CSKA MOSCA

foto di Savino Paolella@2014

Sonny Weems doveva essere la chiave per il CSKA, 2/13 per lui dal campo (foto di Savino Paolella@2014)

TEODOSIC 6 – E’ l’ennesima incompiuta del play serbo che per lunghi tratti sembra avere in mano le chiavi del match condendo una prestazione solida ma non trascendentale con qualche punto esclamativo apparentemente in grado di tenere i suoi a galla anche nel momento del ritorno del Maccabi. Le cifre sono buone ma Rice vive un un ultimo quarto da protagonista anche per la difesa rivedibile di Milos.

KAUN 7 – Il fatto che Messina lo panchini a lungo nel quarto periodo resterà un mistero irrisolto di questa semifinale. Dominante in avvio con 10 punti in 5 minuti, si spegne, offensivamente, alla distanza restando intimidatorio in area e svolgendo bene il compito difensivo (3 rimbalzi, 3 palle rubate, 2 stoppate).

VORONTSEVICH 5 – Partita opaca per uno dei protagonisti della stagione dei russi. 3 punti, tutti dalla lunetta, poco coraggio in fase offensiva e qualche ritardo in difesa lo condannano all’insufficienza.

WEEMS 4 – E’ il grande assente di questa semifinale. Quando il votaccio si materizlizza estrae due giocate da “clutch man” che sembrano mettere in ghiaccio la finale. Ma il tiro finale, con spazio, non rimedia al suicidio di massa e sottolinea una prestazione disastrosa (2/13 al tiro) per la guardia U.S.A. L’unico merito è di tenere Hickman sotto-media, cosa peraltro che il play ex Pesaro gli rende con gli interessi.

FRIDZON 6+ – In 14 minuti fa quello che Weems non fa in 31. Due bombe dal coefficiente elevato e una buon lavoro di ricamo tra le spaziature della difesa rossoblù.

KHRYAPA 5.5 – Meno incisivo che in altre occasioni, per buona parte del match completa la batteria intimidatoria a centro area giostrando magistralmente sugli adattamenti difensivi del pick ‘n roll israeliano. Quando il Maccabi cambia marcia il CSKA manca proprio a centro area e sul blocco che permette a Blu di scrivere il -1. Se poi dalle mani perde un pallone sanguinoso che costa ai suoi la finale la frittata è fatta.

KRSTIC 5 – Messina decide di affidargli l’ultimo quarto nonostante le sensazioni fossero tutt’altro che positive. Il suo movimento spalle a canestro non trova il supporto della retina ed il suo 2/8 dal campo grida vendetta, specie quando Tyus lo sovrasta in piena rimonta gialloblù.

HINES 6.5 – Pochi minuti giocati con l’intensità giusta. In avvio soffre Big Sofo ma poi da lungo atipico trova dimensione nel periodo in cui il CSKA tocca il +15 con 6 punti e poche sbavature. Forse conveniva puntare di più sull’ex Olympiacos, specie di fronte all’atletismo di Tyus.

MESSINA 6 – In una partita intensa i suoi seguono lo spartito, abbassano il ritmo e giocano sistematicamente in area dove, è evidente, godono di vantaggi non trascurabili. Le percentuali da fuori gli danno ragione finché Rice non decide di attaccare il canestro e la muraglia russa si sfalda. Kaun e Hines, probabilmente, chiedevano più minuti nel finale.

MACCABI TEL AVIV

foto di Savino Paolella@2014

Ancora un canestro decisivo per Rice al Forum (foto di Savino Paolella@2014)

SMITH 6 – Vive un primo tempo in evidente crisi di identità, sballottato tra i lunghi russi, in difficoltà quando attaccato spalle a canestro e lontano dall’uomo decisivo già visto su questi palcoscenici. Fa il compito (9 rimbalzi) e aspetta il momento di gloria che arriva con la bomba che tiene aperta la partita sino al pazzesco finale.

ZIZIC  s.v.– Due minuti partendo in quintetto e nulla più.

OHAYON 6.5 – Sedici minuti di sacrificio per il purosangue israeliano che, specie nel primo tempo, è tra i più efficace dei suoi. Cala offensivamente alla distanza ma ha il merito di usare il fisico nella metà campo difensiva per mandar fuori-giri l’avversario diretto.

PNINI 5 – Partita trasparente per una delle colonne di questo Maccabi. Non prende mai vantaggio dall’uscita dai blocchi e non è pericoloso nell’uno contro uno.

HICKMAN 6 – Il duello con Weems logora i suoi nervi e incide sulla sua lucidità. Offensivamente manca come il pane nel momento in cui il CSKA pigia sull’acceleratore e il Maccabi pare non veder mai il canestro. Si riscatta con la bomba che rende incandescente il finale e, soprattutto, costringendo l’avversario diretto alla peggior partita stagionale.

BLU 7.5 – Giocatore straordinario che con un movimento prende mezzo metro e ti stende sistematicamente. La sua meccanica di tiro è materiale da cineteca e in una serata da 9/29 da tre il fatto che 4 siano sue è significativo. L’ultima, fondamentale, è da campione assoluto.

INGLES 5 – Lontano dal giocatore di sistema visto a Barcellona, vive quindici minuti in campo di totale apatia. Poco materiale messo a servizio della squadra, specie nella metà campo offensiva dove gli adattamenti del CSKA hanno spesso concesso spazio per il tiro da fuori.

TYUS 7.5 – Scollina il terzo quarto con i suoi sotto e la sensazione che contro avversari di cotanta stazza per lui non ci sia partita. Ma nelle rimonte furiose degli israeliani il suo impatto è sempre determinante. Irride i rossoblù andando a prendere 2 offensivi in testa a gente che gli rende cm in doppia cifra e firmando con 6 punti la rimonta che vale la finale.

SCHORTSANITIS 5 – I minuti restano 14, l’impatto, se possibile, è inversamente proporzionale alla sua massa grassa. Solo i primi giri di lancetta son degni di nota poi sparisce condannato dall’ossigeno, latente, dai falli (quelli invece direttamente proporzionali alla massa di cui sopra) e da una presenza tutto fuorché intimidatoria.

RICE 8 – Ancora lui, ancora qui. Un mese esatto dopo aver segnato la condanna dell’EA7 torna sul luogo del delitto e firma l’ennesima esecuzione da killer puro. Il Maccabi, fuori ritmo per 30 minuti buoni, parte dal suo 1vs1 per ritrovare morale e punti. Teodosic lo perde ad ogni giro e non trova dietro di sé gli aiuti che per 30′ hanno oscurato la via del canestro al folletto naturalizzato montenegrino. Sulla persa di Khryapa ennesimo tiro decisivo, senza paura.

BLATT 8 – Non aveva mai battuto Messina in 8 precedenti. Al nono gli scippa dalle mani una finale che si era materializzata per più di 30 minuti. Ancora una volta toglie, progressivamente, punti di riferimento all’avversario chiudendo con un quarto quarto perfetto figlio di letture in continuo aggiornamento.

Nel video qui sotto gli highlights della gara


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