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FENER E KUBAN AD UN’ALTRA VELOCITÀ – Non cambia la musica nel Gruppo E, con due squadre che stanno giocando ad un livello più alto rispetto al resto delle componenti. Vittoria, non scontata, per il Fenerbahce di un Bobby Dixon molto ispirato da tre punti, mandandone a segno ben 6 su 8 e concludendo con 24 punti. Ancora eccellente la prova di Vesely (16 punti e 13 rimbalzi), mentre Datome gioca una gara ordinata senza però primeggiare come in altre occasioni. Notevole, invece, Ekpe Udoh che segna 21 punti e cattura 7 rimbalzi, dimostrandosi sempre più importante per il roster di Obradovic. Con la ripresa di Bogdanovic e due giocatori come Sloukas e Kalinic che devono ancora trovare la loro dimensione, sarà veramente dura per le avversarie, da qui alla fine della competizione. Il Darussafaka rimane attaccata per tutta la partita, venendo fuori con i minuti, dato che nei inizialmente il divario tra le squadre è sembrato decisamente più ampio. Buona prova di Harangody, che conclude con 22 punti e 6 rimbalzi, come notevoli sono i 17 punti in 16 minuti per Arslan.


Il Lokomotiv Kuban dimostra che l’unica squadra superiore è il Fenerbahce, vincendo contro il Panathinaikos una partita abbastanza intricata che si decide solo negli ultimi minuti. Rotazione praticamente ad otto giocatori per Bartzokas e un Dontaye Draper che manda i titoli di coda mitragliando dalla lunga (6/8 da tre) la difesa del Pana. La squadra di Djordjevic gioca una buona partita, stando sempre a contatto con i padroni di casa, ma non essendo in grado di chiudere nei minuti finali. La situazione si complica ancora di più per i greci, che rischiano di rimanere fuori con qualche turno d’anticipo se dovessero continuare proseguendo questo trend.

(Foto Savino PAOLELLA 2015)

Mrsic, coach del Cedevita, sta guidando la sua squadra con grande maestria (Foto Savino PAOLELLA 2015)

Cedevita Zagabria e Stella Rossa di Belgrado, entrambe vincitrici e protagoniste di due match importanti contro due avversarie che definire ostiche è riduttivo. L’Efes di Istanbul e l’Unicaja di Malaga escono sconfitte dopo due partite equilibrate, anche se bisogna ammettere che una prestazione così decisa della Stella Rossa forse se la sarebbero aspettata in pochi. Anche il Cedevita continua la scia di buone prestazioni che è cominciata dalla regular season e che sembra non voler avere una fine, con tutti i difetti e le battute d’arresto del caso. Il trio composto da Arapovic, Babic e Bilan si dimostra la colonna portante della formazione di Mrsic, ma limitarsi a questi tre nomi sarebbe quantomeno sbagliato. Il buon gioco di squadra sta facendo una grande differenza e i risultati lo dimostrano. La squadra di Belgrado, invece, è stata in grado di dimostrare di non dover dipendere dalle prestazioni di Maik Zirbes, leader incontrastato della squadra fino ad un paio di partite fa. Il vero ago della bilancia contro l’Unicaja è stato Jovic, autore di una prova da 15 punti e 5 assist, oltre a 3 rimbalzi catturati. Nell’Unicaja, come sempre, tante buone prove ma nessuno che spicca questa volta e, forse, si tratta proprio della sua condanna.

