Euroleague-LogoSi è conclusa, con due partite del Gruppo B, la prima giornata di regular season dell’edizione 2015/16 di Eurolega. Qualche conferma, tante sorprese. Squadre nuove nella competizione, alcune che ci sono ritornate, qualche pezzo importante che se n’è andato e qualcuno che ha fatto il percorso inverso. Ce n’è per tutti i gusti e sarà una stagione lunga che regalerà un’infinità di spunti.
Ora passiamo all’analisi della situazione, gruppo per gruppo.

GRUPPO A
Il girone di ferro, quello in cui si trovano almeno due pretendenti al titolo ed un’outsider che già sembra aver messo i puntini sulle i. Vittoria sofferta del Fenerbahce, in casa contro il Bayern di Monaco, per 74-67 dopo essere stati sotto per buona parte della gara. Grande solidità per la squadra di Pesic, ma questa non è di certo una novità, e turchi costretti a dover inseguire all’esordio di quella che potrebbe essere la stagione della consacrazione. Ci si aspetta molto dalla squadra di Zelimir Obradovic, dato che la scorsa annata ha regalato poche soddisfazioni ai gialloblu. Miglior marcatore dei padroni di casa, Luigi Datome entrando dalla panchina (15 punti, 6 rimbalzi e 5 falli subiti) e forzando ben poco, come suo solito. Molto bene il solito Vesely, beneficiando di uno Sloukas già inserito nelle logiche di squadra. Il Bayern ha dimostrato di poter essere un avversario davvero temibile, qualsiasi sia l’avversario sul parquet.
Grande attesa per l’esordio della Stella Rossa di Belgrado davanti al suo pubblico, una cornice maestosa con pochi eguali in Europa, contro lo Strasburgo dell’ex giocatore di Dallas e campione NBA nel 2011, Rodrigue Beaubois. Buona la prima, per la squadra rimasta orfana di Boban Marjanovic e che ha un nuovo 5 in Sofoklis Schortsanitis, con un’ottima vittoria per 81-59, dopo essere stati sotto di un punto al termine del primo quarto. Sarà una regular season difficoltosa per i francesi, capitati in un girone che potrebbe condannarli anzitempo all’ultima posizione. Eccellente la prova di Maik Zirbes, autore di una prova di poco più di 21 minuti, in cui ha messo a segno 18 punti (9/12 al tiro) e 7 rimbalzi, ma anche altre intangibles che hanno reso la sua partita estremamente completa.

Chiude il gruppo A il match che ha visto protagonisti i campioni di Eurocup del Khimki Mosca contro i campioni in carica del Real Madrid, con il tabellone che alla fine segnava 84-70 per i russi. Partita praticamente mai in discussione, e già questo è un dato che non passa inosservato, e tasso tecnico in campo di livello elevatissimo. Buon impatto di Shved, tornato in Europa con un contratto che non è passato inosservato e roster del Real mutato solo in minima parte, con due volti “nuovi” come Hernangomez e Doncic che fanno ben sperare. Cammino ancora lungo per tirare conclusioni, per ciò che riguarda entrambe le squadre, ma di sicuro questo gruppo promuoverà 4 squadre che alle Top16 potrebbero scendere in campo da protagoniste.

GRUPPO B
Nel gruppo B, esordio positivo per l’altra finalista della scorsa edizione, l’Olympiacos di Sfairopoulos, contro il Cedevita Zagabria dell’accoppiata Mrsic-Pozzecco. Esordio anche per Daniel Hackett con la nuova maglia dei campioni di Grecia, non riuscendo però a mettere a referto punti, giocando poco meno di 20 minuti.
Partita difficile anche per Spanoulis, nonostante i 7 assist, mentre dal trio Printezis/Lojeski/Young sono arrivati ben 50 su 76. Dopo 40 minuti il risultato è di 76-61, in una gara mai in discussione e che vede troppa discrepanza tra le due contendenti.

