Euroleague-LogoDOMINIO FENERBAHCE, DERBY ALL’EFES – Riprendiamo da dove abbiamo lasciato la scorsa settimana, appoggiando il dito sulla mappa all’altezza di Istanbul, sponda Fenerbahce. In realtà ci sarebbe da parlare anche del derby della città turca, tra l’Efes e il Darussafaka, in cui ne sono usciti vittoriosi gli uomini di Dusan Ivkovic e ancora senza vittorie quelli di Mahmuti. Ma, tornando a parlare della squadra più forte di Turchia (e forse d’Europa), sarebbe da ingenui pensare ad un’altra vittoria rotonda, dato che il Lokomotiv Kuban si è rivelata, ancora una volta, una corazzata che gioca un’eccellente pallacanestro. Dopo 30’, l’inerzia della gara apparteneva a Claver e compagni ma, dall’altra parte, non c’era la minima intenzione di perdere l’imbattibilità nelle Top16. Risultato? Quarto finale da 34-19 per il Fener e segnali ancor più convincenti nell’indicare il roster di Obradovic come il candidato numero uno per la vittoria finale. Oltre alle solite conferme, sembra essere tornato sui suoi standard anche Bogdanovic (18 punti e 5 assist), come se già non ci fossero abbastanza terminali offensivi efficaci. Grande prova di Claver, con un 5/5 da tre punti e 21 punti finali, suo massimo in Eurolega quest’anno.

Difficoltà solo nel primo quarto per l’Efes, bravo poi ad uscire con il passare dei minuti e a chiudere la contesa in anticipo, mettendo in risalto la prova di grande completezza di Jayson Granger (15 punti, 5 rimbalzi e 8 assist). Il Darussafaka non sfigura di sicuro, ma le 3 sconfitte in altrettanti incontri dall’inizio della fase condannano parzialmente una squadra che già rischiava di non passare il turno dopo i dieci incontri di regular season. Tanto talento, ma raramente in grado di incanalarlo verso prestazioni convincenti e costanti.
Poca storia invece tra l’Unicaja di Malaga e il Cedevita Zagabria. Gli spagnoli, feriti dopo la sconfitta all’ultimo contro il Panathinaikos la scorsa settimana, hanno una reazione notevole e vincono di 23. Non bastano i 24 punti di Babic contro l’ottima prova corale (tutti i 12 giocatori a referto) dei padroni di casa, tra i quali spiccano i 17 punti in 21 minuti di Kuzminskas e i 16 punti in 18 minuti di Diez. Manca l’apporto di elementi importanti come Bilan e Arapovic, fondamentali per il rendimento del Cedevita, mentre Pullen non è sufficiente a fare da spalla alla mancina ala croata.

Diamantidis, sottotono contro la Stella Rossa (Foto Savino Paolella 2014)

Diamantidis, sottotono contro la Stella Rossa (Foto Savino Paolella 2014)

Questa versione del Panathinaikos è tutto fuorché esaltante, ed è ormai fin troppo chiaro, mostrando tutti i suoi limiti contro la Stella Rossa che, senza eccessive difficoltà, accumula gradualmente vantaggio quarto dopo quarto e porta a casa una vittoria di vitale importanza. C’è una differenza sostanziale tra la versione di Diamantidis in casa e quella in trasferta ma, a differenza di altre stagioni, la squadra di Sasha Djordjevic è dotata di un numero minore di elementi di talento, in grado di risolvere partite anche di media difficoltà. Squadra storica, con una tradizione vincente e una serie di giocatori di livello assoluto che hanno vestito la maglia biancoverde, che però si trova in un periodo di transizione in cui, presumibilmente, non riusciranno a raggiungere i playoff di Eurolega. Mai dire mai con il Panathinaikos, in grado di stupire proprio quando non ci si aspetta nulla di eccezionale da loro.

Classifica Gruppo E: Fenerbahce Ulker Istanbul (3/0); Unicaja Malaga, Anadolu Efes Istanbul, Lokomotiv Kuban Krasnodar (2/1); Stella Rossa Belgrado, Panathinaikos Atene, Cedevita Zagabria (1/2); Darussafaka Dogus Istanbul (0/3).

 

TONFO OLYMPIACOS, BAMBERG ÜBER ALLES – Ci sono andati vicini con il CSKA, ci sono andati vicinissimi con il Real e, alla fine, ce l’hanno fatta con l’Olympiacos. Il Bamberg di Andrea Trinchieri espugna il Pireo e sconfigge la corazzata di Sfairopoulos, fino ad ora imbattuta nelle Top16 e seria candidata ad acciuffare la Final Four di Berlino. Ancora una grande prova di Melli, ancora una grande prova corale per una squadra che si inceppa solo nella seconda metà di gara, con gli attacchi che rimangono più fermi del previsto e le difese che incontrano delle difficoltà nel contenere la controffensiva dei greci. Bene anche Daniel Hackett, autore di 10 punti e protagonista del principale tentativo di rimonta dei padroni di casa, mentre Spanoulis si mostra poco utile alla causa, evidenziando una volta ancora le crescenti problematiche che affliggono il suo rendimento nell’Europa che conta. Grande impresa del Brose Baskets, quando ormai definirla “sorpresa” sarebbe un filo inappropriato.

