Alessandro Ramagli (foto Serra\Virtus Pallacanestro Bologna)

Alessandro Ramagli (foto Serra\Virtus Pallacanestro Bologna)

Bologna – E sono sei. La Virtus, ancora priva di Ndoja, si conferma in testa alla classifica dell’A2, girone Est, battendo nettamente Trieste. La partita è durata solo un quarto, poi Bologna, guidata da Rosselli, ha creato un solco che Trieste non è stata in grado di colmare. L’Alma, probabilmente, è arrivata all’Unipol Arena scarica di energie mentali a seguito del derby vinto contro Udine lo scorso weekend. La difesa bianconera ha costretto i giuliani a tirare con pessime percentuali, in particolare da tre punti (3 su 20). La Segafredo ha potuto banchettare sotto canestro con il già citato Rosselli e con Lawson e Michelori. I padroni di casa hanno catturato 18 rimbalzi in più e il controllo del pitturato, unito alla scarsa mira di Trieste, ha permesso alla Virtus di centrare l’ennesimo successo che consolida il primato in classifica.

Cronaca: Ramagli sceglie Oxilia in quintetto al posto del talismano Petrovic, mentre Trieste decide di difendere su Lawson con Parks invece che col centro Da Ros. L’americano dell’Alma non riesce, però, a contenere il lungo virtussino che segna 6 punti in pochi minuti. Trieste, nel primo quarto, produce un gioco molto corale in attacco e la palla circola velocemente tra le mani dei giocatori giuliani. Quando entra in campo Cittadini, gli ospiti aumentano la fisicità sotto canestro e sorpassano al termine della prima frazione di gioco con una colombella di Green sulla sirena. 19 – 20 al decimo. La partita si spacca nel secondo quarto quando la Segafredo aumenta l’intensità difensiva. La gara si indurisce, i contatti aumentano e Trieste si ferma. L’Alma realizza solamente 7 punti, con un solo canestro dal campo (tripla di Pecile). Bologna fa una parziale di 18 – 0 e fugge via. Guido Rosselli, come al solito, è l’anima della Virtus. Il suo tabellino, all’intervallo, parla di 14 punti, 5 rimbalzi e 3 palle recuperate. Il primo tempo si conclude 43 – 27. Trieste prova a rientrare, ma ci pensa Lawson a respingere gli assalti dei giuliani nel terzo quarto. L’entrata in campo di Cittadini non ha lo stesso effetto del primo quarto e l’Alma è costretta ad inseguire, trovando solo qualche guizzo dai liberi di Bossi. 57 – 42 al 30esimo. L’ultimo quarto inizia con la luce soffusa a causa di un problema all’impianto elettrico. Il buio cala sul parquet e su Trieste che non è riesce a reagire e ad impensierire la Virtus. Alla ripresa del gioco, la Segafredo tiene saldamente in pugno la partita fino al fischio finale, spinta sempre da Rosselli, che si diletta anche nel ruolo di playmaker, e dal duo Lawson-Umeh. L’ultimo ad arrendersi per l’Alma è Cittadini, uno dei pochi giocatori giuliani a salvarsi da questa debacle. Finisce 76 – 63.

Pagelle:

Segafredo Bologna:

Marco Spissu: continua a non avere il rendimento che ha in trasferta, ma è stato uno dei pochi giocatori capaci stasera di segnare da oltre l’arco. Voto 6

Michael Umeh: 13 punti spadellando un po’ dalla lunga distanza. Lascia il palcoscenico a chi gioca più vicino a canestro. Voto 6

Alessandro Pajola: Altri minuti utili per fare esperienza. Voto 6

Gabriele Spizzichini: In difesa è un mastino, ma in attacco non trova la giusta via. Voto 6

Danilo Petrovic: NE

Klaudio Ndoja: NE

Guido Rosselli: 18 punti, 9 rimbalzi, 4 palle recuperate e 4 assist. Gioca (bene) in tre ruoli, difficile chiedergli di più. Spaccala partita e si guadagna la palma di MVP. Voto 8

Andrea Michelori: prezioso nel pitturato dove contribuisce al dominio bianconero. Voto 7

Tommaso Oxilia: tanta cattiveria agonistica e tanta voglia di arrivare primo su ogni pallone. Il ragazzo cresce bene. Voto 6,5

Lorenzo Penna: poche idee e confuse. Prima prestazione negativa stagionale. Voto 5,5

Kenny Lawson: Nel secondo tempo blocca i tentativi di rimonta di Trieste e si guadagna la pagnotta. Voto 7,5

Alma Trieste:

Jordan Parks: parte forte, ma si sgonfia subito. Voto 5.

Stefano Bossi: un sussulto nel terzo quarto e poco più. Voto 6

Andrea Coronica: comparsata. Voto n.g.

Javonte Green: 15 punti bugiardi. Addormentato nel secondo e nel terzo quarto, si sveglia solo per aggiustare le statistiche quando ormai la partita è decisa. Voto 5

Massimiliano Ferraro: NE

Andrea Pecile: il fisico è un po’ logoro da tante battaglie e Dalmasson decine di non proporlo nell’ultimo quarto. Voto 6

Lorenzo Baldasso: parte in quintetto, ma non si fa notare. Troppo timido. Voto 5,5

Enrico Gobbato: NE

Alessandro Simioni: la sua partita si riassume in due falli in due minuti. Voto 5,5

Roberto Prandin: ottimo primo quarto, ma quando la Virtus stringe le maglie in difesa smette di ragionare. Voto 5,5

Matteo Da Ros: troppo fragile, viene spazzato via dai lunghi bianconeri. Voto 5.

Alessandro Cittadini: è l’ultimo giocatore di Trieste ad alzare bandiera bianca, meritava più minuti. Voto 6,5