Mentre è ancora vivo l’eco delle Turkish Airlines Euroleague Final Four 2013 è il momento dei bilanci complessivi per la stagione cestistica europea. Per parlare della recente kermesse londinese, di novità, diritti TV, ed una panoramica complessiva sugli obbiettivi della massima competizione europea siamo tornati ad intervistare Andrea Bassani, responsabile dei diritti TV e New Media dell’Eurolega che come sempre ringraziamo per cortesia e disponibilità.

Andrea Bassani

Andrea Bassani

DB: Partenza obbligata per l’evento di Londra che ci siamo lasciati alle spalle solo pochi giorni fa. Un bilancio sia delle gare ma soprattutto dell’organizzazione e del risultato complessivo della manifestazione.

BASSANI:” Era ed è una sfida significativa quella di cercare di entrare in un mercato molto importante come quello britannico, così come quello tedesco altrettanto ambizioso ed in forte crescita. Una sfida raccolta con esito sostanzialmente positivo: la O2 Arena è forse l’impianto sportivo più completo d’Europa per ospitare questo tipo di eventi ed abbiamo avuto una buona risposta di pubblico nonostante alcune difficoltà, pensiamo ad esempio ai tifosi russi che per ottenere il visto per Londra necessitavano di 20 giorni quando i playoff della Turkish Airlines Euroleague sono terminati solo 15 giorni prima. Siamo stati molto soddisfatti degli eventi paralleli alle partite, la Fan Zone situata a Trafalgar Square, cuore di Londra, ha ottenuto un grande successo sia per la partecipazione che per l’entusiasmo delle persone presenti. Uno dei nostri obbiettivi è anche quello di un rilancio in grande stile del basket nel Regno Unito, un progetto graduale che richiede sicuramente tempo, come quello di programmare una franchigia che resti stabilmente nel panorama europeo di primo piano, nel frattempo la risposta degli appassionati potenziali britannici è stata incoraggiante, oltre il 35% dei biglietti di prevendita è stato staccato oltremanica, senza contare i tagliandi dell’ultim’ora ad esempio per la finale tra Real ed Olympiacos. Finale bella ed intensa come anche affascinanti sono state le due semifinali, ma le nostre scelte ovviamente esulano dal campo e dallo spettacolo che lo fanno sempre e solo le squadre sul parquet”.

DB: Quali a suo parere invece gli aspetti su cui lavorare sia dal punto di qualitativo che puramente organizzativo.

BASSANI: “Credo che la presenza di pubblico sia stata importante anche e soprattutto in Finale, qualche spazio vuoto si poteva notare nella semifinale tra Olympiacos e CSKA, causato un po’ dal fattore legato alla scarsa presenza dei supporters russi (anche per i motivi sopraelencati), il poco tempo a disposizione tra la fine dei playoff e l’evento londinese non ci ha certamente aiutato. Così come sicuramente può aver influito anche la presenza di tre squadre fortissime come Real, Barcellona ed Olympiacos ma che rappresentano due mercati, quello spagnolo e quello greco intesi come economie interne, in sofferenza. Può non avere giovato anche il prezzo dei biglietti, forse più adeguato allo standard britannico che a quello del resto d’Europa. Nonostante sia stato a volte sottolineato non credo invece che il traffico londinese sia stato un problema soverchiante, la capillarità dell’eccellente rete delle linee metropolitane londinesi può supplire ragionevolmente anche alle distanze interne più ragguardevoli. Così come non penso che la minuziosa policy di sicurezza sia stata eccessiva, in ogni caso preferiamo avere un controllo efficace piuttosto che incorrere in rischi inutili e dannosi, per la sicurezza di pubblico ed atleti prima di tutto”. 

DB: Proprio la scelta della capitale britannica sembra essere in discussione per le Final Four edizione 2014, ci può chiarire qual è la situazione al momento?

BASSANI: “Sarà uno degli argomenti che verrà portato e discusso all’interno del Board di Eurolega che si terrà alla fine del mese di giugno. Ci sono arrivate molte candidature, di grande tradizione (come Belgrado, Milano oppure Mosca, che vedo però più lontana rispetto alla prossima edizione delle Final Four, oppure molto ambiziose e preparate pur senza grande pedigree cestistico come Amsterdam o Colonia, senza dimenticare Parigi che ha riproposto la propria volontà di ospitare l’ultimo atto della Turkish Airlines Euroleauge). Naturalmente al momento Londra è sempre una candidata in virtù dell’opzione, il classico 1+1, che comprende quindi anche la prossima stagione. Dovremo arrivare in ogni caso a fine giugno con una proposta definitiva da sottoporre al nostro organismo direttivo che è poi composto dai nostri club di appartenenza con cui poi faremo la scelta finale”.

DB: Board che valuterà anche l’andamento della stagione nel suo complesso, anche alla luce delle due importanti novità all’interno della competizione come il varo dei due gironi da 8 squadre nelle TOP 16 e la scelta di spostare le gare del mercoledì al venerdì. Una scelta che si è dimostrata vincente?

