Come può uno scoglio arginare il mare?” 

 Daniel Hackett (Foto Savino Paolella 2013)

EA7 pronta per la grande impresa (Foto Savino Paolella 2013)

Già, come può un Armani ancora lontana dall’essere squadra solida e competitiva contro i top team europeo pensare di competere contro i bicampeones, reduci da una striscia aperta di 13 vittorie consecutive e ancora imbattuti in questa edizione dell’Eurolega?

E’ una mission impossible quella a cui è chiamata la squadra di Banchi che, stasera, in un Forum che si annuncia gremito come lo fu contro il Real Madrid (7000 spettatori di media e addirittura oltre 12000 contro i blancos), dovrà quantomeno provare a restare in carreggiata per dare la sensazione di aver compiuto un altro passo nel processo di maturazione che potrebbe vederla gradevole sorpresa di un torneo continentale mai combattuto come quest’anno.

Cosa deve fare Milano? Difendere, prima di tutto. Di fronte ha una squadra totale, come lo era l’Olanda di Cruijf, capace di alternare tutti i 12 effettivi nel quintetto iniziale con il solo Spanoulis punto fermo dello starting five. L’MVP delle finali di Londra e del primo turno di Top 16 è il centro nevralgico del gioco biancorosso ma, al contrario di ciò che Diamantidis rappresenta per il “Pana”, è contornato da una squadra che può prescindere da una sua prestazione stratosferica. L’Olympiacos si conosce a memoria (18,8 assist di squadra), gioca un basket equilibrato, una transizione efficacissima e il pick’n roll o il pick’n pop giocati da Spanoulis o Mantzaris aprono voragini nel pitturato avversario che la sapiente circolazione di palla sa trasformare in un eloquente 57,6% da due/39,3% da tre. Dunston, sogno rincorso un’estate, è il centro moderno dal sapore vintage: fisicità e verticalità al servizio del pick’n roll e delle intimidazioni d’area. In più, per sopperire all’assenza di Acie Law, i biancorossi han firmato Mardy Collins (alla prima europea) e Jamario Moon (ex Raptors, secondo quintetto Rookie nel suo primo anno NBA), che però non sarà della gara perchè la firmaè arrivata nel periodo di chiusura dei trasferimenti.

(Foto di Savino Paolella 2012)

Spanoulis, pericolo pubblico numero 1 (Foto di Savino Paolella 2012)

Milano. Partiamo dal presupposto che non ti inventi “contender” in una settimana e che l’Olympiacos attuale è fuori portata. L’idea di pressare alto Diamantidis non era una brutta trovata, ma se Diamantidis fa il Diamantidis c’è poco da fare, così come se Spanoulis fa lo Spanoulis. Emancipiamoci dall’equivoco di fondo fermare Spanoulis = fermare l’Olympiacos. E’ più vero il contrario. Togliere all’Olympiacos gli spazi che è abituato a crearsi vuol dire limitare Spanoulis, maestro nel risolvere situazioni intricate.

Certo, la coperta sembra corta per immaginare un sistema difensivo così efficace. Con Sassari tutto è andato bene, ma Sassari non è l’Olympiacos.

In attacco Hackett dovrà tenere il polso del ritmo, garantendo a Melli e Gentile la possibilità di vivere la serata che gli spetta, da piacevoli sorprese, e schegge impazzite, di un sistema Langford-centrico che, se svincolato dallo schema “palla al 23” potrebbe trovare varie e più ampie soluzioni.

E’ una missione impossibile ma l’unico obbligo è crederci. I 78 anni dell’Olimpia sono lì a gridare che Milano è stata l’Olympiacos d’oggi e non c’è motivo per credere che Vico si sbagliasse. La storia ritorna sempre, magari già da stasera.

Pronostico DB: il Forum si esalta ma Spanoulis lo tramortisce. Still undefeated, passa l’Olympiacos.


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati