Olympiacos Pireo – EA7 Emporio Armani Milano 86-88 (stats) (highlights)

Il +30 con cui l’EA7 Milano aveva annichilito i campioni d’Europa in carica a inizio gennaio era stata un’impresa più per l’entità del risultato che per il risultato in sé. Conscia del proprio valore e della propria crescita, l’Olimpia sapeva e sa di poter vincere contro una squadra come l’Olympiacos, ma, come si suol dire, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

Keith Langford, ancora decisivo (foto S. Paolella 2013)

Keith Langford, ancora decisivo (foto S. Paolella 2013)

E infatti l’inizio degli agguerriti greci, pur privi di Spanoulis, nella gara di ritorno, quella del riscatto, fa pensare subito al peggio: 10-0 in poco più di 3 minuti, con Milano che colleziona solo errori al tiro, anche da distanza ravvicinata, falli (Gentile out con 2 falli in 2 minuti) e palle perse. I primi due punti arrivano dalle mani di Samuels dopo quasi 4 minuti, ma l’Olympiacos non si ferma e dimostra di ricordarsi più che bene l’umiliazione subita un paio di mesi fa ad Assago. Perperoglou pare indiavolato (8 punti in fila, 13 nel quarto) e con una tripla porta i suoi a +13 (22-9) dopo sei minuti e mezzo, nei quali i padroni di casa non hanno ancora sbagliato un tiro. Milano però, in qualche modo, rimane aggrappata alla partita, grazie soprattutto a CJ Wallace, che si sbatte in difesa e segna 8 punti importanti in attacco, prima di uscire per 3 falli a pochi secondi dalla fine del primo periodo. L’Olympiacos sembra ancora padrone della partita, sfruttando dalla lunetta i problemi di falli dei milanesi (29-17), ma poi arriva la scossa inaspettata: Hackett segna la tripla del -9 a 5 secondi dal termine del primo quarto e, sulla rimessa da fondo, Melli intercetta, Langford recupera e segna con il fallo e insacca il libero del -6 (29-23).
Il secondo quarto si apre con un canestro di Lojeski, ma si vede subito che l’inerzia è cambiata: Lawal schiaccia al volo su assist di Jerrells e Cerella prima segna con fallo su rimessa da fondo e poi recupera un pallone che finisce nelle mani dello stesso Jerrells per una tripla che chiude il parziale di 2-14 e porta al pareggio a quota 31. L’Olympiacos, che nei primi minuti già sognava un’epica impresa per ribaltare il -30, ora deve preoccuparsi di vincere la partita, perché la gara è ormai completamente riaperta, e all’insegna del totale equilibrio. Anzi, galvanizzata dalla rimonta, è forse l’EA7 ad avere un pizzico di verve in più: a 2.30 dall’intervallo arriva il primo vantaggio (40-41) con una tripla di Kangur dall’angolo, che poi diventa +3 con un’altra tripla di Hackett in transizione. I greci pareggiano nuovamente con Perperoglou (47-47), ma un altro tiro da tre, di Jerrells, riporta la squadra italiana a +3, con la sirena del secondo quarto che rende vano il canestro di Printezis dopo rimbalzo offensivo, arrivato fuori tempo massimo.

Buone cifre ma poca lucidità per Kostas Sloukas

Buone cifre ma poca lucidità per Kostas Sloukas

Nella ripresa una partenza 5-0 targata Sloukas-Dunston fa pensare che l’Olympiacos sia tornato quello del primo tempo, ma ci pensa uno 0-5 sull’asse Hackett-Samuels a smentirlo. Si procede a sorpassi e controsorpassi fino all’inizio del quarto periodo, quando Milano mette la freccia e prova l’allungo definitivo, portandosi a +10 (63-73) con Langford, Lawal e Kangur. Proprio Kangur, però, sbaglia la tripla del +13, e allora l’Olympiacos torna a crederci: Printezis mette una tripla e un appoggio mancino, Sloukas un libero, e si torna a -4. Milano ora fatica in attacco, ma rimane avanti grazie ai secondi tiri e ai falli guadagnati in area da Lawal, che si esibisce anche in un jumper dai 5 metri per il 71-77 a metà dell’ultimo quarto. Ma i greci vogliono vincere, e con una tripla di Lojeski e un canestro di Perperoglou si riportano in vantaggio (81-80) dopo una decina di minuti buoni e, soprattutto, a due minuti dalla sirena finale. Hackett, dopo un paio di scelte rivedibili, si fa perdonare con il canestro dell’81-82 e poco dopo, dopo il 5º fallo di Moss, che manda in lunetta Dunston (0/2) a un minuto dalla fine, è Keith Langford a mettere la parola fine all’incontro, con una tripla tanto forzata quanto cercata per il +4 a 38 secondi dal termine. Bartzokas chiama timeout, ma Mantzaris viene stoppato da Lawal e poco dopo suonano i 24 secondi. Dopo i due liberi di Kangur (81-87) a 13 secondi, poi, ci pensa Sloukas a complicarsi la vita, andando a segnare da due punti anziché cercare un tiro dall’arco. Jerrells sbaglia due liberi, ma ancora Lawal svetta a rimbalzo d’attacco guadagnandosi l’ennesimo viaggio in lunetta, prima che Sloukas, sulla sirena, segni il canestro da metà campo (stavolta ininfluente) dell’86-88 finale.
Milano può legittimamente festeggiare una grande vittoria, su un campo difficile e contro un avversario che definire temibile è poco, nonostante il +30 dell’andata. Anzi, forse proprio per quello. Gli uomini di Banchi hanno iniziato come peggio non avrebbero potuto, ma hanno avuto il merito di saper reagire tempestivamente, in modo convincente e nonostante parecchi problemi di falli, difendendo così il secondo posto nel girone e avanzando di un ulteriore passo verso i quarti di finale.

MVP. Se esistesse un premio per la miglior guardia in Europa, con questa partita Keith Langford diventerebbe sempre più il favorito: 20 punti, 7/13 al tiro e 5 rimbalzi, e stavolta ci aggiunge pure 8 assist e, soprattutto, la tripla che chiude i conti nel finale.

Olympiacos Pireo – EA7 Emporio Armani Milano 86-88 (29-23, 18-27, 16-15, 23-23)
Olympiacos: S. Perperoglou 22, G. Printezis 16, K. Sloukas 13. Rim (32): G. Printezis 9. Ass (13): E. Mantzaris 5.
Milano: K. Langford 20, G. Lawal 13, C. Jerrells 11. Rim (33): G. Lawal 8. Ass (17): K. Langford 8.