NIZHNY NOVGOROD-DINAMO SASSARI 88-86

REAL MADRID-ZALGIRIS KAUNAS 80-71

ALBA BERLINO-CSKA MOSCA 68-84

FENERBAHCE ULKER-EA7 MILANO 77-74 

PANATHINAIKOS ATENE-PGE TUROW 84-77

FC BARCELLONA-BAYERN MONACO 83-81

Vince ma non convince il Real europeo di Pablo Laso, che dimentica i ventelli rifilati agli avversari nella prima fase della scorsa stagione e si deve rimboccare le maniche per uscire dalle sabbie mobili preparate da coach Krapikas che spreme il massimo da Milaknis, Lipkevicius e soprattutto James Anderson, per restare in partita fino alla fine, nonostante l’11-0 firmato Bourousis-Fernandez sembrava indirizzare la gara dopo l’intervallo.

Era una delle gare più attese della settimana, quella della O2 Arena, ma il CSKA Mosca non ha mai dato la possibilità all’Alba di entrare in partita e di avere una chance di vittoria. Sette giocatori a referto per Itoudis, sei in doppia cifra, guidati da un Sasha Kaun da 16 punti e 9 rimbalzi. L’Alba parte contratto e Mosca vola facile sul +11, poi grazie a Redding i tedeschi impattano nel secondo quarto, ma da lì in poi è solo CSKA, che controlla agilmente fino al traguardo.

Mardy Collins sente aria di derby all’OAKA e fa di tutto per rendere amaro l’esordio di Ivanovic sulla panchina dei greens di Atene, ma AJ Slaughter è in serata di grazia e il Pana, con Diamantidis in campo solo 15’, va via in agilità spinto anche da Batista e Gist. I polacchi non mollano mai, restando sempre sotto la doppia cifra di distacco, ma non hanno mai la forza di girare l’inerzia della gara.

MVP: Difficile e sudata vittoria all’esordio per il Fenerbahce contro Milano, con Obradovic che deve ringraziare Andrew Goudelock. L’ex Lakers ed MVP di Eurocup, fa il suo esordio nella massima competizione europea con il botto, trovando i canestri decisivi nel finale quando Milano ancora ci credeva.

LVP: Qualcosa da sistemare nella macchina dell’Eurolega dopo le prime due serate, soprattutto sotto l’aspetto tecnologico. L’app ufficiale fino a giovedì riportava ancora il programma delle Final4 sotto la voce “Schedule”, a parte i problemi tecnici a Novgorod, diversi utenti hanno segnalato problemi con il LiveBasketball, per finire con la chicca della gara della EA7 Milano, che secondo il BoxScore ufficiale era finita all’overtime (facendo fare anche una figura barbina al Televideo italiano…).

ON FIRE: J.Anderson (Kaunas, 19 pti), Teodosic (CSKA, 15 pti, 8 rim, 5 ass), Kaun (CSKA, 16 pti, 9 rim), AJ Slaughter (Panathinaikos, 16 pt), M. Collins  (Turow 23 pt, 9 rim, 5 ass), Kulig (Turow, 17 pt. 7 rim), Kinsey (Nizhny, 17 pt. 7 riim, 4 ass), Parakhouski (Nizhny, 16 pti, 8 rim, 3 stp), Logan (Sassari  17 pti, 5 ass), A.Tomic (Barcellona, 15 pti, 10 rim.), Bryant (Bayern, 16 pti, 11 rim.), Djedovic (Bayern, 19 pti, 7 rim, 4 ass), A. Goudelock (Fenerbahce, 19 pti, 4 ass), A. Gentile (EA7 Milano, 15 pti).

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Taylor Rochestie, qui in maglia Montepaschi Siena, tra i protagonista dell’esordio vincente del Nizhny (Foto di Alessia Bruchi@2013)

The Unexpected – Strano a scriversi e a leggerlo, ma nella vittoria del Nizhny Novgorod c’è tanto di Taylor Rochestie. L’ex Biella e Siena, che in Italia ha sempre diviso i critici, parte con il freno a mano tirato poi nella seconda parte di gara inizia a puntare sia Dyson che Sosa, che riescono a malapena a leggergli il nome sulla maglietta. Lui mette in ritmo i compagni ma spesso e volentieri trova la conclusione personale. Alla fine per lui 12 punti e e 5 assist ma soprattutto tanta leadership e lavoro sporco in difesa.

Ups – C’era tanta curiosità intorno all’esordio del nuovo CSKA Mosca di Itoudis. La corazzata sovietica mostra una grande compattezza di squadra e passa con autorità alla O2 Arena di Berlino, contro una squadra in gran forma e che giocava sulle ali dell’entusiasmo. Giusto per ribadire che le gerarchie europee contano ancora qualcosa.

Downs – La gara in chiaroscuro di Sassari, che per 15 minuti gioca quasi a memoria, tirando in una vasca da bagno, ma che non appena le percentuali si sono abbassate ha fatto tantissima fatica a trovare il canestro. 11/19 dal campo per i sardi nei primi 14 minuti, 22/52 da quel momento. Se la Dinamo vuole fare strada in Europa dovrà trovare per forza di cose un’alternativa al suo gioco.

Comeback – Ancora il campo di Novgorod protagonista, visto che i russi partono malissimo subendo le alte percentuali della Dinamo, fino a toccare il -11 sul 29-40 a 4′ dall’intervallo lungo. Qui il Nizhny inizia ad alzare l’intensità difensiva, ma soprattutto le percentuali della Dinamo tornano normali, mentre Kinsey, Rochestie e Parakhouski guidano i compagni al parziale di 21-7 a cavallo dei quarti centrali che gira definitivamente l’inerzia del match.

Stat of the Night: Il Panathinaikos tiene in mano le redini del match per tutti i 40’ contro un tarantolato Mardy Collins ed un Turow Zgorzelec mai domo, ma a decidere numericamente il match sono di fatto le percentuali dalla lunetta: i greens fanno 23/27, mentre i polacchi con gli stessi tentativi, seganno 9 liberi di meno.

Milestones: Dopo aver celebrato ieri Vassilis Spanoulis, tocca oggi ad un altro mito del basket europeo e greco. Dimitris Diamantidis tocca, con i 15’ minuti in campo, le 226 presenze in Eurolega, recordo assoluto all-time che eguaglia il primato di Sergi Vidal e Sua Maestà Sarunas jasikevicius. Tempo una settimana e il padrone dell’OAKA sarà nella storia.


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