GRUPPO A

1(=) Fenerbahce Ulker (6-0)

Gli uomini di Obradovic hanno messo ormai il pilota automatico e già conquistato l’accesso alle Top16. L’ultima gara è stata emblematica di come il Fenerbahce sia già in controllo, con tante rotazioni e spazio per chi ha giocato meno fino a questo punto. Contro Kiev, d’altra parte, è bastata un’accelerazione nel secondo quarto per chiudere la gara. Adesso si va in Catalogna per una serata di gala.

euroleague.net

Abrines, grande protagonista alla Pionir Arena (euroleague.net)

2(=) FC Barcelona (4-2)

Il Barça continua a convincerci il giusto in questa prima fase di Eurolega, con un assetto tattico ancora tutto da trovare e la sensazione che i protagonisti vadano ancora a braccio Però gli uomini di Pascual, grazie a due impegni abbastanza agevoli, hanno colto due vittorie esterne e la classifica è tornata a sorridere. Altro motivo di soddisfazione il fatto che a Belgrado siano stati due giocatori fin qui poco impiegati, come Pullen ma soprattutto Abrines a fare la differenza.

3(+1) CSKA Mosca (4-2)

Come previsto contro Nanterre non è stata una passeggiata per gli uomini di Ettore Messina, che però con due grandi frazioni centrali hanno saputo portare la gara dalla loro parte. La sensazione, opposta a quella del Barça, è che l’allenatore italiano stia trovando i giusti equilibri. Come sempre è il gruppo a dominare con tanti giocatori protagonisti, a iniziare da Pargo e Micov, per finire con Hines, già serio candidato al premio di miglior 6° uomo dell’Eurolega.

4(-1) Nanterre (2-4)

La sconfitta di Mosca ci sta e non deve far disperare Donnadieu, anzi il solito carattere mostrato dai francesi deve essere di stimolo per continuare la corsa alle Top16. A Mosca sono un po’ mancati sia Foster che Daniels, e in parte anche un Lighty poco preciso. Contro il Partizan sarà la gara della vita e tutti devono dare il loro contributo, perché una vittoria potrebbe voler dire Top16.

5(=) Partizan Belgrado (1-5)

Senza Westermann (stagione finita per il francese) e con Musli con poca autonomia, era molto difficile battere il Barça, anche se Bogdanovic le ha provate tutte per tenere i suoi in partita prima e cercare poi la rimonta. Hanno sempre il famoso +30 rifilato a Nanterre come asso nella manica, ma in un girone in cui vincere è estremamente complicato, forse ai ragazzini di Vujosevic non basterà limitare i danni in Francia.

6(=) Budivelnik Kiev (1-5)

Obiettivamente Kiev sta facendo tantissima fatica in un girone già difficile in partenza ma che l’ottimo girone di andata del Nanterre ha reso praticamente impossibile. Ancora di più se Summers prende a pallonate i ferri e Lavrinovic si dimostra inconsistente a rimbalzo, e i migliori sono il 37enne Salenga e Ricky Minard che ci possono anche provare, ma certo non vincere le partite.

GRUPPO B

Keith Langford, decisivo nell'ultimo quarto (Foto Savino Paolella)

Un Keith Langford spaventoso nell’utlimo quarto contro l’Efes (Foto Savino Paolella)

1 (=) Real Madrid (6-0)

Talmente vincenti e dominanti da essere persino irritanti e noiosi. Gli uomini di Laso vogliono chiudere la regular season con un vantaggio medio ben superiore ai venti punti e, attualmente, non c’è ragione per credere che ciò non avvenga. Lo Zalgiris dura meno di un quarto, perde 21 palloni, subisce una serata da 70% da 2 e 46% da tre. Quando il Real è così trovarsi sul suo cammino non è un’esperienza piacevole.

2 (+1) EA7 Emporio Armani Milano (4-2)

Nella partita più difficile, nella situazione più difficile, con i soliti limiti, le solite incertezze, la solita Olimpia. Poi la svolta. Figlia di Banchi, della disponibilità dei suoi, della maturazione, esponenziale, di gente come Melli e Gentile che, Dio ce li conservi, possono essere i prossimi due a varcare l’oceano. Una rimonta tutta cuore e difesa, oscurati, sul più bello, Erden e Savanovic da un Langford strordinario e da un Lawal chirurgico nel momento del bisogno. AAA, harakiri evitasi.

