Maccabi Electra Tel Aviv – EA7 Emporio Armani Milano 86-66 (serie 3-1)

foto euroleague.net

Tyus ancora protagonista in gara-4 (foto euroleague.net)

Finisce anzitempo e in “terra straniera” l’avventura europea dell’EA7 Milano, che dopo aver regalato gara 1 (ah, quanti rimpianti ora…), dominato gara 2, ed essere asfaltata in gara 3, in questa gara 4 dà l’impressione per una ventina di minuti di poter riuscire nell’impresa di espugnare lo Yad-Eliyahu, salvo farsi riprendere nel terzo periodo e annichilire nel quarto da un Maccabi paziente e gestito alla perfezione da coach David Blatt.

Il piano di Banchi a inizio gara sembra chiaro: mettere in difficoltà la difesa gialloblu facendo girare la palla e differenziando le conclusioni: arrivano così due punti di Jerrells in penetrazione, due canestri di Langford (uno in entrata, uno dalla media), un canestro e fallo ravvicinato di Samuels, una schiacciata in tap-in dello stesso Samuels e tre triple in fila di Langford, di cui la prima frutto di un’ottima circolazione di palla. Una tale qualità dell’attacco, peraltro con ottime percentuali, farebbe pensare a un vantaggio in doppia cifra; invece, Milano è costretta a inseguire fin dall’inizio, perché il Maccabi inizia come meglio non potrebbe, infilando le prime 4 triple con Hickman, Ohayon, Pnini e Blu e andando forte a rimbalzo d’attacco, vanificando così le buone giocate difensive di Milano, che erano state in grado di arginare l’efficienza della boa Schortsanitis. L’EA7 riesce comunque a passare in vantaggio alla fine del primo quarto (19-21), con un canestro e fallo di Lawal, ma spreca la prima possibilità di mini-allungo sbagliando tre liberi di fila con lo stesso Lawal e Langford (che tira 5/5 dal campo e 0/2 dalla lunetta).

Nel secondo quarto il divario si mantiene costante, ma l’impressione è che Milano stia piano piano crescendo (5 punti in fila di Moss, buona conclusione di Kangur), mentre il Maccabi sta fisiologicamente calando le sue percentuali da fuori e resiste sfruttando soprattutto la rapidità di Ohayon e i secondi tiri dopo i tanti rimbalzi offensivi catturati, come quello trasformato in due punti da Smith per il 31-32. Da lì, però, Milano preme sull’acceleratore, piazzando un parziale di 2-11 con un canestro di Moss, una tripla di Hackett dopo ottima circolazione di palla, e due di Jerrells (33-43 a 38 secondi dalla sirena).

 (Foto Savino Paolella 2014)

Non è bastato un immenso Langford all’Olimpia (Foto Savino Paolella 2014)

Due liberi di Rice riducono il vantaggio sotto la doppia cifra prima del riposo, e nella ripresa un Maccabi completamente ricaricato ricuce completamente il divario e torna addirittura in vantaggio nel giro di 4 minuti con Smith, Pnini e Schortsanitis (46-45). Un Langford letteralmente scatenato tiene a galla l’EA7 fino alla fine del terzo quarto (54-56) con 10 punti quasi di fila (e anche parecchie forzature, oltre agli errori ai liberi), ma… come si suol dire, chi di spada ferisce di spada perisce. Nell’ultimo quarto, infatti, con Langford in panchina a rifiatare, il Maccabi alza la pressione e Milano torna quella di gara 3, incapace di costruire un tiro anche solo decente. Nei primi 5 minuti arriva solo un canestro, di Lawal, mentre gli israeliani fanno la voce grossa con Tyus, Hickman e Rice e volano a +10 a 5 minuti dal termine (69-59). Anche col ritorno in campo di Langford cambia poco: stanco e guardato a vista da Rice, non va oltre qualche forzatura; ci prova quindi, disperatamente, Hackett, con fortune alterne (due triple e qualche fallo subito, ma anche palle perse ed errori ai liberi), mentre il Maccabi continua imperterrito verso le Final Four, colpendo stavolta con Devin Smith e David Blu, che si risvegliano dal letargo proprio in tempo per dare il colpo di grazia agli avversari.

Finisce 86-66, e il divario è forse ingeneroso per quello che si è visto in campo, sia in questa gara che nell’intera serie. Milano ci ha provato, e per metà gara ha anche dato l’impressione di poter portare la serie a gara 5; il Maccabi, invece, ha vinto con la sagacia tattica di coach Blatt e con i canestri pesanti dei suoi veterani, che a Milano, a parte Langford, sono mancati totalmente.

Per Banchi e l’Olimpia si riparte da qui, o meglio, si dovrebbe ripartire da qui: la squadra c’è, e lo sta dimostrando da 4 mesi: l’ideale sarebbe, appunto, ripartire da qui con qualche piccolo aggiustamento e, soprattutto, un anno in più di crescita insieme come squadra. Ma già le voci, uscite proprio in questi ultimi giorni, che vedrebbero il “neo-turco” Langford in maglia Galatasaray potrebbero ribaltare tutti i progetti europei della società.

Maccabi Electra Tel Aviv – EA7 Emporio Armani Milano 86-66 (19-21, 16-22, 19-13, 32-10)

Maccabi: A. Tyus e R. Hickman 16, D. Smith 13. Rim (36): A. Tyus e D. Smith 9. Ass (22): T. Rice 6.

EA7: K. Langford 28, D. Hackett 10, D. Moss e C. Jerrells 8. Rim (29): D. Hackett 6. Ass (13): D. Hackett e D. Moss 4.


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati