Alexander Joe (Foto R.Caruso 2015)

Joe Alexander (Foto R.Caruso 2015)

Commiato amaro dall’Eurolega per il PalaSerradimigni, nell’ultimo impegno casalingo della Dinamo in questa ennesima sciagurata stagione nell’Europa che conta. La squadra di Calvani perde contro l’Unicaja Malaga e dovrà cercare a Bamberg settimana prossima la difficile impresa di vincere almeno una partita e non chiudere, unica tra le 24 squadra, senza vittorie la fase a gironi. Questa sera la Dinamo ci ha anche provato ma con le rotazioni corte, vista l’assenza di Petway, e dopo una settimana decisamente turbolenta dopo la sconfitta con Trento, era veramente difficile battere una squadra solida e con tanto talento distribuito come Malaga. Eppure i sardi ci hanno anche provato, spinti dalle giocate di Alexander e Haynes (unico tra i suoi con plus/minus positivo), ma semplicemente Malaga è più lunga, più squadra, più forte. Sassari parte anche forte grazie all’impatto di Varnado e Alexander (20-15) ma l’ex Miami Heat fa presto due falli e qui inizia a dilagare Hendrix (14 punti e 7/8 al tiro nel primo tempo) che trova terreno fertile per spingere Malaga sul +9, grazie anche al supporto di un Jamar Smith chirurgico (20 punti con 10 tiri). MarQuez Haynes (13 punti e 6 assist) ci mette faccia e cuore e con due triple sveglia squadra e pubblico riportando Sassari in scia, anche se la Dinamo continua a soffrire a rimbalzo concedendo troppi secondi tiri all’Unicaja che ringrazia e scappa di nuovo a cavallo della pausa lunga, con un parziale di 20-6 che di fatto chiude la gara. Perché Alexander (19 punti e 5 rimbalzi) e soprattutto Haynes continuano a sbattersi ma ogni volta che Sassari rientra intorno ai -10 viene sempre ricacciata indietro, ora da Smith ora da Kuzminskas, senza mai dare l’impressione di poter realmente girare l’inerzia della gara.

LE ALTRE GARE

Giornata importante per il Maccabi che tiene accese le speranze spazzando via, sotto una pioggia di triple (16/25, 3/3 di Pnini e 5/7 di Landsberger), un dimesso Bamberg in cui Trinchieri dà spazio un pò a tutti. La partita dura praticamente un tempo, il primo, in cui il Maccabi scappa subito sul +12 e non si volta più indietro, vivendo finalmente una serata felice.

Nel girone di Milano partita spettacolare e dal punteggio alto tra Efes e Vitoria, con i turchi che escono alla distanza dopo un primo tempo di sofferenza. Si tira tanto e bene da fuori (44% l’Efes, addirittura 52% Vitoria). L’Efes va anche sotto in doppia cifra nel primo quarto ed è ancora dietro a metà dell’ultimo quarto, quando Huertel inizia a fare pentole e coperchi (25 punti, 3/5 da 3 e i soliti 9 assist), girando l’inerzia e riuscendo anche a ribaltare il punteggio dell’andata. Vince in scioltezza anche l’Olympiakos che non fa sconti al Limoges, nonostante l’assenza di Spanoulis. In Francia bastano Mantzaris, Papapetrou e Printezis per portare a casa in agilità i due punti che mettono in ghiaccio il primo posto.

Prima piazza che continua ad inseguire il Lokomotiv Kuban che batte a domicilio il Pinar trascinato da una clamorosa prestazione balistica dell’australiano Broekhoff che ne mette 26 con 7/10 da 3, rendendo vani tutti i tentativi di Justin e Josh Carter, che combinano per 38 punti con 9/18 da 3, un 50% tondo tondo come quello di tutto il Pinar ma che non basta quando perdi nettamente la lotta a rimbalzo e combini per 5/13 dalla linea della carità. Il compito di Kuban è facilitato da un brutto Barcelona che cade anche in casa per mano dello Zalgiris. La gara di fatto si decide nel primo quarto in cui i lituani scappano sul +9 grazie alle giocate di Jankunas e Kalnietis (ottima gara per lui che fuori casa finora aveva sempre steccato), toccando di slancio anche il +13 e resistendo poi al rientro dei blaugrana, spinti da una grande gara di Tomic (28 con 11/11 da 2), ma che non può nulla contro un Jankunas che nel finale diventa il terminale offensivo per portare a casa giri in lunetta che tengono lontano il Barça.