3 (-1) Anadolu Efes (4-2)

Due sconfitte consecutive sono un campanello d’allarme. Al Forum si è visto un Efes solido per tre quarti, capace di far fruttare l’ottimo bilanciamento di un quintetto-tipo fatto di ottime individualità ben miscelate nel gioco di squadra. Sul 51-62 dell’ultimo intervallo, però, l’Efes ha smarrito le proprie certezze vittima di quello che, ad oggi, è il suo vero problema. L’assenza di un regista puro in grado di dettare il gioco nei momenti caldi. Planinic sembra la brutta copia di quello visto nelle ultime stagioni e le fiammate dell’Olimpia non hanno trovato resistenza.

4 (=) Zalgiris Kaunas (2-3)

L’imbarcata di Madrid ha più di un losing effort. Intanto quello di essere consapevoli di essersi trovati di fronte un avversario, obbiettivamente, inaccessibile. Ma soprattutto le notizie della radiolina che davano il Brose sconfitto a Strasburgo. Per i lituani, oltre all’ottima prova di Dentmon e Milaknis, la consapevolezza di essere ancora davanti con un calendario più abbordabile da affrontare rispetto ai tedeschi.

5 (=)  Brose Basket Bamberg (2-4)

Il contraccolpo della sconfitta con lo Zalgiris gioca un brutto scherzo ai tedeschi che, in ottica quarto posto, perdono un match di importanza capitale. Contro il fanalino di coda Strasburgo Smith e soci si incagliano contro la zona 2-3 francese che produce un 16-0 di parziale al rientro dalla pausa lunga che, di fatto, chiude il match. Il 23% dall’arco (unito al 54% da 2) è una condanna contro la zona per una squadra che della pericolosità dal perimetro aveva fatto un credo nella prima parte di regular season.

6 (=) Strasburgo (0-5)

I progressi erano costanti e la prima vittoria in Eurolega dal 2005 era nell’aria. E’ arrivata, come logica, contro Bamberg squadra che, al contrario, nell’ultimo periodo aveva mostrato segni di regresso. Un Ricardo Greer da 21 punti, 5 assist e 4 rimbalzi ha dato la spallata decisiva, insieme al solito Aijnca, nel 16-0 di parziale propiziato dall’ottima 2-3 disegnata da Collet che ha chiuso i conti. Bamberg resta avanti negli scontri diretti ma, incredibile a dirsi, Strasburgo è a una vittoria dal 4° posto.

GRUPPO C

1 (=) Olympiakos Pireus (6-0)

Ennesima vittoria per l’Olympiacos, la sesta di questo girone di qualificazione, che consegna il pass per il prossimo turno a Spanoulis e compagni. E’ stato proprio l’ex di Panathinaikos e Houston Rockets a garantire il passaggio del turno ai suoi. Nell’ultimo quarto dell’ultima partita giocata, contro l’Unicaja Malaga, Spanoulis ha messo quattro triple in fila. Se Spanoulis sarà questo per il resto della stagione, allora la strada verso Milano sarà più che in discesa.

2 (+1) Galtasaray Liv Hospital (4-2)

Il periodo sfortunato dei tanti infortuni di inizio stagione sembra ormai alle spalle. Pops Mensah Bonsu sta giocando come non ha mai fatto in vita sua e questo garantisce punti e vittorie alla squadra turca. Il girone sembrava aver perso una pretendente al passaggio del turno. Adesso le cose sono tornate nel giusto equilibrio.

DRAGICEVIC

Dragicevic è stato l’MVP della settimana (euroleague.net)

Dopo l’incoraggiante inizio di stagione, il Bayern Munich sta vivendo un momento difficile. Anche se in campionato le cose stanno girando alla grande, in Eurolega il Bayern non convince più. Nell’ultima giornata è addirittura arrivata la sconfitta interna contro la non irresistibile Zielona Gora.

4(=) Unicaja Malaga (2-4)

Ancora una volta, nella sconfitta contro l’Olympiacos della settimana scorsa, Malaga ha convinto ma non ha vinto. Il bel gioco sta diventando un problema. In troppe occasioni il risultato è mancato anche se la prestazione è stata convincente. E’ il momento di capitalizzare questo progressivo miglioramento.

5 (+1) Stelmet Zielona Gora (2-4)

La vittoria contro il Bayern potrebbe aver dato l’iniezione di fiducia necessaria a questa squadra per trovare le vittorie necessarie al raggiungimento del quarto posto utile per qualificarsi al turno successivo. Anche se, visti gli altri due contendenti, Malaga e Siena, le qualificazione non sembra alla portata.

6 (-1) Montepaschi Siena (1-5)

Daniel Hackett non è riuscito nel miracolo che era riuscito a Viggiano la settimana precedente. Il tiro allo scadere non è entrato ma le cose iniziano a girare. Anche se in campionato è arrivato lo stop contro Cantù, la Montepaschi è tornata a macinare gioco. Per la qualificazione bisogna vincere. La partita in casa contro il Bayern sarà fondamentale per cambiare, subito, rotta.

