(Foto Savino PAOLELLA 2015)

Ale Gentile sarà capitano e anima di Milano (Foto Savino PAOLELLA 2015)

Dopo la scorsa edizione, in cui la squadra guidata da Banchi ha lasciato la competizione dopo le Top16 con il sesto posto nel gruppo F (nel girone di ferro iniziale incontrarono Barcellona, Panathinaikos e Fenerbahce, senza dimenticare il Bayern), quest’anno la voglia di fare bene in Europa è tanta. Non ci sono più giocatori come, ad esempio, Keith Langford due anni fa, in grado di essere decisivi come pochi sanno esserlo, ma l’assetto della squadra di coach Repesa è di sicuro più funzionale rispetto allo scorso anno.

Alessandro Gentile e Bruno Cerella sono rimasti gli unici superstiti della scrematura avvenuta in casa Olimpia, con due ruoli diversi all’interno del team, ma al tempo stesso accomunati dalla funzione di collante tra i giocatori nuovi e la società. Gentile è indubbiamente il leader di questa squadra e giocatore dal raro talento, ormai pronto al salto in NBA. È a tutti gli effetti uno dei migliori realizzatori in Europa, ma dovrà confermare questo status e sarà importante per lui essere la guida mentale di questa squadra. È sempre molto difficile difendere su di lui, dato che può battere il difensore in tutti i modi, sfruttando sia le grandi doti tecniche che i mezzi fisici di cui è dotato.

Andiamo ora a conoscere un po’ meglio i nuovi elementi, cercando di capire l’impatto che potrebbero avere in ambito europeo.

I VOLTI NUOVI DI PRIMO LIVELLO

Non si può non pensare subito a Jamel McLean, autore di una grande stagione con l’Alba Berlino lo scorso anno e assoluto protagonista della passata edizione dell’Eurolega. Secondo solo a Boban Marjanovic per valutazione durante la regular season, meno incisivo durante le Top16, ma comunque giocatore che si è confermato partita dopo partita. Elemento dotato di grande talento, fisico ed intelligenza cestistica, dovrà far dimenticare l’assenza di Samardo Samuels e fare qualcosina in più. Altro giocatore che ricoprirà un ruolo di grande importanza nel roster di Milano è Charles Jenkins. Grande difensore, atleta solido e di esperienza a livelli molto alti, prima in NBA tra Warriors e Sixers, poi in Europa nel biennio alla Stella Rossa. Non è propriamente uno specialista, perché è in grado di essere utile in tanti modi e sa attaccare il canestro sia in penetrazione che con il tiro.

GLI INNESTI FUNZIONALI

La schiacciata finale di Jamel McLean (Foto Savino Paolella)

McLean atteso alla stagione della conferma (Foto Savino Paolella)

L’esperienza di Kleiza ha lasciato il segno nella capitale lombarda e Robbie Hummel dovrà dimostrare di essere un tiratore temibile quanto lui ma, e qui si dovrà riscontrare la differenza, assicurare un atteggiamento professionale e una costanza di rendimento più che buona. Dopo le ultime due stagioni in NBA, ai Minnesota Timberwolves, approda in Italia per sfruttare tutti i suoi centimetri (206) giocando da esterno e ottenendo un vantaggio sui pari ruolo. Dopo un avvio di stagione con qualche difficoltà nel trovare il canestro, sembra che il prodotto di Purdue stia trovando la sua dimensione e la giusta fiducia. Un matrimonio che era nell’aria da tempo era proprio quello tra Andrea Cinciarini e l’EA7. Dopo l’Europeo e la parentesi degli NBA Global Games, il playmaker ex Reggio sembra affaticato e poco lucido nella parte conclusiva dell’azione, che si tratti di attacco o difesa è indifferente. Ottimo gestore, buonissimo direttore d’orchestra, non bisogna aspettarsi da lui un grande apporto a livello realizzativo, ma più che altro dei cambi di ritmo funzionali al momento. In questo, Cinciarini ha dimostrato di essere un elemento più che valido, oltre che un ragazzo che lavora con costanza in palestra e che si applica con il giusto atteggiamento. Milan Macvan è un innesto assolutamente utile alla causa di Milano. Giocatore dall’esperienza europea di tutto rispetto, fa dell’essenzialità il suo punto di forza. Punti, rimbalzi, difesa e scelte giuste. Modo di giocare un po’ old school, potrebbe essere davvero una bellissima sorpresa all’interno del roster di coach Repesa, rivelandosi fondamentale in più di un’occasione. Krunoslav Simon ha dimostrato, a chi ancora non lo conosceva bene, di cos’è capace durante gli Europei con la sua Croazia. Finché l’infortunio non lo ha fermato, la guardia ex Lokomotiv Kuban si è rivelato un attaccante molto temibile e giocatore dalla grande freddezza e solidità. Sarà molto utile, anche lui, al gioco di Jasmin Repesa e, a differenza di altri innesti, saprà prendersi responsabilità di una certa portata e gestire palloni pesanti quando la partita lo richiederà.