BASSANI: “L’analisi dei dati ma anche dal riscontro oggettivo da parte da parte dei nostri club conforta ampiamente le scelte fatte la scorsa estate. Abbiamo voluto svincolarci dall’abbraccio letale delle gare in contemporanea della Champions League calcistica optando per il venerdì, i dati sulle affluenze (più di 1,8 milioni di spettatori in totale, oltre, E 7.500 di media il mercoledì, oltre 6.700 il venerdì) , gli ascolti televisivi di molte emittenti (+75% comparando il venerdì al mercoledì) ed anche l’eccellente risultato delle visualizzazioni dei video del sito ufficiale dell’Eurolega (oltre 3 milioni di visite il solo venerdì, mezzo milione in più rispetto al mercoledì della stagione scorsa). E lo stesso dicasi per i notevoli incrementi registrati su Facebook, Twitter e sul nostro canale di Youtube. Numeri che ci supportano anche per la nuove TOP16: tanto equilibrio, basti pensare all’ultima incredibile giornata con tante squadre in lizza sia per la qualificazione ai playoff sia per ottenere il fattore campo nella postseason, così come nella prima fase abbiamo assistito a 107 gare su 112 con almeno una squadra coinvolta per la qualificazione al turno successivo. Un dato, 95,5%, che migliora di quasi due punti la già ottima percentuale dello scorso anno. Insomma due fattori positivi, scelte confermatissime anche per l’edizione 2013/2014”. 

DB: Gare di Turkish Airlines Euroleague che abbiamo potuto vedere nel nostro paese grazie a Sportitalia, viste le recenti difficoltà dell’emittente italiana (la cui capogruppo ha portato da poco i libri in tribunale) qual è la posizione dell’Eurolega in merito.

BASSANI: “In questo momento la nostra posizione non è sostanzialmente cambiata rispetto al recente passato. Nonostante le difficoltà di Sportitalia, che ovviamente anche noi abbiamo letto dagli organi di informazione, il nostro partner ha sempre rispettato sostanzialmente i termini contrattuali. Per cui posso dire che per ora proseguiamo come da accordi con Sportitalia, eventuali altre soluzioni verranno valutate solo in caso di ulteriori, e certamente non auspicate, novità”.

DB: Appassionati italiani che già non hanno modo di vedere spesso protagoniste le nostre formazioni nelle competizioni internazionali. Difficoltà solo legate ai budget oppure forse incide anche una mentalità diffusa nel nostro paese di considerare le coppe europee quasi più un disturbo che un onore.

BASSANI: “Credo che spiegare i risultati non esaltanti delle squadre italiane nelle coppe europee negli ultimi anni, se si eccede Siena che ha raggiunto più volte le Final Four, nei solo nei bilanci, oppure nei roster non profondi, sia limitante. Come sottolineavi tu, c’è una strana tendenza purtroppo a considerare l’impegno europeo come un peso, peraltro dopo averlo conquistato con merito sul campo, un onere più che un onore talvolta, salvo poi accorgersi che gli insuccessi si pagano in termini di ranking ad esempio ma non solo. Anche la credibilità del movimento temo possa venire intaccata, se pensiamo che solo in termini di licenze A per l’Eurolega purtroppo nel corso delle ultime 4-5 stagioni abbiamo dovuto affrontare i casi di Treviso, Fortitudo Bologna (e ancora prima Virtus Bologna) e Roma, grandi realtà che, seppur con motivazioni diverse, hanno dovuto rinunciare al loro pass permanenti per la massima competizione europea. Stessa cosa dicasi, purtroppo, per due edizioni delle Final Four già praticamente definite (Roma 2010 e, in sua sostituzione una volta svanita, Torino 2011) entrambe sfumate, diciamo così, per problemi politici e burocratici. In generale, quindi, e da italiano ovviamente mi duole il doppio dirlo, non un bel quadro per l’Italia, in campo e fuori”.

DB: A proposito di licenze qual è la situazione delle squadre italiane sia per la Turkish Airlines Euroleague che per l’Eurocup.

BASSANI:” Le due squadre italiane con la licenza A per accedere direttamente al tabellone principale della Turkish Airlines Euroleague sono Montepaschi Siena ed EA7 Milano. Naturalmente Cimberio Varese e Banco di Sardegna Sassari, testa di serie numero 1 e 2 nei playoff italiani, partono in vantaggio per poter ottenere a fine stagione il terzo pass, che sarù poi una licenza B, e quindi anche in questo caso accesso diretto ai gironi di regular season. Naturalmente tutto poi dipenderà dall’esito dei playoff in corso, comunque con 3 italiane presenti, da vedere se 2 o 3 già in regular season; in caso di arrivo invece in finale di squadre come Roma, Cantù, Reggio Emilia si aprirebbe la possibilità di una loro presenza nel Qualifying Round di settembre, mentre per l’Eurocup resterà aperta una sola posizione stante il limite di 4 squadre per l’Italia”.

DB: Qualifying Round, vinto da Cantù ad inizio stagione, che vede le squadre eliminate accedere direttamente ai gironi di Eurocup. Avete previsto qualche novità anche per per l’edizione 2013/2014 della seconda competizione europea ?.

BASSANI:” Anche per l’Eurocup abbiamo pensato di adottare una nuova formula che proporremo al Board di Eurolega e che avverrà prima del sorteggio di entrambe le competizioni, previsto per il prossimo 4 luglio. Vorremmo ampliare il numero delle partecipanti da 32 a 48, in più dopo la fine del primo turno di Turkish Airlines Euroleague verrà proposto che le squadre eliminate approderanno direttamente alla seconda fase di Eurocup, più o meno quello che accade nel calcio tra Champions League ed Europa League. Eurocup che da competizione già in crescita (e grandemente conosciuta grazie anche all’ormai decennale accordo con Eurosport 2), basti pensare alla qualità di tante squadre coinvolte nell’edizione di quest’anno. L’ampliamento andrebbe ad implementare il numero delle possibili protagoniste, oltre a consentire ad altri team appena eliminati dalla Turkish Airlines Euroleague di rientrare dalla porta principale l’anno successivo vincendo la seconda competizione europea. Questo ampliamento pensiamo possa portare, anche se la decisione sarà presa con Fiba Europe, alla possibile eliminazione dell’Eurochallenge, attualmente la terza coppa europea”.