playoffs1516LOKOMOTIV KUBAN-BARCELONA 66-92(1-1)

Avevamo previsto una reazione del Barcellona e, puntuale come un orologio svizzero, non si è fatta attendere. Una buona partenza per gli uomini di Xavi Pascual, per poi accelerare senza pietà e sotterrare il Lokomotiv Kuban. Le preoccupazioni del pre-partita riguardavano in gran parte l’assenza di Joey Dorsey, in campo solo per una parte di Gara-1 e curato con alcune infiltrazioni tra la mattina e il pomeriggio. Preoccupazioni più che legittime, che però non hanno minimamente scalfito la voglia di rivincita del Barça e, forse, hanno fornito qualche motivazione in più ai compagni. 61% da tre per gli ospiti, con un irreale 16/26, e confronto tra assist distribuiti che premia i blaugrana per 27 a 14.

Juan Carlos Navarro, autore di 11 punti e 3 assist contro il CSKA (foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Anche Juan Carlos Navarro si iscrive al festival delle triple (foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Buonissima la partita di Tomas Satoransky, autore di 13 punti e 10 assist, che impone un grande ritmo in attacco ed è sempre molto tonico in difesa. Bravo anche Ante Tomic, sia per mettere a referto una doppia-doppia da 12 punti e 10 rimbalzi, sia per non aver fatto rimpiangere l’assenza della montagna Dorsey. Nel preview di questo match avevamo sottolineato come sarebbero state di capitale importanza le prestazioni di Doellman e Perperoglou. Detto, fatto. 25 punti in due e un complessivo 5/6 dalla lunga, senza mai concedersi sbavature di media/grossa portata. Qualcuno ha fatto i conti senza di lui, pensando si trattasse di un elemento in parabola discendente, ma Juan Carlos Navarro si è dimostrato più che all’altezza della situazione ed ha registrato 18 punti (4/6 dalla lunga). Delaney, Randolph e Bykov sono stati i migliori del Lokomotiv Kuban, non solo per una questione realizzativa ma anche per la presenza che hanno assicurato e per non aver comunque alzato bandiera bianca. Draper e Singleton hanno faticato moltissimo e non sono mai riusciti ad entrare in partita e, come ben sappiamo, nei playoff è necessario che la prestazione corale sia sempre di alto livello. Si torna in Catalogna sull’1-1, con l’inerzia a favore del Barcellona. Sbagliato non pensare ad una contro-reazione del Krasnodar, trattandosi di una squadra che ha mostrato grandissima solidità, sia in regular season che nel corso delle Top16.

LABORAL KUTXA VITORIA-PANATHINAIKOS 82-78 dts (2-0)

Una battaglia lunga 45′ minuti, giocati sempre sul filo dell’equilibrio. E’ questo il film di una gara-2 che promette, forse, una serie ancora lunga, forse fino a gara-5. E’ anche vero, però, che il Laboral ha messo una serie ipoteca sulle Final Four e questa sconfitta potrebbe avere anche ripercussioni sul Panathinaikos. Perchè la squadra di Djordjevic ha interpretato bene la gara sin dalla palla a due, cercando di isolare Bourousis nel gioco 1vs1 spalle a canestro contro la fisicità di Raduljica e Kuzmic, senza collassare in area ed aprire il campo per gli scarichi sugli esterni. Ne è venuta fuori la peggiore prestazione balistica della stagione per il greco (3/12 da 2 ed 1/3 da 3), ma non è bastato ai greens per arginare l’attacco di Perasovic, perché sul perimetro è venuta fuori la pericolosità di Adams (24 punti, 5/11 da 3) e James, che hanno attaccato sistematicamente Calathes e Diamantidis, le capacità balistiche di Bertans (4/7 da 3) che hanno fatto passare una serata da incubo a Pavlovic, ma soprattutto la grande duttilità di Tillie (10 punti e 6 rimbalzi). E tutto questo nella serata in cui anche Hanga è rimasto ai box. La bravura di Vitoria è stata proprio quella di trovare nove armi a partita in corso, quando le mosse di Djordjevic hanno messo in crisi il piano partita. L’intensità difensiva è stata la chiave per trovare facili canestri in contropiede che hanno messo in partita gli esterni baschi.

Sempre in spinta, questa volta marcato da Gentile  (Foto Savino Paolella 2014)

Non basta un Diamantidis vintage al Pana (Foto Savino Paolella 2014)

Il Panathinaikos era riuscito a partire decisamente meglio rispetto a gara-1 (13-22 verso la fine del primo quarto, il massimo vantaggio interno), ma quando gli esterni di Perasovic si sono messi in moto Vitoria ha preso in mano le redini del match, conducendo anche in doppia cifra nel corso del terzo quarto, ma le difficoltà offensive di Bourousis hanno impedito al Laboral di uccidere la partita, anche perché il Panathinaikos é rimasto difensivamente dentro il match, trovando in attacco il suo Messia in Genio Diamantidis (17 punti, 6 assist, 4 rimbalzi), capace di creare per sè ed i compagni e di mantenere sempre a non più di due possessi i suoi. A dire il vero sta proprio qui la coperta corta di Djordjevic, costretto a giocare per lunghi tratti con Calathes e Diamantidis proprio per garantirsi un minimo di pericolosità offensiva, che i vari Feldeine, Fotsis ed Elliott (12 punti con 14 tiri, ma anche 3 palle perse) non sono riusciti a dare, perdendo qualcosa nella metà campo difensiva. E proprio Diamantidis portava la gara all’overtime con un tiro da 3 su una gamba sola, dopo che Adams era riuscito a costruire un minimo vantaggio di 6 punti dentro l’ultimo minuto. Nel supplementare, però, è venuta fuori un pò di stanchezza per i greci che hanno fermato troppo presto l’attacco, cercando un tiro da 3 che ha faticato ad entrare per tutta la sera, mentre dall’altra parte Bourousis si prendeva le sue responsabilità chiedendo palla in post e producendo dalla spazzatura 5 punti, ma soprattutto alzava la sua intensità difensiva con un recupero ed un ottima difesa suRaduljica nel possesso decisivo. Martedi si va ad Atene e siamo quasi certi che non sarà l’ultimo capitolo di questa sfida.

a cura di Carlo Ferrario e Fabrizio Quattrini


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