Della bellissima ed inaspettata stagione dell’Andrea Costa Imola ne abbiamo parlato abbondantemente durante i play off e nei giorni scorsi.

Nulla esce per caso ed infatti dopo tante stagioni con retrocessioni e salvezze risicate con poche soddisfazioni la scelta della societa’ di affidarsi all’esperienza di coach Ticchi si e’ rivelata azzeccata. Scelta avvenuta dopo la stagione orribile con Esposito sul pino che ha portato ad una sola vittoria e ben 29 sconfitte.

Lorenzo Dalmonte

Lorenzo Dalmonte – Foto dal suo profilo FB

L’allenatore nativo di Pesaro ha messo in chiaro l’estate scorsa di mettere la faccia con procuratori e giocatori per portarli in una piazza non più’ appetibile agli addetti ai lavori.

Rischio che l’ex coach della Nazionale femminile si e’ preso con entusiasmo ed il sorriso in tandem con il GM Foschi, bravi ad azzeccare le conferme in questa stagione liberando l’idolo dei tifosi Bushati che ha rinvigorito e responsabilizzato tutto il gruppo con Karvel Anderson in testa.

Fidi scudieri del coach di Gradara sono due imolesi e per di più’ figli d’arte. Lorenzo Dalmonte alla seconda stagione e’ infatti figlio dell’ex Pesaro, Roma, Cantu’ ed attuale assistente della Nazionale Maggiore Luca mentre Mauro Zappi ha l’esempio in casa di Gianni, tra i fondatori della società’, coach della promozione dalla B alla A2 ed attuale Presidente Usap.

Alla festa finale presso il Bar Renzo dove i tifosi hanno salutato gli eroi di questa stagione ed il Progetto Imola Basket (www.progettoimolabasket.it ) ha fornito una medaglia ai propri beniamini rivivendo le emozionanti immagini delle varie imprese abbiamo sentito entrambi i giovani assistenti.

“E’ stato un anno stupendo sotto tutti i punti di vista. Volevo continuare a lavorare e preparare le partite per questi ragazzi che sono stati fantastici – dice il 27enne Lorenzo – annata indimenticabile dove ogni giorno eravamo in palestra col sorriso e con la voglia di giocare, anche dopo ogni sconfitta eravamo consapevoli dove migliorare. Eravamo abbastanza sicuri in estate di aver costruito un gruppo umanamente e tecnicamente equilibrato per il nostro sistema. Aver confermato 5/10 ci ha facilitato a far assimilare le nostre regole, un grazie a Foschi e la società’ che lo hanno reso possibile.

La chiave della stagione e’ stata far crescere i ragazzi ogni settimana atleticamente e di gruppo, da li’ in poi si e’ alzata l’asticella. La gara migliore? La serie intera contro Siena. Quella peggiore? A Legnano non abbiamo fatto quello che ci eravamo prefissati. Eravamo pronti ad un periodo buio dopo le tantissime vittorie del girone di andata ma un plauso va al Prof. Sabbatani (preparatore atletico) che ci ha permesso di terminare la stagione senza infortuni importanti. La debacle in Coppa Italia? Sarei bugiardo se dicessi che non eravamo delusi,bravi a meritarla ma un po’ meno ad affrontarla. Agropoli sulla partita secca e’ il cliente peggiore ma noi siamo stati ben poco brillanti.

Mi piacerebbe restare la prossima stagione qui ad Imola, devo ancora ovviamente parlarne e vediamo nei prossimi giorni.

Non mi pesa il mio cognome in quanto so che se devo guadagnarmi qualcosa la devo ottenere con le mie gambe. Sono consapevole del fatto che do il 100% ogni giorno e quando vado a letto so di aver dato il massimo.”

Mauro Zappi guarda avanti - Foto dal suo profilo FB

Mauro Zappi guarda avanti – Foto dal suo profilo FB

Altrettanto sicuro in se stesso ed orgoglioso di quanto fatto per la causa il terzo allenatore biancorosso. Classe 1977, nato e sempre vissuto sulle Rive del Santerno e’ Mauro Zappi: “ Si e’ creato da subito un bel senso di gruppo dove si scherzava ma si faceva allenamenti serissimi. Pensavo avessimo le carte in regola per fare bene ma non cosi’ tanto. Ho ripensato alle tante belle cose successe ed al team speciale che si era creato cosi tanto affiatato. Tanto rammarico arrivare a Rimini per la Coppa Italia con poche energie ma avevamo speso tantissimo vincendo tante gare esterne come a Ferrara e Verona. In seguito abbiamo avuto un appannamento e mi e’ dispiaciuto che qualcuno ha messo in discussione la nostra stagione e che si fosse fermata la nostra favola. Mia prima esperienza in panchina meravigliosa, un grazie a coach Ticchi, grande persona oltre che allenatore. Tanta roba poter lavorare con lui.

Io e Lorenzo abbiamo cognomi importanti ma abbiamo dato il massimo sempre e ci viene riconosciuto dagli addetti ai lavori. Mio papa’ mi ha anche allenato alla Virtus Imola e sono sicuro che e’ un orgoglio per noi avere due esempi come Gianni e Luca sperando di poter ripercorrere parte delle loro carriere. La mia volonta’ e’ di rimanere in questa societa’ ma prima penso al corso allenatori di Norcia che mi vedra’ impegnato tra due settimane. Della stagione mi porto dietro due cose, la prima alcune parole che mi hanno detto in privato i ragazzi che mi inorgoglisce. Inoltre, da imolese, aver rivisto il palasport pieno e questa gente che si e’ emozionata di nuovo al Ruggi. E te lo dico anche da unico superstite (con papa’ Gianni in panchina) della promozione del 1995 dove ero decimo uomo.”

Belle storie che noi di Dailybasket vi vogliamo continuare a raccontare, a maggior ragionese coinvolge due ragazzi giovani con un bel futuro di fronte a loro.