Olympiacos Pireo – EA7 Emporio Armani Milano 86-88 (stats) (highlights)
Il +30 con cui l’EA7 Milano aveva annichilito i campioni d’Europa in carica a inizio gennaio era stata un’impresa più per l’entità del risultato che per il risultato in sé. Conscia del proprio valore e della propria crescita, l’Olimpia sapeva e sa di poter vincere contro una squadra come l’Olympiacos, ma, come si suol dire, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
E infatti l’inizio degli agguerriti greci, pur privi di Spanoulis, nella gara di ritorno, quella del riscatto, fa pensare subito al peggio: 10-0 in poco più di 3 minuti, con Milano che colleziona solo errori al tiro, anche da distanza ravvicinata, falli (Gentile out con 2 falli in 2 minuti) e palle perse. I primi due punti arrivano dalle mani di Samuels dopo quasi 4 minuti, ma l’Olympiacos non si ferma e dimostra di ricordarsi più che bene l’umiliazione subita un paio di mesi fa ad Assago. Perperoglou pare indiavolato (8 punti in fila, 13 nel quarto) e con una tripla porta i suoi a +13 (22-9) dopo sei minuti e mezzo, nei quali i padroni di casa non hanno ancora sbagliato un tiro. Milano però, in qualche modo, rimane aggrappata alla partita, grazie soprattutto a CJ Wallace, che si sbatte in difesa e segna 8 punti importanti in attacco, prima di uscire per 3 falli a pochi secondi dalla fine del primo periodo. L’Olympiacos sembra ancora padrone della partita, sfruttando dalla lunetta i problemi di falli dei milanesi (29-17), ma poi arriva la scossa inaspettata: Hackett segna la tripla del -9 a 5 secondi dal termine del primo quarto e, sulla rimessa da fondo, Melli intercetta, Langford recupera e segna con il fallo e insacca il libero del -6 (29-23).
Il secondo quarto si apre con un canestro di Lojeski, ma si vede subito che l’inerzia è cambiata: Lawal schiaccia al volo su assist di Jerrells e Cerella prima segna con fallo su rimessa da fondo e poi recupera un pallone che finisce nelle mani dello stesso Jerrells per una tripla che chiude il parziale di 2-14 e porta al pareggio a quota 31. L’Olympiacos, che nei primi minuti già sognava un’epica impresa per ribaltare il -30, ora deve preoccuparsi di vincere la partita, perché la gara è ormai completamente riaperta, e all’insegna del totale equilibrio. Anzi, galvanizzata dalla rimonta, è forse l’EA7 ad avere un pizzico di verve in più: a 2.30 dall’intervallo arriva il primo vantaggio (40-41) con una tripla di Kangur dall’angolo, che poi diventa +3 con un’altra tripla di Hackett in transizione. I greci pareggiano nuovamente con Perperoglou (47-47), ma un altro tiro da tre, di Jerrells, riporta la squadra italiana a +3, con la sirena del secondo quarto che rende vano il canestro di Printezis dopo rimbalzo offensivo, arrivato fuori tempo massimo.
Nella ripresa una partenza 5-0 targata Sloukas-Dunston fa pensare che l’Olympiacos sia tornato quello del primo tempo, ma ci pensa uno 0-5 sull’asse Hackett-Samuels a smentirlo. Si procede a sorpassi e controsorpassi fino all’inizio del quarto periodo, quando Milano mette la freccia e prova l’allungo definitivo, portandosi a +10 (63-73) con Langford, Lawal e Kangur. Proprio Kangur, però, sbaglia la tripla del +13, e allora l’Olympiacos torna a crederci: Printezis mette una tripla e un appoggio mancino, Sloukas un libero, e si torna a -4. Milano ora fatica in attacco, ma rimane avanti grazie ai secondi tiri e ai falli guadagnati in area da Lawal, che si esibisce anche in un jumper dai 5 metri per il 71-77 a metà dell’ultimo quarto. Ma i greci vogliono vincere, e con una tripla di Lojeski e un canestro di Perperoglou si riportano in vantaggio (81-80) dopo una decina di minuti buoni e, soprattutto, a due minuti dalla sirena finale. Hackett, dopo un paio di scelte rivedibili, si fa perdonare con il canestro dell’81-82 e poco dopo, dopo il 5º fallo di Moss, che manda in lunetta Dunston (0/2) a un minuto dalla fine, è Keith Langford a mettere la parola fine all’incontro, con una tripla tanto forzata quanto cercata per il +4 a 38 secondi dal termine. Bartzokas chiama timeout, ma Mantzaris viene stoppato da Lawal e poco dopo suonano i 24 secondi. Dopo i due liberi di Kangur (81-87) a 13 secondi, poi, ci pensa Sloukas a complicarsi la vita, andando a segnare da due punti anziché cercare un tiro dall’arco. Jerrells sbaglia due liberi, ma ancora Lawal svetta a rimbalzo d’attacco guadagnandosi l’ennesimo viaggio in lunetta, prima che Sloukas, sulla sirena, segni il canestro da metà campo (stavolta ininfluente) dell’86-88 finale.
Milano può legittimamente festeggiare una grande vittoria, su un campo difficile e contro un avversario che definire temibile è poco, nonostante il +30 dell’andata. Anzi, forse proprio per quello. Gli uomini di Banchi hanno iniziato come peggio non avrebbero potuto, ma hanno avuto il merito di saper reagire tempestivamente, in modo convincente e nonostante parecchi problemi di falli, difendendo così il secondo posto nel girone e avanzando di un ulteriore passo verso i quarti di finale.
MVP. Se esistesse un premio per la miglior guardia in Europa, con questa partita Keith Langford diventerebbe sempre più il favorito: 20 punti, 7/13 al tiro e 5 rimbalzi, e stavolta ci aggiunge pure 8 assist e, soprattutto, la tripla che chiude i conti nel finale.
Olympiacos Pireo – EA7 Emporio Armani Milano 86-88 (29-23, 18-27, 16-15, 23-23)
Olympiacos: S. Perperoglou 22, G. Printezis 16, K. Sloukas 13. Rim (32): G. Printezis 9. Ass (13): E. Mantzaris 5.
Milano: K. Langford 20, G. Lawal 13, C. Jerrells 11. Rim (33): G. Lawal 8. Ass (17): K. Langford 8.