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Joe Ragland (Foto R.Caruso 2014)

Joe Ragland, tra i protagonisti nella vittoria del Pinar (Foto R.Caruso 2014)

Pinar Karsiyaka: La sorpresa di questa prima giornata di Eurolega è sicuramente la squadra turca, alla prima esperienza nella massima competizione continentale dopo la vittoria in campionato della scorsa stagione. Il Barcellona non è esattamente l’avversario dei sogni per prendere confidenza nel torneo, ma la formazione di coach Sarica non paga minimamente lo scotto emotivo e parte più carica che mai. Di fatto sempre in controllo del match, intensa per tutti i 40’ grazie alla grande prova di Colton Iverson sotto i tabelloni ma anche di Justin Carter, Kenny Garbiel e dell’ex Milano Joe Ragland. Il Barça si ritrova sempre a rincorrere, anche se dopo il massimo sforzo turco, sul 54-38 a fine terzo periodo, gli spagnoli sembrano poter avere qualche chance di tornare in carreggiata. Niente da fare però, il Pinar da squadra vera affonda il colpo nel momento di massima difficoltà e conquista una meritata e storica vittoria.

Thomas Huertel: Il playmaker francese classe ’89, dopo aver “sfiorato” un paio di volte la convocazione per Eurobasket si presenta alla prima con il suo Efes Pilsen in grande spolvero. L’avversario non è di quelli più temibili e infatti il Limoges resta in partita giusto qualche minuto, ma alla fine del primo periodo i conti sono già chiusi. Huertel però è giocatore vero e talento e visione di gioco certo non gli mancano. In 28’, anche sul velluto, non sono tutti in grado si smazzare 15 assist con una naturalezza stordente e a tempo perso segnare 10 punti dimostrando che all’occorrenza sa vedere molto bene non solo i compagni ma anche il canestro.

Semih Erden: Il centro turco, dopo le ultime stagioni non particolarmente brillanti tra Efes Pilsen e Fenerbahçe è tornato a “casa”, in quel Darussafaka dove è partita la sua altalenante carriera. Fisico e potenzialità non gli sono certo mai mancate, il guizzo definitivo per fare il vero salto di qualità, invece, lo stiamo aspettando da anni. Reduce da un Eurobasket con la sua Turchia ha mostrato una continuità rara, riparte contro la Dinamo Sassari proprio dalle buone sensazioni di Berlino. Presenza è la parola chiave. Sotto le plance fa sentire il suo imponente fisico e rende la vita dura ai lunghi sassaresi, strappando 12 rimbalzi e piazzando 3 stoppate in appena 19’ sul parquet. Non segna, ma non è esattamente ciò che gli viene richiesto; al contrario dimostra di essere coinvolto e intenso in tutte le sue apparizioni sul parquet e quando gioca in questo modo può essere davvero dominante anche segnando 3 punti.

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(Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Brutta serata a Mosca per il Maccabi e i suoi tifosi(Foto Claudio Devizzi Grassi 2014)

Maccabi Tel Aviv: La sfida della squadra israeliana sul campo del CSKA Mosca era forse il match più atteso di questo primo turno di Eurolega, ma non ha dato le risposte che ci si aspettava. I russi spazzano via la squadra di coach Goodes senza particolari difficoltà, creando il solco già alla fine del primo quarto. Il Maccabi ha sicuramente cambiato molto in estate rispetto all’ultima stagione ma mette insieme una prova davvero poco solida, senza mai riuscire ad impensierire vicino a canestro i lunghi avversari e riuscendo a rimanere in scia solo grazie a qualche tiro dalla lunga distanza, fino poi allo strappo decisivo del Cska, chiudendo con un pesante passivo di -31.

Ante Tomic: Il pivot croato era reduce dalla pessima esperienza personale e di squadra ad Eurobasket, ma la voglia di riscatto per il momento non si è palesata. Con Samardo Samuels in campo appena 4’ per un problema alla mano, il Barcellona aveva assoluto bisogno dei suoi 214 cm e della sua tecnica per impensierire un Pinar carico sempre intenso. Tomic però non ha mai dato la sensazione di poter trascinare la squadra ma anzi si è fatto surclassare per quasi tutta la partita da Colton Iverson, che ha spadroneggiato nel pitturato senza mai grosse opposizioni. Il lungo croato ha fisico e qualità per essere forse il pivot più dominante dell’Eurolega, ma gli anni passano anche per lui e per il tanto atteso salto di qualità definitivo i tempi iniziano a stringere.


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