GRUPPO D

1(+1) Lokomotiv Kuban Krasnodar (5-1)

E chi l’avrebbe mai detto che una squadra gestita da Kalnietis e con Hendrix sotto le plance avrebbe messo tutti in riga dopo sei giornate? I russi allenati da coach Pashutin continuano a vincere, magari senza entusiasmare come nell’ultima uscita, ma i due punti alla fine arrivano. Una vittoria sul campo del Lietuvos darebbe la quasi matematica certezza delle Top16 alla formazione di Krasnodar  che continua a godersi le giocate di Derrick Brown e nei finali di partita ha trovato nel croato Simon il proprio go-to-guy.

Mantas Kalnietis sta giocando quasi 35 minuti di media (Foto: vz.lt)

Nonostante i molti dubbi su di lui, Kalnietis sta giocando un’ottima Eurolega (Foto: vz.lt)

2(-1) Maccabi Tel Aviv (4-2)

Dopo aver raccolto gli elogi della scorsa settimana il Maccabi si è dato la classica zappa sui piedi andando a consegnare due punti fondamentali, soprattutto considerando anche il doppio scontro a sfavore, a Vitoria. L’assenza di Ohayon non può essere il capro espiatorio della debacle interna degli israeliani, ma unita alla pessima prestazione offerta da Joe Ingles (4 punti, 1/4 dal campo) il cerchio potrebbe iniziare a trovare la sua quadratura. Non c’è tempo per piangere sul latte versato per Blatt ed i suoi che, fin dalla prossima uscita sull’ostico campo della Stella Rossa, dovranno tornare a macinare gioco e risultati per non rischiare di venir risucchiati nella bagarre del Girone D.

3(=) Panathinaikos Atene (3-3)

Terza vittoria per i Greens che continuano a non convincere. L’assenza di Lasme ha dato modo a coach Pedoulakis di accorciare le rotazioni nel settore lunghi, e Gist ne ha giovato chiudendo con il career-high in punti, recuperi, stoppate e valutazione, ma anche tra gli esterni le gerarchie non definite all’interno del gruppo, eccezion fatta per Diamantidis, stanno procurando troppe oscillazioni di rendimento all’interno del gruppo. Venerdi a Vitoria il Panathinaikos andrà in campo, oltre che per assicurasi una grossa fetta di qualificazione, anche per mantenere i propri galloni di squadra di alto livello.

4(=) Laboral Kutxa Vitoria (3-3)

Li dai per morti e, sistematicamente, loro resuscitano! Negli ultimi anni il Laboral Kutxa ci ha abituati a non dare mai per scontato niente, soprattutto nelle situazioni di spalle al muro. Anche Scariolo, che dopo l’avventura milanese veniva da tutti etichettato come l’incompiuto per eccellenza, una volta tornato in terra basca ha ritrovato il vigore dei bei tempi. Il sacco di Tel Aviv è la gara che potrebbe cambiare la stagione del Baskonia che, una volta iniziati a recuperare i feriti per strada, tornerà ad essere l’ostica avversaria di sempre. Se contro il Panathinaikos i fieri scudieri di capitan-coraggio Nocioni riusciranno a dare continuità ai segnali di crescita mostrati nelle ultime due settimane, allora le cose inizieranno a farsi molto più chiare all’interno del Girone D.

5(=) Stella Rossa Belgrado (2-4)

La Stella Rossa si gioca il tutto per tutto ospitando il Maccabi. Basterà l’atmosfera del Pionir a spingere una formazione che paga un deficit notevole ai gialloblu sotto le plance all’impresa? Difficile. Ma lo spirito balcanico è una delle poche armi a cui la truppa di Radonjic può appellarsi. Ne riparliamo settimana prossima, per il momento lasciamo in sospeso ogni giudizio su gruppo e singoli.

6(=) Lietuvos Rytas Vilnius (1-5)

La matematica è l’unica amica dei lituani che si preparano a fare il loro esordio in EuroCup tra un mese. Per quel poco che poteva servire, con il -8 rimediato al’OAKA di Atene, anche le esili speranze di coltivare una rocambolesca rimonta sul Panathinaikos è svanito con il pessimo ritorno in campo dopo un primo tempo chiuso sul 25-38. Resta la buona stagione di Gecevicius (15 punti a partita con 22/44 da 3pt fin qui), che vede ripagata la scelta estiva di rilanciarsi in un club che lo conosce dopo la parentesi con poco spazio all’Olympiacos, piuttosto che cercare un ingaggio migliore altrove.

Fabrizio Quattrini

Matteo Ferrari

Federico Bobbio

Nicola Martinelli