Questa volta non chiedetemi di raccontare l´ennesima vittoria casalinga della nostra squadra, raggiunta come spesso accade, mettendo in campo un cuore grande così.

Cioè, non chiedetemi la fredda (o calda che sia) cronaca.
Stavolta voglio parlarvi di un gruppo di ragazze (l´A3 appunto) che rappresenta la punta dell´iceberg di un movimento che sta crescendo alle proprie spalle.

Forse in silenzio e di nascosto (come appunto fanno gli iceberg), ma in modo evidente. Gli ingredienti di quest´occasione sono state 6 senior made in Costa (sì, anche Bo Tunguz è nostra, ne sono convinto) + 4 under 16 di cui due protagoniste in campo.

A mettersi (di traverso) sulla loro strada, oltre alle acquisite sfortune capitate a Kerol Bossi e Lara Tagliabue, l´infortunio occorso a Miguel Longoni a inizio terzo quarto e, last but not least, Alpo Basket, la squadra più vincente e collaudata del momento, in grado di spianarsi la strada per la serie A2 contro tutto e tutti (fino ad oggi).

La partita è stata vinta grazie a tanti fattori, tecnici o meno, ma soprattutto grazie al lavoro delle atlete e dei tanti allenatori che, nel passato, hanno formato queste ragazze, hanno dato loro carattere, strumenti tecnici e, soprattutto, minuti in campo. Nonostante si rischiasse di perdere una singola partita, o di scontentare qualcuno.
Qui a Costa la cosa è sempre stata chiara: obiettivi principali far giocare le nostre e far crescere le giovani. Il resto (vittorie e promozioni) può essere solo una conseguenza di quanto riusciamo a esser bravi con le nostre tesserate.

E infatti, sotto la punta dell´iceberg, ancora sotto il livello del mare, ci sono ragazzine di 18-17-16-15-14-13 e 12 anni che si allenano come matte e si divertono, individualmente e di squadra, per poter un giorno vivere le emozioni che questa sera sono toccate a Friggia (Gaia Frigero) e LC (Giulia Bolis), la volta scorsa a Finni (Sara Polato) e Mellus (Elisa Melli), e che Franci Pozzi, Silvia Bassani, Miguel Longoni, Chiata Pozzi, Tella Casartelli e Bo Tunguz si meritano ogni weekend.
Da qualche anno poi ci sono anche i maschi, anche loro in continua crescita.

Volete dei numeri? Eccoli. Costa (A3) va a referto con 8 ragazze su 10 proprie tesserate. Al momento 9/10. E con loro fa la A3. Le giovanili hanno prodotto 3 atleti (tra maschi e femmine) inseriti nei migliori 24 della Lombardia ´99 (vuol dire uno ogni 8). Se nei campionati U19 e U17 facciamo fatica anche in virtù di qualche anno passato a dedicare maggiore attenzione al rilancio del minibasket e al lancio del maschile (scelte azzeccatissime), dall´U16 in giù siamo o competitivi (U16 e U15) o leader in regione (U14-13-12).
Molte famiglie scelgono di far crescere le proprie figlie da noi. I maschi, un movimento nato appena qualche anno fa, viaggiano sempre e comunque nei campionati eccellenza/elite della Lombardia, un movimento in cui piazzarsi tra le prime 10 o 20 non è proprio automatico come in altre regioni.

La partita di oggi non so dire con esattezza perché sia stata vinta, so però che c´erano delle ragazze in campo che hanno lottato come delle leonesse, e dei ragazzi/e in tribuna che vedevano e imparavano cosa vuol dire non mollare mai, nonostante tutto e tutti.

Credo che, a prescindere dal +1 finale, questa sera possiamo dire di aver centrato il nostro obiettivo.

Crescere. Educare. Proporre qualcosa di positivo.
Divertendoci un sacco.


Fabrizio Ranieri - Addetto Stampa Basket Costa