Anche il Limoges si dimostra troppo debole per impensierire l’Efes di coach Ivkovic ed è costretta a soccombere per 77-89. Turchi guidati da un Thomas Heurtel da 10 punti e 15 assist e da 21 punti di Jon Diebler ma, come sempre, il tratto fondamentale di questa squadra è la possibilità di alternare diversi quintetti, tenendo in considerazione le assenze di Cedi Osman, Nenad Krstic e Dogus Balbay. Buonissima la partita di Heiko Schaffartzik del Limoges, autore di 20 punti e 5 assist, non sufficienti però ad arginare il gioco dell’Efes.
Prima partita e prima vittoria per l’EA7 Olimpia Milano, davanti al pubblico di casa contro il Laboral Kutxa di Vitoria, squadra che coach Repesa temeva molto prima della palla a due. Andamento del match decisamente altalenante, ma buono l’atteggiamento dell’Olimpia, soprattutto nel terzo quarto in cui hanno lasciato gli avversari a 10 punti, mettendone a segno 23 e, nel concreto, decidendo la partita. Nonostante un eccellente recupero di Vitoria nel quarto conclusivo (17-30), Milano riesce a strappare una vittoria a dir poco importante, contro l’avversaria principale al terzo posto nel girone. Vittoria che dà un certo slancio ai giocatori di Repesa, partiti non nella maniera migliore ma che dimostrano di avere ampi margini di miglioramento. Un 78-76 sudato ma, che per questo, vale ancora di più. Buone le prove di Hummel, McLean, Simon e del capitano Gentile, senza dimenticare alcuni minuti di Milan Macvan che hanno consentito a Milano di mettere il naso avanti.

Qui potrete trovare l’analisi e la sala stampa dell’incontro, a cura di Edoardo Lavezzari.

GRUPPO C
È il girone più atipico di questa edizione, in cui si sono già viste alcune sorprese degne di nota.
Partenza falsa per il Barcellona, identificato da molti come una seria pretendente al successo finale, ma che ancora deve mettere a punto diversi aspetti del proprio gioco. Il Pinar Karsiyaka non poteva chiedere un debutto migliore, giustificato dalla buona interpretazione della gara e da un roster ben costruito per competere a livello internazionale. I campioni di Turchia si sono imposti per 71-62 ai danni della squadra di Pascual, grazie anche ad una prova maiuscola di Colton Iverson, autore di 16 punti conditi da 8 rimbalzi. L’organico dei blaugrana è di prim’ordine, con pochi cambiamenti e innesti eccellenti, ma sono mancati il carattere giusto e la concentrazione che un match del genere normalmente richiede. Il girone C è quello in assoluto più abbordabile e, nonostante la sconfitta, il Barça dovrebbe concludere davanti a tutti al termine della regular season.

Altra sconfitta, meno inaspettata, è quella del Panathinaikos sul campo del Lokomotiv Kuban. Termina 81-70 per la squadra di coach Bartzokas, con 13 punti di Victor Claver, tornato ufficialmente in Europa dopo il triennio a Portland e la breve parentesi al Khimki lo scorso anno. Buone anche le prove di Singleton e Delaney, mentre nel Pana spiccano le prestazioni dell’immortale Diamantidis (14 punti, 5 assist e 7 falli subiti), Raduljica e Calathes, che dopo 3 anni torna a vestire la maglia di Atene.
Chiude il gruppo C l’incontro tra i polacchi dello Stelmet Zielona Gora e i lituani dello Zalgiris di Kaunas. L’ultimo quarto condanna i padroni di casa, che incassando un parziale di 9-20 buttano via un vantaggio di 7 punti con cui si sono conclusi i primi 30’. Molto buona la prova di Paulius Jankunas, autore di 17 punti e 11 rimbalzi, oltre a 2 stoppate. Grande incertezza nel gruppo e gerarchie che si definiranno verso la fine, con 4 squadre per giocarsi due posti dietro a Barcellona e Panathinaikos.

GRUPPO D
Altro girone di ferro, dove ogni partecipante può portare a casa punti importanti ad ogni apparizione. Subito big match tra il CSKA di Mosca e il Maccabi Tel-Aviv. Due squadre che suscitano la curiosità degli addetti ai lavori, per poter capire quanto è cambiato rispetto allo scorso anno e di quanto si è modificato l’assetto dato alla squadra da Goodes e Itoudis. Un CSKA poco preciso da lontano ma molto da vicino, con la solita buona prova di Nando De Colo e la prestazione in ufficio di Milos Teodosic. Tante buone prove, come quella di Aaron Jackson (12 punti e 7 assist, con 2 recuperi) che, con il passare della partite, sta dimostrando di meritarsi sempre più minuti in campo, seguendo l’ottimo trend dalla parte finale della scorsa stagione. Non irresistibile la prova del Maccabi, senza apporti significativi vicino a canestro e che rimane, finché gli è permesso, in partita grazie all’apporto delle guardie. Termina 100-69, con 31 punti di scarto che, onestamente, sono un po’ tantini.

