Peppe Poeta (Foto di Chiara Sandrolini © 2013)

Peppe Poeta, oggi a Vitoria, ha definito Milano inferiore solo al Real (Foto di Chiara Sandrolini © 2013)

Le parole di Peppe Poeta sulla Gazzetta di oggi suonano un po’ come una “gufata” non richiesta anche perchè, pensare che solo il Real sia superiore a questa Armani è elogio iperbolico per una squadra che, pur avendo già dimostrato molto, deve ancora passare le forche caudine di “squadroni” come Barça e Cska, oggi più che mai superiori a ciò che resta di Olympiacos e Panathinaikos.

Certo è che la stagione di Milano in campo europeo non può passare inosservata ma ha bisogno di continue conferme per aspirare alla F4, certificazione di qualità assoluta e sogno malcelato della dirigenza meneghina. Una di queste conferme deve arrivare dal cammino lontano dal Forum, anello debole di un meccanismo, al contrario, perfetto tra le mura amiche.

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 (Foto Savino Paolella 2014)

Langford è l’uomo0 in più per Milano (Foto Savino Paolella 2014)

Prima dello scalpo del Pireo, infatti, l’Armani non aveva ottenuto alcun successo esterno nelle Top 16, situazione ben fotografata dal rendimento in termini di punti fatti e concessi in casa e lontano dal Forum. Dai 68,75 punti di media realizzati in trasferta si passa agli 80,8 segnati a Milano, mentre dai 75 concessi (addirittura 78,2 ante-Hackett) si passa ai 69,2. Due squadre profondamente diverse.

Serve l’ultimo passo per consolidare la mentalità di squadra vincente e l’occasione di far l’abitudine alle vittorie da trasferta bissando quella greca con una, teoricamente più semplice, spagnola è di quelle da non lasciarsi sfuggire.

Coach Scariolo, senza Hamilton e con un Odom in forse (e se anche fosse, lontano dai suoi standard), schiera una squadra che ha un grande vantaggio: non aver nulla da perdere.

Una squadra che, al contrario di Milano, ha ottenuto le sue due uniche vittorie lontano dalla Fernando Buesa Arena mentre davanti al pubblico amico ha raccolto 67,8 punti fatti di media e 78,8 subiti.

Potrebbe essere problematica la marcatura di un centro di stazza come Tibor Pleiss così come uno dei rebus da risolvere riguarderà le attenzioni da prestare a Nocioni (unica vera superstar del gruppo).

Prova solida per Daniel Hackett (Foto: Savino Paolella)

Hackett deve ritrovare se stesso in Europa (Foto: Savino Paolella)

Per il resto Milano ha più talento diffuso e potrebbe trovare nel secondo quintetto lo sprint per mettere in discesa una partita che, al contrario, potrebbe farsi complicata. La qualità delle seconde linee biancorosse è in grado di scavare il solco rispetto al secondo quintetto spagnolo dando il la ad un match che l’Olimpia ha armi a sufficienza per vincere senza troppi patemi. All’andata dopo il +17 del 30′, Langford e soci si erano trovati sul +4 ad un giro di lancette dal termine e, come successo più volte quest’anno, avevano rimesso in discussione una partita già chiusa più volte.

Mentalità e continuità, questi gli ingredienti per tenere aperta la striscia e non farsi sorprendere dall’ex mai rimpianto.

Pronostico DB: con qualche patema ma Milano ne ha di più e va in allungo su Vitoria.


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