Vince e convince il CSKA, orfano del suo miglior realizzatore, nonché capocannoniere dell’Eurolega, Nando De Colo. Buco incolmabile? Assolutamente no. Citofonare Cory Higgins e stare a guardare tutti i 20 punti messi a segno contro i blaugrana, oltre al glaciale 4/5 da tre punti. Se si aggiunge la gestione di Teodosic, l’impatto di Dmitry Kulagin partendo in quintetto, la presenza massiccia di Hines e l’incredibile mix di quantità e qualità di Vorontsevich, allora non ce n’è per nessuno. Il Barcellona colpisce solo a fasi alterne, nonostante la grande precisione dalla lunga, e paga l’espulsione per doppio tecnico inflitta a Navarro, fino a quel momento decisivo. Lascia grossi dubbi la squadra di Pascual, anche quando si trova ad organico completo, e questo potrebbe non essere un bene per una squadra che potrebbe essere ulteriormente rivoluzionata il prossimo anno.
L’altra grande spagnola, il Real di Pablo Laso, esce vittoriosa contro lo Zalgiris. Più fatica del previsto per i blancos, contro una squadra che non molla fino alla fine e che tenta sempre di riagganciare gli avversari, ma le prove di Reyes e Ayon bastano ed avanzano per ipotecare il match. Il capitano del Real, quando si ricorda di esserlo, risulta sempre decisivo (24 punti e 6 rimbalzi, 32 di valutazione), mentre il lungo messicano sta continuando la grande serie di prestazioni che lo stanno contraddistinguendo (16 punti e 15 rimbalzi, 30 di valutazione). Buona prova collettiva degli uomini di Jasikevicius, senza nessun elemento che primeggia sugli altri, ma tanto buoni giocatori che sanno rendersi utili ed essere duttili.

Interessante la sfida tra Khimki e Vitoria, in cui hanno la meglio i russi di un superlativo James Augustine, sempre più leader silenzioso della squadra ed eccellente elemento di continuità. Prova di estrema completezza (22 punti, 8 rimbalzi, 2 assist e 2 recuperi) e guizzi decisivi per assicurarsi una vittoria tutt’altro che semplice, contro un avversaria che si è dimostrata temibile più del previsto. Ad inizio Eurolega, dalla squadra di Perasovic ci si aspettava una regular season altalenante, con pochi exploit e tanti dubbi. In realtà, la voglia di far ricredere l’opinione comune degli addetti ai lavori ha avuto la meglio su tutto, tirando fuori prestazioni da grande squadra, scomoda da affrontare in ogni situazione e dall’attacco molto efficace. Nessun giocatore in doppia cifra contro il Khimki, ma tante buone prestazioni per comporre il puzzle che porta spesso e volentieri alla vittoria. Il talento dei russi ha però infranto i sogni di vittoria dei baschi, grazie anche ai 24 punti del solito Shved e tanti piccoli mattoncini posizionati dal resto della squadra, un vero e proprio mix di classe e di lavoratori.

Classifica Gruppo F: Brose Baskets Bamberg, CSKA Mosca, Olympiacos Pireo, Real Madrid, Khimki Moscow Region (2/1); Laboral Kutxa Vitoria, FC Barcellona Lassa (1/2); Zalgiris Kaunas (0/3).

MVP, QUESTA VOLTA SONO BEN 4 – Il premio andrebbe attribuito ad un solo giocatore, lo sappiamo, ma è pur sempre una nota positiva la possibilità di sceglierne addirittura 4, a formare quasi un quintetto. Due di loro vestono la maglia del Real Madrid, per comporre il settore lunghi: una certezza e un piacevole ritorno sul palcoscenico. Stiamo parlando di Gustavo Ayon e Felipe Reyes. Il messicano scrive a referto una doppia-doppia da 16 punti e 15 rimbalzi, a cui aggiunge 3 assist, 3 stoppate e un recupero (30 di valutazione), mentre il capitano delle merengues realizza 24 punti, cattura 6 rimbalzi, distribuisce 3 assist, recupera un pallone e subisce ben 8 falli (32 di valutazione).

Dobbiamo andare ad est per scovare gli altri due, verso la capitale russa e il territorio circostante. I due indiziati sono James Augustine e Andrey Vorontsevich. Il lungo tuttofare del Khimki segna 22 punti, con 8 rimbalzi, 2 assist e 2 recuperi (29 di valutazione) e afferma ancora di più il suo essere fondamentale per questa squadra per raggiungere traguardi importanti, bilanciando il talento e sregolatezza che caratterizza diversi suoi compagni. Vorontsevich sta alzando il livello del suo gioco, diventando uno degli incubi principali delle avversarie del suo CSKA. Sa attaccare il canestro in molti modi e in difesa, quando si ricorda quanto vale, riesce a fare la differenza spesso e volentieri. Contro il Barcellona il suo tabellino ha recitato 16 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e 2 recuperi (25 di valutazione), ed è incredibile come riesca ultimamente ad entrare prepotentemente in partita, creando parziali utili ai suoi per imporre la loro supremazia. Se sommiamo l’assenza di De Colo, la sua prestazione acquisisce ancor più valore di ciò che evidenziano i numeri.