(Foto di Savino PAOLELLA 2015)

(Foto di Savino PAOLELLA 2015)

Stella Rossa Belgrado-Valencia Basket 106-90

Crocevia fondamentale a Belgrado, con la Stella Rossa che vince e tiene accese le speranze di post-season, mentre il Valencia deve dire addio alla corsa playoff. Partita da alti punteggi e difese poco presenti per almeno 27′, poi quella della Stella Rossa inizia a mettere le mani dappertutto forzando palle perse, mentre in attacco Rochestie e Feldeine (30 punti, 4/6 da 3) guidano un attacco capace di produrre 56 punti con 10/16 da 3 nella seconda parte di gara spegnendo qualsiasi velleità di rimonta del Valencia. Gli spagnoli partono forte con 4/5 da 3 e 17 punti nei primi 5′, ma l’ingresso di Bjelica e soprattutto le onde fatte da Lessort sotto canestro (11 punti e 7 rimbalzi nei primi 20′) rimettono in equilibrio il match. Equilibrio che regna sovrano per tutti i primi 20′ con la squadra spagnola che continua a vedere una vasca da bagno da fuori (8/12 all’intervallo lungo), con Rafa Martinez a quota 17 punti e senza errori al tiro, mentre i padroni di casa preferiscono attaccare il ferro con il già citato Lessort ma soprattutto con un tarantolato Feldeine, a quota 13 con 4 falli subiti. L’incredibile partita di Rafa Martinez continua (chiude con 22 punti e 7/9 al tiro, ma 0 punti negli ultimi 15′), ma si accende anche Rochestie e continua il testa a testa con nessuna squadra capace di allungare oltre il singolo possesso, anche perché le difese non sono molto competenti e chiunque alzi la mano trova il fondo della retina. Ma non appena la Stella Rossa alza l’intensità difensiva ecco il break di 14-2 che a cavallo dell’ultima pausa fa scappare i padroni di casa sul +13. L’onda lunga biancorossa continua in apertura di ultimo quarto, grazie soprattutto a Feldeine (un solo errore al tiro nei secondi 20′), con la Stella Rossa che tocca il +18 a 5′ dalla sirena chiudendo di fatto i conti.

 

(credits EuroLeague Basketball)

Olympiacos Atene-Barcelona Lassa 63-90

Un Barcelona senza più pretese asfalta un remissivo Olympiacos e ferma la corsa della formazione greca. Davanti ad un incredulo Stadio della Pace e dell’Amicizia, Papapetrou e compagni sono costretti a cedere ai colpi di Tomic (19 punti) e Moerman (17). Dopo un avvio piuttosto equilibrato, l’Olympiacos nonostante le giocate di Printezis e Spanoulis vede il Barcellona emergere grazie anche all’importante gioco sotto le plance di uno scatenato Tomic con la prima frazione che si conclude sul 17-22 in favore degli ospiti. Il secondo periodo, sulla falsa riga del primo, vede l’Olympiacos rispondere colpo su colpo alle offensive del Barça, illuminate da un Heurtel (13 punti e 7 assist) sempre più in versione regista e, dopo 20′, il tabellone recita 38-40. La terza frazione, dopo il vantaggio della compagine del Pireo firmato Papapetrou (41-40), vede la squadra catalana correre e attaccare in transizione e il conseguente parziale di 17-0 firmato da Tomic e soci è la diretta conseguenza del bel gioco del team guidato da Pešić che dopo 30′ va oltre la doppia cifra di margine (52-63 per i blaugrana). L’ultimo periodo, nonostante i minori stimoli del team catalano, vede il Barcellona infierire contro un Olympiacos uscito totalmente dalla contesa e dopo gli ultimi 10′ senza storia, Koponen e soci possono festeggiare una brillante vittoria sfiorando addirittura il trentello.

 

(credits EuroLeague Basketball)

Brose Bamberg-Anadolu Efes Istanbul 88-79

Buona la prima casalinga per Luca Banchi sulla panchina del Bamberg che, complice il successo del Khimki a Tel Aviv, mantiene vive le speranze di playoff. La gara si decide nel terzo quarto, quando il Bamberg mette assieme due parziali, di 10-0 prima e 9-0 dopo, che lo spingono sul +17, permettendogli di controllare i tentativi di rimonta della squadra turca. Prima parte di gara con McCollum protagonista, con l’esterno del Efes che ne mette 10 dei primi 17 della sua squadra permettendo l’allungo sul +7 in avvio. Sono Rubit e Dorrel Wright a rimettere in pista il Bamberg ed a propiziare, con il supporting cast di Hackett e Zisis in regia, l’allungo tedesco a metà secondo quarto (38-30). Si iscrive al match anche Derrick Brown e la squadra di Ataman si riavvicina prima dell’intervallo lungo, ma rientra in campo con qualche minuto di ritardo precipitando sul -13. Sono ancora McCollum (21 punti con 5/10 da 3) e Derrick Brown a fare pentole e coperchi rientrando sotto la doppia cifra, ma Radosevic (15 punti e 9 rimbalzi, di cui 6 in attacco) ed un paio di giocate di Olinde propiziano un nuovo 9-0 interno che manda i titoli di coda con ampio anticipo. L’Efes ha il merito di giocare fino alla fine, rientrando sul -6 a 50″ dalla sirena, ma Radosevic è freddissimo dalla lunetta e regala a Banchi la prima gioia europea sulla panchina del Bamberg.

