Zalgiris Kaunas-Anadolu Efes Istanbul 91-83

Torna al successo lo Zalgiris in una gara condotta sin dalla palla a due senza però riuscire a produrre lo strappo decisivo, anche per i meriti di un Efes che ha sempre trovato qualcuno a cui aggrapparsi per restare dentro il match. Lo Zalgiris ha un Ulanovas strabordante nei primi 20′ ma nel finale sono l’esperienza di Jankunas (8 punti nell’ultimo quarto) e due giocate di Pangos, fin lì silente, a deciderla. Subito tanto equilibrio con lo Zalgiris che prova ad alzare i ritmi e grazie all’ottimo lavoro di Ulanovas riesce a controllare i tabelloni, mentre l’Efes ha pazienza in attacco costruendo buoni tiri da fuori (4/7 da 3 nel primo quarto) che insieme alle giocate di Dunston valgono il +4 alla prima pausa.La squadra turca continua a soffrire a rimbalzo e lo Zalgiris prende in mano la partita costruendo un parziale di 11-2, con Ulanovas che ne mette 20 con 6/8 al tiro in 15′. Dall’altra parte inizia a salire di colpi Dunston e l’Efes costruisce un 8-0 per rimettere la testa avanti ad inizio terzo quarto, ma sarà l’ultimo vantaggio per la squadra turca. Con Ulanovas a secco sono Jankunas e Davies oltre ai soliti rimbalzi offensivi (saranno 12 alla fine) a permettere alla squadra di Jasikevicius di riprendere l’inerzia del match, allungando fino al +12 a metà ultimo quarto, grazie soprattutto a 7 punti di Jankunas. Dunston con la sua energia trascina i compagni ad un solo possesso di distanza ma Pangos fa le uniche due giocate della gara nel finale e regala il successo allo Zalgiris.

Brose Bamberg – Valencia Basket 83-82

Rocambolesca vittoria della squadra di Trinchieri e, al contempo, gara completamente buttata dagli uomini di Vidorreta. I padroni di casa si trovano continuamente ad inseguire gli avversari, guidati dal trittico di soliti noti Erick Green, Fernando San Emeterio e Will Thomas. Il Valencia tocca però la doppia cifra grazie ad un break dettato da Joan Sastre, l’uomo che non ti aspetti, e con un 4/4 al tiro da tre punti:  da lì la partita ha un solo ed unico copione. Il Bamberg prova costantemente a rientrare, spinto da Ricky Hickman (26 in 32 minuti alla fine), ma gli ospiti, arrivati in Germania con una striscia negativa di quattro sconfitte in fila, hanno voglia di riassaporare la vittoria. Il roster di Vidorreta riesce a rintuzzare ogni tentativo del Bamberg con il tiro pesante (chiuderà con un ottimo 12/21 dall’arco) ed il vantaggio si mantiene costantemente a due cifre. La partita è pressoché finita a metà dell’ultimo quarto, con il punteggio che recita 62-77 con la tripla di Van Rossom. Il roster di Trinchieri però trova forze inimmaginabili: Rubit mette benzina nel motore, mentre sono Maodo Lo e Bryce Taylor a rimettere piano piano in partita il Bamberg, scrivendo un break di 10ì1-0 chiuso da Rubit per l’80-81 all’ultimo minuto. Il Valencia sentiva la vittoria in tasca e rimane spiazzato; San Emeterio fa 1/2 ai liberi, mentre dall’altra parte Pleiss commette a due secondi dal termine un fallo evitabile su Hickman, tiratore da 90%. L’ultimo tiro è per San Emeterio, ma prende a malapena il ferro: il Bamberg esulta e conquista la quinta vittoria.

Barcellona – Maccabi Fox Tel Aviv 89-67

Tutto facile per i blaugrana, che conquistano fra le mura amiche la quarta vittoria in questa EuroLeague piegando Pierre Jackson e compagni senza nessuna resistenza. Il primo canestro è di John DiBartolomeo, ma resterà l’unico vantaggio degli ospiti. I muscoli di Kevin Seraphin e Rakim Sanders fanno malissimo ai gialloblu, che devono sudarsi ogni singolo canestro (primo tempo da 8/33 complessivo al tiro) con l’ex di turno Deshaun Thomas letteralmente ingabbiato. La squadra di Alonso ci mette poco a toccare la doppia cifra di margine nel primo parziale, e non si accontenta, volendo dare un segnale forte alle avversarie in Europa. Koponen, Tomic, Moerman: le percentuali del Barcellona continuano a restare di ottima fattura (emblematico il 15/31 totale da tre punti) e continua a piovere nel canestro del Maccabi, incapace di trovare il feeling con i ferri del Palau. La forbice si allarga e tocca il +24, fino all’intervallo con la squadra di Alonso che ha doppiato gli avversari sul 44-22. Da lì è tutto garbage time fino alla sirena finale, utile solo per rimpinguare il bottino personale di Koponen, che arriva a quota 20, e di Kane e Bolden, gli unici in doppia cifra per il Maccabi che resta a cinque vittorie in classifica.

Stella Rossa Belgrado – Baskonia Vitoria 81-85

Il Baskonia è ormai rinato. Se c’era ancora qualche dubbio, viene spazzato dal terzo successo consecutivo in Europa, il secondo in fila lontano dalla Fernando Buesa Arena, dominando per lunghi tratti e non perdendo la bussola sul prepotente ritorno avversario. Dopo un inizio combattuto, la squadra di Martinez prende il controllo delle operazioni, sospinta da uno Shenghelia in versione Re Mida (16 punti con nessun errore dal campo). Gli ospiti tentano la fuga nel secondo quarto: break di 12-0 concluso da una tripla di Matt Janning ed il punteggio recita 32-46 al 18’, ma la Stella Rossa riesce a colmare parte del gap con la solita coppia Rochestie – Lessort e chiude il primo tempo sotto di nove lunghezze, nonostante il tiro da tre punti sia una vera e propria chimera. La distanza fra le due squadre continua ad ampliarsi e a diminuire come fosse una fisarmonica, fino a che nell’ultimo parziale è ancora una volta Lessort (19 punti alla fine) con otto punti consecutivi a consentire ai padroni di casa di mettere la testa avanti sul 75-73. Il Baskonia risponde a tono con un concretissimo Voigtmann (17) ed un Timma assassino (15); Bjelica tiene ancora viva la speranza dei padroni di casa, ma il canestro di Shenghelia a 5’’ dal termine fa scorrere i titoli di coda.

(Alessandro Aita, Fabrizio Quattrini)