EQUILIBRIO ASSOLUTO, E INTANTO IL KHIMKI… – Clamoroso equilibrio nel Gruppo F. Raramente si è assistito ad una situazione di questo tipo dopo 4 giornate di Top16. Una squadra a quota 3 vittorie ed una sconfitta, ben 6 con 2 vittorie ed altrettante sconfitte e, in fondo, lo Zalgiris che raggiunge la prima vittoria contro l’Olympiacos. Partiamo proprio dal match che vedeva contro i lituani e i vice campioni in carica, in uno scontro tra due giocatori che stanno avendo un percorso inverso, ovvero Daniel Hackett e Mantas Kalnietis. Primo anno per Hackett al Pireo, dopo la sua permanenza a Milano, luogo dove sta per approdare il playmaker, a questo punto, ex Zalgiris ma in campo nella vittoria contro i greci. Sconfitta abbastanza pesante (75-55) per una squadra che era partita con un secco 2-0 in questa fase, per poi cadere la scorsa settimana in casa contro il Bamberg e nell’ultimo turno contro la formazione di Jasikevicius.
Vince il Laboral Kutxa di Vitoria una partita folle contro un CSKA visto più in difficoltà del solito. Questa volta, l’assenza di De Colo pesa tremendamente ad Itoudis e l’ultimo minuto e mezzo è assolutamente fatale per i nervi dei russi, oltre che per l’esito della gara. Viene cacciato Teodosic nell’ultimo minuto di gioco, mentre ci pensa Bourousis (19 punti e 13 rimbalzi) a lanciare i suoi per il break finale, con una delle due triple della sua gara. Come sempre, la prova corale della squadra di Perasovic riesce a fare la differenza contro avversarie più forti, sfruttando la buona prova di Shengeila e la solita precisione dai tre punti di Causeur (5/8 da tre punti).

Altra fantastica partita è, senza dubbio, el clasico. Al Barclaycard Center, Pablo Laso vede 5 dei suoi uomini andare in doppia cifra e, purtroppo per lui, non basta la prestazione da 18 punti e 13 assist di Sergio Rodriguez. La prova sottotono di Ayon si sente più del dovuto e il cast di supporto non riesce ad esprimersi al meglio; diverso il discorso per il Barça, dove Navarro torna con il botto e con tanta precisione al tiro, nonostante le poche conclusioni. Justin Doellman è l’MVP della gara, con una prestazione da 24 punti e il tiro sulla sirena che consente ai suoi di vincere per 86-87 in casa dei rivali. Bravo Satoransky a distribuire 8 assist fondamentali e, finalmente, un applauso alla prova di Shane Lawal, molto concreto ed efficace.
L’unica davanti a tutti è il Khimki di Kurtinaitis, abile a vincere una partita che si preventivava difficile, contro una delle squadre che sta avendo il rendimento migliore in queste Top16. Questa volta si inceppa qualcosa nel gioco del Brose Baskets, ma bisogna dare i giusti meriti ai russi che giocano una partita molto solida. Shved gioca una partita a due facce, iniziando decisamente male e concludendo alla grande (22 punti) in una di quelle sere dove il supporting cast riesce ad avere una buona incidenza sul match. Risultato importante e vittoria che potrebbe, oltre a permettere di piazzarsi in questo momento sopra le avversarie, tornare utile più avanti.

(Foto di Savino PAOLELLA 2015)

Ioannis Bourousis, sullo sfondo, sempre più un fattore in questa edizione (Foto di Savino PAOLELLA 2015)

MVP, Ioannis Bourousis (Laboral Kutxa Vitoria) – Ha dominato per buona parte della regular season e, ovviamente, è arrivato un calo nelle apparizioni successive. Questo però non ha compromesso il rendimento del centrone greco, soprattutto in questo quarto turno di Top16, contro una delle squadre più attrezzate in assoluto, ovvero il CSKA. Partita da 19 punti, 13 rimbalzi e 3 assist, oltre a 6 falli subiti, per un totale di 30 di valutazione (come Jan Vesely). Oltre a tutto ciò, Bourousis ha mandato a segno 2 triple sulle 3 tentate, di cui una in un momento a dir poco cruciale della gara, fondamentale per dare il là al break finale. Se si sommano le partite di regular season e quelle di Top16, il giocatore di Vitoria è primo per valutazione e ormai questo dato non ci stupisce più.