Klaudio Ndoja (foto Matteo Cogliati)

Bologna – la Virtus elimina le scorie della sconfitta del derby annientando Roseto. Gli abruzzesi sono crollati subito e non hanno mai trovato forza di rialzarsi e di opporre resistenza. La Segafredo si è confermata una squadra molto solida, soprattutto in casa. Le mura dell’Unipol Arena verranno però abbandonate nei playoff perchè la Virtus disputerà gli ottavi di finale al Paladozza. Grazie a questo successo, Bologna chiude la stagione regolare attestandosi nel terzetto di testa. A causa della classifica avulsa i bianconeri ottengono la seconda posizione, dietro a Treviso. Un ottimo risultato visto che la Virtus, in estate, non era stata costruita per lottare per le prime posizioni in classifica. L’appetito vien mangiando e per provare a conquistare la promozione, il proprietario Zanetti vuole regalare per i playoff un giocatore capace di fare la differenza. L’indiziato numero uno porta il nome di Stefano Gentile. L’operazione di mercato potrebbe concludersi nei prossimi giorni.

Cronaca: la Virtus inizia la partita con quella cattiveria agonistica che è mancata nel derby della scorsa settimana. La Segafredo, fin dal primo minuto, non lascia respirare Roseto. Con recuperi (4) e stoppate (2) Bologna prende subito venti lunghezze di vantaggio nel primo quarto: 26 – 6 al decimo minuto di gioco. Gli abruzzesi vedono il canestro bianconero con il contagocce. Anche il capocannoniere del campionato Adam Smith ha le polveri bagnate e il divario aumenta nel secondo quarto. Il vantaggio della Segafredo tocca le 25 lunghezze (31 – 6). Lawson e Ndoja martellano la difesa rosetana e Ramagli concede spazio ai giovani Penna e Pajola. Coach Di Paolantonio ordina la difesa a tutto campo per provare a mettere un po’ di sabbia negli ingranaggi virtussini e per far diventare il passivo meno severo. 44 – 21 al ventesimo. Con il passare dei minuti Smith aggiusta la mira. Roseto affida le conclusioni quasi esclusivamente ai propri americani. Amoroso, ex non particolarmente amato dalla tifoseria virtussina, non riesce a sbloccarsi, mentre Umeh si accende nel terzo quarto in cui realizza 10 punti. La Segafredo tocca il massimo vantaggio (+31) al trentesimo: 66 – 35. Le percentuali al tiro della Virtus si confermano buone anche nell’ultimo quarto e, come spesso è capitato in stagione durante le partite casalinghe, Bologna chiude la contesa ben prima del quarantesimo. Finisce 76 – 53 e la Virtus saluta l’Unipol Arena per approdare al Paladozza per i playoff.

Pagelle:

Segafredo Bologna:

Marco Spissu: 10 punti con solo una sbavatura al tiro. Voto 6,5

Michael Umeh: spara quasi tutte le cartucce nel secondo tempo per chiudere definitivamente il match. E’ andato in doppia cifra in tutte le partite di regular season. Voto 7

Alessandro Pajola: NG

Gabriele Spizzichini: solito tuttofare che sa come rendersi utile. Voto 6

Danilo Petrovic: NE

Klaudio Ndoja: è il giocatore che, insieme a Lawson, scava il solco nel primo tempo. Realizza 18 punti. Voto 7

Guido Rosselli: capisce che la Virtus, questa volta, non ha bisogno del suo apporto per vincere e si prende un giorno di ferie. Voto 6

Andrea Michelori: la sua esperienza non si compra al mercato e sarà utile nei playoff alla causa bianconera. Voto 6

Tommaso Oxilia: NE

Lorenzo Penna: NG

Kenny Lawson: gioca la partita opposta rispetto ad Umeh. Mostra il suo talento quasi esclusivamente nel primo tempo in cui segna 12 punti e poi rifiata.

Davide Bruttini: è il giocatore bianconero con le percentuali al tiro peggiori. Non riesce ad incidere. Voto 5,5

Visitroseto.it Roseto:

Adam Smith: si conferma il capocannoniere del campionato con 22 punti realizzati, ma la maggior parte di essi arrivano quando la partita è ormai virtualmente chiusa. Voto 6

Maurizio Cantarini: NG

Andrea Piazza: due tiri da tre punti e due ferri. Voto 5,5

Robert Fultz: il padre ha fatto gioire spesso la tifoseria virtussina, in passato, con la canotta bianconera addosso. Il figlio non li fa soffrire da avversari, anche se alla fine porta a casa 9 assist. Voto 6

Todor Radonjic: fantasma in campo. Voto 5

Giovanni Fattori: qualche sportellata sotto canestro e poco più. Voto 5,5

Nicola Mei: giornata storta al tiro e senza le triple perde tutta la sua pericolosità in attacco. Voto 5

Riccardo Casagrande: NE

Valerio Amoroso: pensa più a battibeccare con la sua ex tifoseria e con gli arbitri che a giocare a basket. Distratto e fischiatissimo. Voto 5

Brandon Sherrod: mostra le migliori giocate nella parte centrale del match. Al termine dell’incontro risulta evanescente, nonostante la doppia doppia sfiorata (14 punti e 9 rimbalzi). Voto 5,5