Partita “buttata via” dalla Dinamo Sassari contro il Darussafaka, uno dei volti nuovi dell’Eurolega. Si arriva fino all’overtime per decidere chi merita la vittoria, in un match dove si affrontano due squadre che devono, ognuna a suo modo, dimostrare qualcosa. Sassari deve fornire prestazioni convincenti che confermino i passi avanti fatti, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni in Europa, meglio ancora se contro avversari di livello. Il Dasussafaka di Istanbul dovrà preoccuparsi di non imitare il percorso intrapreso lo scorso anno dall’Unics Kazan, ovvero presentarsi come una squadra dal grande organico ma ben poco assemblata ed incapace di raggiungere gli obiettivi prefissati. Se i turchi dovessero trovare i giusti equilibri sotto la guida di coach Mahmuti, potrebbero essere guai per tutti, potendo vantare elementi validi in ogni ruolo e avendo una panchina sostanziosa. 66-66 allo scadere e 17-8 nei 5 minuti extra, che hanno decretato il definitivo 83-74 per una squadra che potrebbe tranquillamente alternare due quintetti di qualità indubbia.

(Foto Savino Paolella 2015)

Hackett e Melli, finiti rispettivamente all’Olympiacos e al Bamberg (Foto Savino Paolella 2015)

Ultimo match del gruppo D quello tra l’Unicaja di Malaga e il Bamberg di coach Andrea Trinchieri, tornato sul tetto della Germania e volenteroso nel fare bene anche in Europa. Debutto in Eurolega, per la prima volta con una casacca diversa da quella di Milano, per Nicolò Melli (10 punti, 6 rimbalzi, 3 assist e 2 recuperi). Partita per lo più equilibrata, ma nel terzo quarto l’Unicaja prende il largo, chiudendo il terzo quarto sul 63-49, condannando così il Bamberg ad una sconfitta per 76-71, nonostante l’ultimo quarto chiuso con il parziale di 13-22. Due squadra che dovranno combattere per guadagnarsi un posto tra le prime quattro, consapevoli dell’alto livello che contraddistingue il gruppo D.

MVP: Patrick Young, neo arrivato in casa Olympiacos nella stagione che potrebbe vedere un calo delle prestazioni di Vassilis Spanoulis. Per Young sarà una bella occasione per giocare in un top team europeo e per potersi rifare dopo la deludente stagione passata al Galatasaray. Per il prodotto di Florida ci sono stati 16 punti, 6 rimbalzi, 2 assist, 2 recuperi e 4 stoppate, oltre ai 7 falli subiti nei poco più di 23 minuti di gioco. 26 di valutazione e l’impressione che se il ragazzo dovesse riuscire a convogliare il suo potenziale nella maniera giusta, allora l’Olympiacos sarà riuscita ancora una volta a scovare un elemento determinante.

Sergio Rodriguez, qui in Finale lo scorso maggio contro l'Olympiacos (Fabrizio Stefanini 2015)

Sergio Rodriguez, qui in Finale lo scorso maggio contro l’Olympiacos (Fabrizio Stefanini 2015)

LVP: come sempre, non si evidenzia il peggiore o i peggiori in assoluti, ma coloro dai quali ci si sarebbe aspettati una buona prestazione che, per qualche motivo, non è arrivata. Il premio, nella prima giornata di regular season, va a pari merito tra Barcellona e Real Madrid, rispettivamente a Tomas Satoransky e Sergio Rodriguez. Due giocatori che si sono contraddistinti sia nella passata stagione di Eurolega, sia nell’ultimo Europeo, con il primo che ha guidato (insieme a Vesely) la Repubblica Ceca verso obiettivi insperati, mentre il secondo che l’Europeo l’ha addirittura vinto ed è stato inserito nel primo quintetto della competizione. Per Satoransky, 18 minuti di impiego, in cui ha avuto 3 punti e 2 assist, oltre alla magra figura rimediata all’esordio contro il Pinar Karsiyaka. Il play del Real ha collezionato 6 punti e 3 assist in quasi 22 minuti di impiego, nella sconfitta in casa del Khimki. Ci si aspetta una cambiamento di tendenza nelle prossime uscite, per due giocatori da cui ci aspetta sempre un apporto di qualità.

The Unexpected: senza dubbio, il Pinar Karsiyaka. Ottimo esordio contro il Barcellona e partita che non è quasi mai stata in discussione. Solo il primo quarto ha mostrato equilibrio, mentre negli ultimi 10 minuti il recupero degli uomini di Pascual ha impensierito fino ad un certo punto i campioni di Turchia. Il roster è più che buono, l’entusiasmo è notevole e la fluidità del gioco è stata sorprendente, contro una delle squadre che, senza mezzi termini, ha come obiettivo minimo le Final Four a Berlino.