvviso si accende  Thomas Heurtel (doppia-doppia da 14 punti ed 11 assist) che arma il braccio dei vari Oriola e Moerman, a loro si aggiunge un Hanga tarantolato ed in meno di 10′ gli spagnoli ribaltano la gara come un calzino e con un parziale di 21-9 mettono la testa avanti a meno di 3′ dalla sirena. Ma qui Bjelica risponde da vero fuoriclasse mettendo subito la bomba del nuovo vantaggio e poi aggiunge altri 4 punti che guidano il contro-break di 11-2 che chiude una partita intensa e spettacolare.


(credits canale Youtube EuroLeague Bsketball)

MILANO C’E’ – E’ arrivata la seconda sconfitta per Milano, anche questa per certi versi preventivabile, così come potrebbero arrivare nelle prossime giornate (viaggio a Madrid, Barça al Forum e trasferta a Tel Aviv, nell’ordine), ma il messaggio che le scarpette rosse mandano soprattutto ai propri tifosi è di speranza. A differenza di Mosca, Milano non solo resta in partita fino alla fine ma va vicino a vincerla trascinando il Fenerbahce fino all’overtime, dove la partita gira probabilmente sulla tripla dall’angolo di Micov sputata fuori dal ferro mentre dall’altra parte Nunnally la mette dando il là al break di 8-0 che chiude il match. E’ soprattutto l’atteggiamento di Milano e della panchina che è piaciuto, un’Olimpia che ha continuato a giocare anche quando il Fener ha forzato i ritmi, restando mentalmente in partita anche sotto in doppia cifra e poi ha avuto la forza di rientrare, tra l’altro con un Goudelock in difficoltà e che Pianigiani ha avuto il coraggio di far sedere in panchina giocandosela con Mbaye, Bertans e Micov, sicuramente i più positivi. Le prossime settimane saranno ancora complicate per Milano, ma con questo atteggiamento l’EuroLeague potrebbe anche riservare qualche piacevole sorpresa.


(credits canale Youtube EuroLeague Bsketball)

TOP 5 – Quando vede rosso (Armani) è peggio di un toro, Nick Melli si dimentica l’esordio così così e davanti ai suoi ex tifosi mette in scena una di quelle prestazioni che gli hanno permesso di entrare nel secondo miglior quintetto della EuroLeague 2016/17. Doppia-doppia da 15 punti ed 11 assist e la sensazione che questo Fenerbahce non possa prescindere da lui.

E’ l’uomo più importante del Panathinaikos e senza di lui Xavi Pascual non andrà molto lontano, Nik Calathes a Barcelona aveva sofferto i ritmi blaugrana, tornato a respirare l’aria di Atene eccolo giganteggiare e guidare i greens al primo successo stagionale con una prestazione da 23 punti, 6 assist e 4 rimbalzi.

Deve fare da chioccia ai giovani del nuovo corso del Crvena Zvezda, che sognano di giocare in casa la Final Four. Milko Bjelica risponde presente mettendoci tanto del suo nel grande avvio di partita dei biancorossi, ma il meglio lo conserva per il finale dove mette 7 dei suoi 23 punti per guidare il break decisivo nel momento in cui il Barcelona aveva superato per la prima volta nel match.

Dall’altra parte dell’Oceano la sua carriera NBA è stata decisamente al di sotto delle aspettative create al college ed è andata decisamente in calando, ma in Europa Thomas Robinson potrebbe anche ricostruirsi una solida avventura. Doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi nel secondo successo del Khimki, con uno score nelle prime due giornate da 17.5 punti con il 62.5% da 2.

Lo Zalgiris affonda sotto il peso di uno 0/14 da 3 nei primi tre quarti contro il Khimki ma se resta in partita fino alla fine lo deve al monumento vivente che risponde al nome di Paulius Jankunas, che nella stessa serata scavalca Diamantidis e Batiste nella classifica all-time dei marcatori di EuroLeague (2504 punti and counting) e con 14/14 ai tiri liberi fa registrare la terza miglior performance nella storia della competizione. Chapeau


(credits canale Youtube EuroLeague Bsketball)

FLOP 5 –  Il CSKA perde a Madrid e ci può stare, un pò meno che i russi chiudano con soli 5 assist. Tre di questi sono di Nando De Colo ma non bastano per evitare che finisca dietro la lavagna dopo una gara da 9 punti, con 7/7 ai liberi. Il dopo Teodosic sembra più complicato del previsto, almeno fino a quando Rodriguez non prenderà in mano la squadra.

Pablo Prigioni non ride ed il suo Baskonia infila la seconda sconfitta esterna, tra gli imputati c’è senza dubbio Marcelinho Huertas il cui ritorno in Europa poteva e doveva essere diverso, soprattutto per atteggiamento e capacità di essere leader dei baschi. Per lui finora 10 punti, 4 rimbalzi e soprattutto (in negativo) 4 assist. Sommando i numeri delle prime due gare.

Irritante non rende forse l’idea di quello che Cory Jefferson (non) ha fatto sul parquet del Forum nei 6′ che Pianigiani gli ha concesso, prima di farlo accomodare a sventolare asciugamani in fondo alla panchina. La sua avventura milanese non era iniziata nel modo migliore e non sta continuando meglio. Speriamo che Dada Pascolo arrivi in fretta.

Mentre intorno a lui (leggi sopra alla voce Jankunas) si riscrive la storia, chi dovrebbe essere il nuovo leader dello Zalgiris sonnecchia beatamente. Altra partita al di sopra del par per Edgaras Ulanovas, che non riesce proprio a sbocciare come qualcuno aveva predetto due stagioni fa. Per fortuna che almeno dà una mano in difesa smazzando stoppate, ma per il resto si limita a timbrare il cartellino.

Si era imposto come un centro dominante nell’ultima stagione di EuroLeague e dopo un brillante esordio contro il Real, la taglia piccola del Valencia avrebbe dovuto vederlo padrone incontrastato del pitturato, ed invece Bryan Dunston torna ad Istanbul con le ossa rotte, così come un Efes ancora fermo a zero punti e soprattutto poche certezze.


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