Olimpia Milano LogoASSAGO – Presupposto doveroso quello sull’importanza di questa partita, essendo entrambe le squadre eliminate dalla competizione e in fondo al gruppo B. Cornice dove non mancano le contestazioni alla dirigenza, nelle persone di Proli e Portaluppi. Supporto che, però, non manca alla squadra, nonostante un’affluenza limitata.
Nella prima metà di gara cominciano già i primi problemi per la squadra di Jasmin Repesa, per motivi di organico ridimensionato dalla lista infortunati (si è aggiunto anche Robbie Hummel) ma non solo. Positiva la partenza di Macvan, probabilmente il più pericoloso vicino a canestro. Ma i problemi di quintetto per l’allenatore croato hanno come risultato soluzioni con poche soluzioni in attacco e difese troppo morbide contro un attacco storicamente tutt’altro che irresistibile. Francesi che però conducono la prima metà del match senza visibili difficoltà, sfruttando gli errori dei padroni di casa con grande puntualità.
limogesLa ripresa non vede un cambio di ritmo per Milano ma, anzi, un’involuzione nel gioco abbastanza chiara. La distanza nel punteggio rimane costante sui 10 punti per buona parte della terza frazione, in cui i biancorossi (in maglia nera per l’occasione) soffrono tremendamente la fisicità del Limoges e, in particolar modo, la buona serata di Boungou-Colo.
Non si è visto neanche un accenno di reazione convinta, a parte una pressione difensiva a tratti che non ha portato i frutti sperati. Verso il termine del match, in realtà, un tentativo di recupero si è potuto constatare, risultato però vano ai fini dell’aggancio.
C’è veramente poco da dire sulla prestazione dell’EA7, se non che la possibilità di disputare l’Eurocup debba rappresentare per loro una vera e propria opportunità per non buttare totalmente l’apparizione europea in questa stagione.

 

LE PAGELLE

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO

Bruno Cerella, 6.5 – Nella brutta serata della sua squadra, l’unico superstite dello scorso anno, insieme a Gentile, riesce a fare una bella figura grazie alla sua intensità difensiva e a scelte offensive forzate solo da tre punti. In 15 minuti di impiego riesce a raggiungere la doppia cifra, fatto abbastanza raro per lui, e riesce sempre ad essere utile alla causa, non risparmiandosi mai.

Boungou-Colo e Simon, in uno dei tanti confronti (Foto Savino Paolella 2015)

Boungou-Colo e Simon, in uno dei tanti confronti (Foto Savino Paolella 2015)

Stanko Barac, 5.5 – Complessivamente la sua prova è insufficiente, piena di imperfezioni e di occasioni sprecate per convertire in punti attacchi quasi mai fluidi. Uno dei suoi punti di forza, il piazzato dalla media piedi a terra, diventa la sua condanna (1/6 da due punti) e non riesce ad essere efficace se non dalla lunetta, guadagnandosi dei falli vicino al ferro. Con un minutaggio importante ci si aspettava un impatto decisamente superiore.

Milan Macvan, 7 – La sua partenza non è eccezionale, facendosi stoppare in contropiede nel tentativo di schiacciare con una bimane. Gioca 30 minuti, cercando di mettere lo zampino sia in attacco che in difesa. 22 di valutazione, derivante da 15 punti, 4 rimbalzi, 4 assist e 2 recuperi, tirando con percentuali molto alte. Dopo un mese di stop e poche opportunità per tornare in ritmo partita, la partita contro il Limoges ha rappresentato un’opportunità per macinare minuti ed eseguire un test. Ad organico al completo, l’impressione è che sarà ancor più decisivo.

Krunoslav Simon, 6.5 – Gioca più di tutti ed è il principale terminale offensivo, soprattutto dovendo sopperire alle assenze dell’accoppiata Gentile-Hummel. Ha problemi con il tiro da tre (2/10), ma di certo non è una difficoltà che riguarda soltanto lui, dato che la squadra ha avuto poco più del 18% da oltre l’arco.
È il miglior rimbalzista della squadra, soprattutto in attacco, e la sua solidità non si discute, il talento ancora meno. In fase offensiva paga la poca efficacia del collettivo, ma rispetto ad altre partite non riesce a fare la differenza a cui ha abituato tutti dall’inizio della stagione. Si farà di sicuro perdonare.

LIMOGES CSP

Frejus Zerbo, pericoloso come non mai vicino a canestro (Foto Savino Paolella 2015)

Frejus Zerbo, pericoloso come non mai vicino a canestro (Foto Savino Paolella 2015)

Heiko Schaffartzik, 6.5 – Passato alla cronaca, di recente, più per motivi extra cestistici che per meriti sul campo. Attributi notevoli e autore di un 3/5 dai tre punti che ricaccia indietro ogni volta i tentativi di reazione di Milano, mostrando sangue freddo e attitudine nel prendersi responsabilità di un certo tipo. Distribuisce anche 4 assist, come se non bastasse, e non fa mancare il suo impatto fisico.

Frejus Zerbo, 7.5 – Partita indimenticabile per lui, anche se ormai ininfluente ai fini del passaggio del turno. Mette a segno 16 punti, aggiungendo 8 rimbalzi e 6 falli subiti. Aveva tirato 4/10 ai liberi fino a questo momento, mentre contro Milano ha fatto registrate un 8/10 dalla lunetta quasi inaspettato. Fisico roccioso e tecnica da rivedere, ma ha causato un’infinità di danni ai padroni di casa tali da costringere Repesa ad adeguare la difesa su di lui.

Nobel Boungou-Colo, 8.5 – Fa a fettine la difesa meneghina, recupera un buon numero di rimbalzi e punisce ogni centimetro che gli viene concesso da oltre l’arco. Sono 21 i punti a fine serata per lui, ma a questi ci aggiunge 8 rimbalzi, 3 assist, 2 recuperi, 2 stoppate e 5 falli subiti. Terminerà con 34 di valutazione, continuando la tradizione che lo vede come la bestia nera dell’Olimpia, migliorando il 28 con cui ha contribuito alla vittoria dei suoi nel girone d’andata. Ha acceso e spento troppe volte nel corso di questa regular season, ma contro Milano non sbaglia mai.

Leo Westermann, 6.5 – Proprietà del Barcellona, nel suo secondo anno in prestito ai francesi. Buon realizzatore, assistman di un certo rilievo, troppe volte finito nel mirino della critiche per l’alto numero di palle perse (secondo assoluto). Non è ancora pronto per prendersi il timone di una squadra di prima fascia, ma non bisogna escludere che verrà preso in considerazione per un ruolo più importante di quello ricoperto negli ultimi anni.