L’allenatore della Trogylos Priolo parla in anteprima del derby contro la Passalacqua Spedizioni Ragusa

Santino Coppa nasce a Ragusa, ma per tutti da 28 anni è principalmente l’allenatore della Trogylos Priolo. Dopo quasi trenta anni passati a sostenere la vita sportiva della formazione siracusana, domenica Coppa vivrà personalmente il primo derby che vedrà scendere in campo proprio la squadra della

Santino Coppa, allenatore Trogylos Priolo (legabasketfemminile)

Santino Coppa, allenatore Trogylos Priolo (legabasketfemminile)

sua città natale, la Passalacqua Spedizioni Ragusa, contro la “sua” Priolo. Sarà fatto inedito, anche per la storia del basket siciliano, che sin ora ha visto affrontare le due squadre solo nelle varie amichevoli precampionato.

«La storia c’insegna che nulla è impossibile e tutto può capitare – ha detto Coppa – Di Ragusa ho un bellissimo ricordo, lo scudetto del 1989, il primo dell’allora Enichem Priolo e il primo scudetto vinto da una squadra siciliana nel massimo campionato. Quella partita fu giocata al Pala Zamacontro Milano (Deborah Milano), arrivammo al campo un’ora e mezza prima dell’inizio dell’incontro e allora non ho potuto che notare la folla presente fuori dal palazzetto. Quando chiesi perché tutte quelle persone non si trovavassero dentro mi risposero che era già tutto esaurito. Quel gran numero di persone ha dimostrato non solo il grande interesse dei priolesi per la propria squadra, ma soprattutto il tradizionale attaccamento dei ragusani nei confronti del basket. A Ragusa sono nato e cresciuto cestisticamente nella Virtus diCindolo, Lo Presti, tutte persone che hanno contribuito da giovane ad inculcarmi il virus del basket. Quella di questa domenica, però, è una partita già scritta».

Non si nasconde dietro il dito Santino Coppa

«Al 28° anno consecutivo di Priolo in A1 sono felice che a Ragusa sia nata una realtà femminile importante. Il risultato di questa partita è scontato. Loro hanno obiettivi diversi dai nostri, hanno una squadra costruita per vincere mentre noi lottiamo per salvarci; ci siamo quest’anno per cercare di salvare un patrimonio umano, sociale e sportivo».

Ripensando alle ultime partite Coppa ha dichiarato

«Siamo in crescita perché il lavoro paga, ma non posso nascondere la testa sotto la sabbia. Oltre il quintetto non abbiamo giocatrici da serie A, non lo è neppure Delcheva venuta in Italia per imparare, poteva esserlo Iva Grbas ma il suo infortunio l’ha esclusa dai giochi praticamente prima che iniziassero.

Capita una volta ogni mille anni che Davide possa battere Golia, ma non credo sarà questa l’occasione. Rimango comunque orgoglioso di questo gruppo, le ragazze continuano a lavorare ogni giorno con sacrificio. Quest’anno la Trogylos è una grande storia umana».

 

Twitter:@ChiaraBorzi