Europromotion Legnano – U.S. Basket Recanati 85-76

Prima vittoria casalinga per Legnano, che batte una delle dirette rivali per la salvezza, Recanati, in una gara divertente e in bilico fino ai minuti finali. I Knights sembrano inarrestabili a inizio gara, partendo con 17 punti in poco più di 5 minuti, con 8/9 dal campo. Recanati accetta il ritmo alto imposto dai legnanesi e, quando le percentuali dei padroni di casa calano, prima Sollazzo e poi l’esperienza di Lauwers e Pierini riportano l’equilibrio, pur con i biancorossi sempre avanti nel punteggio. Nel secondo tempo sembrano cambiare le cose, con Recanati che alza il livello difensivo, ricuce il divario e passa poi anche in vantaggio di 1 punto, ma cinque punti in fila di Frassineti ridanno l’inerzia a Legnano, che controlla negli ultimi minuti e festeggia alla sirena finale.

Nik Raivio (Europromotion Legnano)

Più fatica del solito per Raivio in attacco (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Europromotion Legnano

Navarini: 5. Un fallo ingenuo e sanguinoso, con canestro buono di Procacci, durante la rimonta ospite nel terzo quarto per il -1 Recanati; al di là di questo, tanta fatica in difesa (anche contro “nonno” Lauwers) e semplice appoggio sulla linea da tre punti in attacco.

Allodi: 5. Parte in quintetto e nei primi minuti gioca discretamente, ma poi come spesso accade i falli lo tolgono dalla partita. Fa il quarto dopo meno di tre minuti del terzo quarto: Ferrari lo toglie e non lo rimette più.

Maiocco: 7. Tutta l’esperienza del capitano esce nel secondo tempo, con la solita difesa, tre assist e un paio di canestri pesantissimi.

Frassineti: 9. Non gli diamo 10 perché ha tirato 9/16 dal campo, e il massimo dei voti si può dare solo con una partita perfetta. Scherzi a parte, gli è mancato davvero poco: 28 punti, 5 rimbalzi e 6 assist, per 38 di valutazione (sì, 38). Ma le cifre non dicono tutto: la guardia ex Reggio Emilia era davvero in stato di grazia, ha costruito da solo praticamente metà dei punti della sua squadra, senza forzare praticamente nulla e senza che Recanati riuscisse anche solo parzialmente ad arginarlo.

Palermo: 7. Come ha detto coach Ferrari a fine gara: «Sarà un caso, ma quando Palermo gioca bene vinciamo, quando gioca male perdiamo». Non ha brillato particolarmente al tiro (2/7 da tre), ma è stato bravo a segnare quando contava e a costruire per i compagni (5 assist oltre ai 13 punti), anche aiutato dallo stile run&gun di questa sera, che gli ha permesso di dover tenere poco la palla in mano in fase di costruzione.

Sacchettini: sv. In tre minuti e mezzo in campo non combina assolutamente nulla; entra solo per far rifiatare Pacher.

Pacher: 8,5. Inizia con 13 punti nei primi 11 minuti, frutto sia di conclusioni di pura tecnica, sia di assist al bacio di Frassineti e Raivio. Poi comprensibilmente cala un po’, e nel terzo quarto, quando Lawson e Pierini iniziano a malmenarlo, cade come un pollo nella trappola, innervosendosi, commettendo fallo in attacco e forzando e sbagliando un paio di conclusioni. Ma nel finale, quando contava, ha risposto presente, chiudendo con un’ottima prestazione da 23 punti, 12 rimbalzi e 10/17 al tiro.

Raivio: 7,5. Considerato il pericolo numero 1 di Legnano, una difesa molto fisica l’ha un po’ limitato offensivamente (12 punti, 5/11 al tiro), ma il suo contributo è riuscito a darlo come sempre, servendo i compagni (4 assist), rubando palloni (3) e andando ancora una volta in doppia cifra a rimbalzo (10).

Gran partita per Adam Sollazzo

Gran partita per Adam Sollazzo

U.S. Basket Recanati

Pierini: 5,5. Tira maluccio (3/8) ma tutto sommato porta a casa una pagnotta da 7 punti e 4 rimbalzi, oltre a urlare per reclamare improbabili falli ogni volta che un avversario lo sfiora.

Lauwers: 7. Coach Ferrari non lo ammetterà mai, ma un po’ invidia coach Zanchi: mentre per Legnano dalla panchina si alzano il volenteroso Martini (oggi infortunato) e il promettente Navarini, dall’altra parte entra un giocatore che, nonostante i 36 anni, riesce ancora a fare la differenza. Esperienza a palate, tiro da fuori mortifero e leadership, rimarrà negli highlights della gara il cambio di mano con cui ha battuto proprio Navarini (classe ’96) dal palleggio in 1vs1.

Traini: 6,5. Gioca 25 dei primi 30 minuti, con alti e bassi (ma più alti che bassi: 11 punti e 3/6 da tre), dopodiché viene inspiegabilmente (per noi profani) lasciato in panchina per quasi tutto il quarto periodo, rientrando solo a buoi ormai scappati.

Procacci: 6,5. Non molto alto ma tosto fisicamente, cerca di mettere in difficoltà i pariruolo avversari sfruttando questa sua caratteristica e riuscendoci con un paio di penetrazioni (una con fallo); negli ultimi minuti infila una tripla importante ma, col senno di poi, inutile.

Bonessio: 5. Praticamente invisibile, viene a pensare a un errore di battitura leggendo sul referto che è rimasto in campo oltre 18 minuti.

Maspero: 6. Nel primo tempo non combina granché e nel terzo quarto entra e fa tre falli uno più ingenuo dell’altro. Si fa poi perdonare con 7 punti negli ultimi 12 minuti.

Lawson: 5. È grosso e salta. Pacher è grosso (anche se meno di lui), ma non salta. Allodi non è grosso e non salta. E allora com’è possibile che chiuda con soli 9 punti, per di più frutto di un tremendo 3/12 al tiro (soprattutto considerando che, a parte una mattonata da sette metri, ha tirato al massimo da un metro e mezzo)?

Sollazzo: 7,5. In pratica è l’attacco recanatese (23 punti, 10/17 al tiro, 8 rimbalzi): 7 punti nel primo quarto, ricarica le batterie nel secondo e poi ne piazza 12 nel terzo. Fatica un po’ nell’ultimo periodo, un po’ per la stanchezza, un po’ per la difesa di Palermo, che lo conosce bene avendoci giocato insieme a Chieti. Ma se Recanati è stata in partita quasi fino all’ultimo lo deve principalmente a lui.