Demis Cavina atto secondo, sono ormai passati sei mesi dalla firma che ha sancito il ritorno dell’allenatore castellano all’Andrea Costa e la sua squadra naviga in zona ultimo posto disponibile per il play off. Esclusa la parentesi del secondo anno con Ticchi al timone con partecipazione alla Coppa Italia a Rimini grazie al quarto posto a fine girone di andata i tifosi biancorossi hanno ingoiato sin troppi rospi e delusioni.
Imola che ha ora un’identità ben precisa fatta di difesa ed organizzazione difensiva, che regge l’urto anche contro squadre più attrezzate ed esperte esaltandosi di fronte al proprio pubblico dopo un inizio costellato da tante trasferte.

Lorenzo Penna (foto di Marco Berti)

Siamo cresciuti tanto e sin da subito- dice il condottiero Demis Cavina- siamo sempre stati agganciati anche nelle partite contro le grandi come Trieste, Ravenna e Fortitudo e per farlo bisogna sempre essere concentrati. Ovvio per vincere quelle partite bisogna essere perfetti in termini difensivi e di percentuali. Ora rispetto all’inizio siamo molto continui nei 40 minuti e con meno pause. Siamo migliorati durante il girone di andata anche come condizione fisica soprattutto nei giocatori più esperti. Per questo sono molto contento, non nascondo però che abbiamo ancora grossi margini di miglioramento.”

Tra questi come non pensare a Prato ma anche all’Usa ex Sassari David Bell leader designato in estate di una truppa composta anche da elementi molto giovani. A Verona al PalaOlimpia , dopo un inizio difficile in campionato per via di problemi fisici e di ambientamento del numero 3 in casacca imolese, l’allenatore classe 1974 ha zittito con una conferenza stampa show tanti mugugni esterni ma anche interni alla società: “Non credo sia stato un crocevia della prima parte di stagione ma con quella conferenza stampa che ha fatto parlare la mia idea è stato di fermare tutto quanto ci circondava dando consapevolezza sugli obbiettivi reali della squadra stando vicino ai giocatori. Su Bell gli dico sempre che sono il suo avvocato difensore senza parcella, è fondamentale per noi visto che fa tante cose anche quando non segna.”

Bell, un inizio in chiaro scuro ad Imola (foto Pasquale Cotugno)

Visto i primi mesi chiediamo al coach se si è mai pentito della scelta di tornare ad allenare ad Imola: “Già a luglio ero carico per questa esperienza e lo continuo ad essere. Sono felice di vedere i nostri miglioramenti ma non siamo certo arrivati. I bilanci li facciamo poi a fine anno. La personalità di Penna in questo inizio di stagione? Quando firmai Spissu tre anni fa lo convinsi col quintetto facendolo giocare, certo sono due giocatori fisicamente e tecnicamente diversi ma dico a Lorenzo tutti i giorni che se continua con questa umiltà a lavorare ha grossi margini di miglioramento e può arrivare a livelli importanti. In Italia abbiamo carenza anche in Nazionale di playmaker e costruttori di gioco e la sua altezza non è un ostacolo, può difendere anche su giocatori atletici. Il nostro miglioramento di squadra sta anche nei continui miglioramenti individuali e non solo quello di Penna. “

Ripercorrendo la prima metà di campionato chiediamo al coach quale match non lo ha soddisfatto e quello invece dove alla fine è stato più contento della partita disputata dai suoi: “Contro Jesi penso di aver inciso meno di quanto potessi fare, noi eravamo piatti ed ho qualche pensiero su quel match. Quella migliore ricordo Udine e Treviso ma ti dico che non abbiamo ancora giocato una gara giocata bene per 40 minuti a livello offensivo. Dovremo essere più continui in attacco.”

Le due sfide casalinghe giocate a Faenza e non nel piccolo Ruggi hanno riaperto un dibattito tra i tifosi sulla necessità o meno di disputare le partite in un impianto più comodo e capiente rispetto al vecchio palas situato in prossimità del fiume Santerno.”La struttura del Ruggi è per noi un confettino ma in stagioni come questa dove la gente segue ed è tanta con anche derby risulta piccolo. A Faenza le gare le abbiamo preparate e vissute come due trasferte ma sono convinto che sia stato giusto giocarle li per via anche dell’incasso. L’Andrea Costa ha bisogno anche di linfa come società, per me decisione giusta giocare li.”

Il pubblico presente al pala Ruggi

Chiosa finale sul campionato e sul girone Est:” Treviso alla fine sarà una squadra che salirà certo di posizioni in classifica nel proseguo, interessante chi riuscirà a vincere a Trieste. Solo Bologna ha lo stesso fattore campo Grande errore per noi pensare a qualcosa di più della salvezza, noi non dobbiamo essere tifosi ma guardare ai nostri margini di miglioramento visto che sotto si rinforzano e noi per scelta sicuramente non cambieremo niente visto che crediamo in questo gruppo. Campionato incerto e duro dove vogliamo toglierci soddisfazioni. Testa bassa e lavorare.“