Dopo una stagione lontano da Milano, tra Panathinaikos e Trabzonspor, Gani Lawal è tornato a vestire la maglia biancorossa, con il consenso di tutti gli addetti ai lavori. Lungo dal grande atletismo, in grado di giocare sopra il livello del ferro in attacco e costituire un ostacolo difficile da superare il difesa. Se il prodotto di Georgia Tech si rivelerà efficace durante tutta la stagione e in grado di contrastare il reparto lunghi avversario, soprattutto in Europa, ci sarà un motivo in più per sorridere in casa Olimpia. Dovrà alternarsi con Stanko Barac, lungo di 2.17 dai buoni movimenti e dalla presenza fisica importante. All’ex giocatore dell’Efes e del Cedevita manca un po’ di aggressività sotto canestro, ma i presupposti sono positivi e il minutaggio potrebbe crescere col passare delle partite.

(Foto Savino PAOLELLA 2015)

Gani Lawal torna a Milano (Foto Savino PAOLELLA 2015)

Oliver Lafayette è arrivato a Milano quasi “per caso”, nell’affare che ha portato alla corte di Repesa l’accoppiata McLean/Jenkins e a cui si è poi aggiunto l’ex guardia dell’Olympiacos. È un’incognita, ma di sicuro si tratta di un giocatore che può fare male dalla lunga e che conosce molto bene l’Europa, avendo giocato praticamente sempre l’Eurolega e riuscendo a vincere l’Eurocup con il Valencia. Nel girone troverà l’Olympiacos, con cui è arrivato a giocarsi la finale lo scorso anno, perdendo poi con il Real Madrid.

Andrea Amato e Daniele Magro avranno pochi minuti, ed è probabile che in buona parte delle occasioni saranno costretti a vedere la partita dalla panchina, ma dovranno essere bravi a farsi trovare pronti in quelle occasioni in cui l’Olimpia avrà accumulato un buon vantaggio e coach Repesa deciderà di schierarli per dimostrare qualcosa, non solo in campionato, ma anche nell’Europa che conta davvero.

DOVE POTRÀ ARRIVARE

Difficile che l’EA7 riuscirà ad ottenere un piazzamento migliore di Olympiacos ed Efes ma, se vogliono essere ambiziosi fino in fondo, l’intento dovrà essere quello di cercare di vincere ogni volta in cui andranno a calcare il parquet con il logo dell’Eurolega.

Un piazzamento di tutto rispetto sarebbe il terzo posto, riuscendo ad imporsi sul Laboral Kutxa di Vitoria e non sprecando le occasioni contro Cedevita e Limoges. La strada è lunga e la guida in panchina non è propriamente l’ultimo arrivato, quindi le premesse sono buone. La fase difficile sarà tramutare questa premesse in fatti concreti e tornare a far sentire la propria presenza in Europa, proprio come avvenne due edizioni fa, quando furono eliminati soltanto da quel Maccabi Tel-Aviv che poi avrebbe dominato fino alla fine.