 

(credits EuroLeague Basketball)

Maccabi Tel Aviv-Khimki 91-94

Il Khimki vince 91-94, ma non ribalta la differenza canestri (all’andata 69-77 Maccabi), portandosi momentaneamente al 6° posto in attesa del Panathinaikos. Dopo un inizio di partita equilibrato, i primi squilli si hanno nella seconda metà della prima frazione dove prima il Maccabi e poi il Khimki, con un contro-break di 9-0, si porta avanti 13-17 costringendo la squadra israeliana ad un timeout immediato. L’ingresso nella partita di Norris Cole permette al Maccabi di ricucire lo strappo siglando la parità sul 19-19. Il secondo quarto si apre con due bombe in fila del veterano russo Monia che portano il Khimki sul +8 e coach Spahija a chiamare il suo secondo timeout. Ci pensa Bolden a accorciare le distanze con un gioco da 4 punti ma, il fallo più canestro di Jenkins di là e il successivo fallo+tecnico fischiati a Norris Cole (3° e 4° fallo personale) danno la possibilità ai russi di tentare la prima fuga sul +11 quando mancano 5′ alla fine della seconda frazione. Un super Jackson (12 punti per lui nei primi due quarti) però non ci sta e riporta i suoi sul -2 a meno di 2′ da giocare ma il contropiede guidato da Shved e chiuso da Vialtsev chiude la prima metà di gioco sul 39-44 per il Khimki. Alla ripresa dei giochi il solito Pierre Jackson guida un mini parziale di 4-0 con cui il Maccabi si rifà sotto con l’inerzia che sembra spostarsi verso la squadra di Tel Aviv, ma i tentativi di rimonta vengono rimandati al mittente grazie alla lucidità dalla lunetta di Malcom Thomas. Il rientrante Cole da nuova linfa alla propria squadra guidandola fino alla penultima sirena della gara riportandola avanti sul 66-65. L’ultima frazione di gioco si apre con una sfida Cole vs Shved che accende la partita portandola sul 72 pari. Mini-break di 5-0 del Khimki al quale risponde Kane con la bomba dall’angolo. Il solito Jackson (25 per lui alla fine con 7 assist) è l’ultimo a mollare portando i suoi a -1 a soli 2′ dalla sirena finale, firmando poi la parità a quota 84. La bomba dalla punta di Gill (24 con 7 rimbalzi), assistito da Shved (22 punti, 12 assist e 3 rubate), gli consegna l’MVP di serata oltre che a dare alla sua squadra l’allungo decisivo.

 

(credits EuroLeague Basketball)

Baskonia Vitoria-Zalgiris Kaunas 84-64

E’ un super Baskonia quello che affonda la sorpresa di questa EuroLeague, lo Zalgiris Kaunas, grazie ad un terzo periodo difensivamente perfetto dove concede alle bocche da fuoco avversarie solo 12 punti. Kaunas in serata negativissima come energia costretto a tenere sin troppo la palla ferma in attacco rispetto agli standard abituali ed ora raggiunta in classifica dal Khimki al quinto posto. Inizio spettacolare ed intenso alla Fernando Buesa Arena con tante triple a segno da ambo le parti (7/9 totale) ed il leit motiv continuo con i padroni di casa a tentare la fuga grazie a difese adeguate che costringono chi viaggia a tanta fatica in attacco. Micic e compagni sono però abili a restare concentrati anche se faticano a trovare continuità e tiro da vicino al canestro  (7/15 da 2 punti in avvio). Si prosegue a strappi con Granger (20 punti con 5/7 da 3) che spinge il Baskonia quasi alla doppia cifra di vantaggio (34-25) ed i ragazzi di Jasikevicius con molteplici perse a vanificare le buone percentuali offensive. Vildoza inventa (10 assist alla fine per lui) e Janning (4/6 alle bombe) conclude in un terzo periodo dove lo Zalgiris rimane a secco per oltre 5′ sommerso dalle difese e dalla precisione degli uomini di Martinez che volano ad oltre 20 di vantaggio. Neanche un timido accenno di zona a tutto campo dei giocatori in maglia bianco verde cambia l’inerzia, Poirier alza i giri del motore basco (15 punti, 6 rimbalzi per 20 di valutazione) coi suoi che fanno diventare l’ultima frazione puro garbage time e spettacolo per gli oltre 11000 presenti a Vitoria certificato dalla stoppatona di Garino su Jankunas.

(a cura di Fabrizio Quattrini, Federico Ionata, Filippo Arrighi e Alessandor Salvini)


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