QUESTA SERA (ORE 21) SI RECUPERA LA PARTITA SOSPESA IL 12 OTTOBRE AL “CAMPUS” A CAUSA DEL PARQUET TROPPO SCIVOLOSO. Andrea Zanchi conta sullo spirito operaio dei suoi: «Loro hanno più talento ma se la mettiamo sulla fatica avremo qualche chance»

CODOGNO È una settimana ad alta intensità agonistica per l’Assigeco che, archiviata la sudatissima vittoria contro Napoli di domenica scorsa, riapre i battenti del “Campus” questa sera (palla a due alle ore 21) per ospitare il ritorno della Centrale del Latte Brescia nel recupero della gara sospesa il 12 ottobre scorso a causa dell’eccessiva scivolosità del parquet generata da una straordinaria miscela di caldo e umidità. L’8-8 dopo 4’46” di gioco di quel primo quarto è definitivamente cancellato: a norma di regolamento si ricomincia daccapo, dalla palla a due (articolo 26 comma 7 del regolamento esecutivo) con un copione da scrivere in modo differente.

Quello che per i rossoblu non si modifica è la bravura degli avversari, probabilmente molto più convinti della propria forza dal successo delle proprie prestazioni. «Brescia, con Verona, è la squadra più in forma dell’A2 Gold: sta giocando molto bene, non a caso ha perso solo a Torino peraltro giocandosela fino in fondo – avverte Andrea Zanchi -. È una squadra ben costruita, già ottimamente amalgamata sulle idee di Fernandez, il miglior play della categoria, e con due stranieri decisamente validi. Brownlee è un “3” che gioca da “4” creando pericolosi mis-match. Cittadini è esperto, Benevelli preciso. Oltre a Nelson sul perimetro hanno Loschi e Alibegovic, giovani dalla mano calda. La fase offensiva è prolifica, soprattutto se lasciata concludere nei primi 10″ dell’azione».

Reduci dai due supplementari di domenica i lodigiani devono raccogliere le energie per contrastare efficacemente l’azione di Brescia: per l’Assigeco si prospetta una serata molto calda. «È sicuramente una partita da preparare bene sia dal punto di vista mentale che fisico, oltre che tecnico – spiega il 50enne coach rossoblu -. È impensabile ipotizzare di andare al loro ritmo: non solo l’Assigeco, tutti rischierebbero di andare sotto. Dovremo cercare di gestire l’andamento della serata secondo la nostra, non la loro pallacanestro. La chiave può stare in un attacco equilibrato che eviti di farli ripartire, da recupero o rimbalzo, per capitalizzare la transizione veloce».

Con Chiumenti, Carrizo e Young, festeggiato ieri per il 39° compleanno, pronti a uscire dalla panca a dare supporto a Poletti, imprescindibile all’ombra del canestro, e Sant-Roos, fondamentale sul perimetro, l’Assigeco ha tante opzioni sulle quali basare la resistenza alla potenza di Brescia. «Non siamo al loro livello di conoscenza e condizione, però stiamo cominciando a metabolizzare meglio il gioco d’insieme e, soprattutto, a capire cosa non dobbiamo fare. Se la mettiamo sulla fatica e il sudore è possibile avere chance, se scendiamo sul piano del talento puro loro ne hanno molto di più – sottolinea Zanchi -. Resettiamo la bella prestazione di domenica che non è stata perfetta: abbiamo vinto con le unghie e con il cuore. Ci aspetta un confronto altrettanto tosto. Un ulteriore banco di prova per testare la nostra crescita. C’è veramente bisogno di tutti e di tanta forza di volontà».

Seconda in classifica, a 4 lunghezze dalla capolista Verona ma con una partita giocata in meno, una sola sconfitta, un basket effervescente e rapido. La Centrale del Latte Brescia si presenta al “Campus” di Codogno con la ferma intenzione di continuare a stare in scia all’imbattuta capolista veneta. Il bel gioco della squadra di Andrea Diana si sviluppa sull’asse composto da Fernandez (5.6 assist di media) e Brownlee (9.3 rimbalzi a gara). «L’obiettivo era di costruire una squadra prima di tutto equilibrata, ogni elemento consapevole del proprio ruolo e pronto a mettere le proprie qualità, in gara e in allenamento, con motivazione al servizio del gruppo – spiega il tecnico della Leonessa -. Cerchiamo di giocare come piace a me: difesa forte tesa a negare tiri facili e decisa nel prendere rimbalzi o recuperare palla per far scattare il contropiede. Ritmi alti con tanti possessi ci portano sempre a segnare parecchio».

Anche per Brescia ultimamente gli impegni sono stati pressanti. «Questa è la quarta gara che giochiamo in dodici giorni, per via dei recuperi: è un tour de force affrontato con grande passione ed emozione dai ragazzi, ai quali va sicuramente un encomio per quanto mettono in gioco – afferma il 39enne coach livornese -. Le trasferte di Casale Monferrato e Trieste sono andate bene, a Torino meno: adesso ci aspetta un’altra gara fuori, molto impegnativa, contro un’ottima squadra che fa del suo “fortino” il proprio punto di forza».

Federico Loschi, ex rossoblu, torna al “Campus” con un ruolo decisamente importante: «È il suo terzo anno a Brescia, credo avesse bisogno di maggiore responsabilità: è il capitano e ala del quintetto. Credo molto in lui, lavora parecchio, anche in difesa, per dare equilibrio con il suo talento e voglia di fare senza necessariamente segnare tanto per giocare bene – continua Diana -. Con l’Assigeco possono essere decisivi la lotta a rimbalzo, dove Poletti aiuta la squadra ad avere secondi tiri, e la fase difensiva: per vincere dobbiamo tenere l’uno contro uno lodigiano e frenare le loro possibilità in attacco».

 Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi