Legnano Basket Knights – Angelico Biella 90-85

William Mosley schiaccia (senza fallo subito…) in testa ad Amedeo Tessitori (Foto: Tania Calini)

La sconfitta in volata nella finale di Coppa Italia di una settimana fa brucia ancora per Biella, che nella sfida ai piani alti del girone ovest con Legnano scende in campo con la testa solo nel secondo tempo, troppo tardi per rimontare un divario che i padroni di casa hanno saputo scavare nei primi 15 minuti. Palermo e Raivio bucano con regolarità la retina avversaria, ma la differenza la fanno i rimbalzi: 28-10 il parziale del primo tempo, con il solo Raivio a quota 11, più dell’intera squadra avversaria, che da parte sua in attacco si affida esclusivamente a Ferguson, bravo a ridurre il divario da – a -14 sul finire del secondo quarto.
Nella ripresa alle triple di Ihedioha e Palermo per il nuovo +20 Biella risponde con rinnovata energia in difesa e con un Mike Hall finalmente attivo (16 punti e 13 rimbalzi nel solo terzo quarto): il parziale è devastante (10-27) e riapre completamente la partita (68-65 al 30’). I Knights, però, sono bravi a non perdere la testa e ad affidarsi alle proprie certezze: due triple di carattere di Martini, il cervello di Raivio e il dominio in area di Mosley, che a un minuto e mezzo dalla fine schiaccia in testa a Tessitori il canestro del +6.
Biella paga l’assenza di De Vico e lo scotto di un avvio troppo sonnolento e Legnano dimostra che, nonostante Frassineti fuori per il resto della stagione, può ancora far male anche alle “Big”.

Pagelle

Ottima prova per Francesco Ihedioha (Foto: Tania Calini)

Legnano

Navarini: 5,5. Parte bene, con una tripla senza esitare in avvio e un paio di buoni palloni a Mosley, poi però si spegne e nel secondo tempo fa più danni che altro, proprio quando ci sarebbe più bisogno di lui, con Palermo in panchina con problemi di falli.
Maiocco: 6. Solite difficoltà in attacco (0/5 da tre), soliti esperienza e sudore in difesa, dove fa un paio di giocate importantissime nel finale.
Palermo: 6,5. Nel primo tempo è il miglior marcatore di Legnano, poi il terzo fallo lo fa uscire dal campo all’inizio del terzo quarto e Ferrari non lo rimette più, probabilmente per le sue difficoltà difensive contro Ferguson. Comunque, statistiche alla mano, stiamo parlando di 15 punti in 15 minuti.
Martini: 7. Continua nel secondo tempo quello che Palermo ha fatto nel primo, colpendo dalla distanza con sicurezza e carattere e cercando di arginare l’immarcabile Ferguson dall’altro lato del campo.
Ihedioha: 7,5. Una delle migliori partite dell’anno, sia a livello di statistiche (14 punti e 9 rimbalzi), sia come impatto difensivo, sia, in generale, come presenza mentale nell’arco dei 40 minuti.
Sacchettini: 6. Meno di 3 minuti per dar fiato a Mosley, durante i quali è bravo a non abboccare alle provocazioni di Hall.
Raivio: 8,5. Per una sera si trasforma in Russell Westbrook: 19 punti, 14 rimbalzi e 10 assist, una tripla doppia che è cosa più unica che rara da questa parte dell’oceano e che fa sì che gli vengano perdonate percentuali ancora una volta non esaltanti (5/16 al tiro).
Mosley: 8. Se il suo avversario diretto non è fisicamente in grado nemmeno di provare a tener botta, lui diventa il padrone incontrastato dell’area: 15 punti senza errori al tiro, 12 rimbalzi, 4 stoppate e innumerevoli tiri fatti sbagliare. Anche stasera si è guadagnato la pagnotta.
Berra: 7. Classe 2000, all’esordio “vero” in campionato, il giovane talento legnanese dimostra di non aver paura di stare in campo, segnando una tripla senza paura, prendendo un paio di rimbalzi e chiudendo con 4 punti in 4 minuti.

Massone e Berra, giovani talenti che già sanno stare in campo (Foto: Tania Calini)

Biella

Ferguson: 9. Una prestazione offensiva a dir poco mostruosa: 38 punti (di cui 22 nel primo tempo) con più del 50% dal campo (14/27), un incubo offensivo per chiunque si ritrovasse a doverlo marcare.
Hall: 7. Zero punti, 2 rimbalzi, 0/3 al tiro nei primi 20 minuti; 19 punti, 14 rimbalzi e 6/13 al tiro nella seconda metà di gara, soprattutto nel terzo quarto, quando è il protagonista della rimonta biellese. Questo, e molto altro (dalle proteste con gli arbitri alle sceneggiate per i contatti subiti alle provocazioni agli avversari), è Mike Hall, fin dai tempi di Milano. Prendere o lasciare.
Massone: 6. Qualche minuto per far rifiatare Venuto, in cui mostra personalità e una certa facilità al tiro.
Venuto: 5,5. Al di là delle percentuali impietose (1/9 da tre: in pratica segna la prima tripla della partita e poi non la mette davvero più), è un giocatore tutto sommato solido, che esegue quello che gli viene chiesto e ci mette impegno. Ma se non fai mai canestro, diventa un problema…
Pollone: 6. Più minuti del previsto, che ripaga con impegno pur senza emergere particolarmente.
Udom: 5. Molto, troppo spento: solo un paio di sporadici canestri e, per il resto, vaga per il campo senza sapere bene cosa fare, non riuscendo ad accendersi nemmeno quando Mike Hall dà la carica nella ripresa.
Wheatle: 5,5. Nullo in attacco, che comunque non è la sua metà campo preferita, fa forse qualche errore di troppo anche in difesa.
Tessitori: 5. Quasi imbarazzante contro Mosley. Lento, goffo e davvero troppo poco efficace: tanto per fare un esempio, nel finale segna sì una schiacciata al volo su rimbalzo offensivo, ma il tiro sbagliato in precedenza era suo, da due centimetri di distanza, completamente solo.