Legnano Basket Knights – Givova Scafati 83-78

Francesco Ihedioha, decisivo con la tripla nel finale (Foto: Tania Calini)

Francesco Ihedioha, decisivo con la tripla nel finale (Foto: Tania Calini)

Continua la favola del Legnano Basket, che vince la quinta partita consecutiva, rimanendo in testa alla classifica, a spese di una Givova Scafati che conferma le difficoltà di questo inizio di campionato. Gli ospiti provano subito a giocarsi la gara sul piano del talento, ma Legnano trova tiri da fuori ben costruiti e segnati da Palermo e Frassineti che lo tengono a galla. Alla lunga, però, Scafati prende il largo con Naimy e Johnson, toccando il +12 a metà del secondo quarto con una tripla del play israeliano. Raivio sembra in difficoltà, guardato a vista prima da Pérez e poi da Panzini, e Martini non trova spazio per le sue solite incursioni a canestro. Ma a un certo punto, un po’ a sorpresa, Scafati si esibisce in una sorta di “zona mascherata” che non funziona come dovrebbe: il risultato è che Legnano rientra a -2 all’intervallo e pareggia a inizio terzo quarto con Ihedioha, e passa poi in vantaggio con Raivio, che si sblocca e, a poco a poco, prende in mano la partita. Scafati torna avanti di cinque punti, ma in poco più di 5 minuti Legnano piazza un break di 17-7 per il +5 a 5 minuti dal termine. La Givova torna avanti con un paio di canestri di puro talento di Naimy, ma l’impressione è che, al di là del punteggio, siano i padroni di casa ad avere il controllo dell’incontro, anche grazie a una difesa salita esponenzialmente di livello nella seconda metà della partita. E infatti Scafati non trova più tiri facili, mentre i Knights piazzano la zampata finale con una tripla di Ihedioha e i liberi di Frassineti e Raivio.

Ovviamente soddisfatto a fine gara coach Mattia Ferrari («Nel secondo tempo ho visto l’approccio che volevo, con tutti i giocatori al servizio della squadra e nel rispetto del piano partita»); stranamente soddisfatto, invece, Zare Markovski: «Non posso dire che abbiamo giocato male, se avessimo vinto l’avremmo fatto con merito. È stata una partita tirata fino alla fine e decisa da dettagli: un tiro che entra o esce, un rimbalzo perso o catturato, una decisione arbitrale… Posso solo dire che spero di continuare a vedere quello che ho visto stasera in campo». La cosa paradossale è che il (troppo) tranquillo coach Markovski è stato esonerato in giornata, sostituito con Giovanni Perdichizzi.

Pagelle

Legnano

Navarini: 5,5. Guardando il bicchiere mezzo pieno, i passi avanti sono che, finalmente, si prende qualche responsabilità. Il problema è che non segna praticamente mai e, quando lo fa (tripla del pareggio nel terzo quarto), nell’azione successiva forza un’altra tripla, dal palleggio e senza molto senso. Un passo per volta, potrebbe diventare un elemento affidabile dalla panchina.
Maiocco: 6. Il capitano fa virgola in attacco ed è anche meno presente del solito a rimbalzo e nella costruzione del gioco, ma la sua impronta si nota sempre, a partire dalla difesa.

Matteo Frassineti, molto efficace nonostante non sia ancora al 100% della condizione (Foto: Tania Calini)

Matteo Frassineti, molto efficace nonostante non sia ancora al 100% della condizione (Foto: Tania Calini)

Frassineti: 8,5. Alla seconda partita dopo dieci mesi di stop, segna 18 punti in 13 minuti nel primo tempo, rimanendo in panchina per gran parte della ripresa («Visto che non sono ancora al meglio fisicamente e che Nik e Matteo [Raivio e Martini, ndr] stavano giocando bene, soprattutto in difesa, ho detto al coach: “vai pure con loro fino alla fine della partita”») e rientrando solo negli ultimi istanti per mettere il sigillo dalla lunetta: 22 punti con 8/15 al tiro in meno di 22 minuti. E non è ancora al 100%.
Palermo: 7. Ottima prova sia in fase realizzativa (13 punti con 3/6 da tre), che in costruzione (6 assist), mai sopra le righe ma mai fuori controllo.
Martini: 7. Meno produttivo in attacco rispetto alle prime partite stagionali (ma allora mancava Frassineti), anche se segna 5 preziosi punti in fila tra terzo e quarto periodo, è un fattore in difesa, dove nell’ultimo quarto si incolla a Naimy senza più permettergli di prendere un tiro facile.
Ihedioha: 7,5. Va un po’ a sprazzi, ma c’è di buono che i suoi momenti “caldi” coincidono sempre con le fasi cruciali dell’incontro: è infatti tra i protagonisti della prima rimonta legnanese a cavallo tra primo e secondo tempo, mentre nel finale infila la tripla che capovolge il risultato sul 79-78.
Sacchettini: 5,5. Solo una manciata di minuti per far rifiatare Mosley, in cui non sporca il tabellino se non con due falli.
Raivio: 8. Dopo la prova opaca di sette giorni fa con Rieti, l’inizio è di nuovo difficile, ma non se ne cura, perché è tra i pochi americani a non giocare per segnare, ma per far vincere la sua squadra (4 assist nel solo primo tempo). Quando poi si sblocca nella ripresa con una tripla dall’angolo, non sbaglia più nulla, segnando 15 punti con 3/4 da due e 2/2 da tre negli ultimi due quarti e portando alla vittoria i suoi. Alla fine le cifre parlano chiarissimo: 21 punti, 9 rimbalzi, 6 assist e 34 di valutazione.
Mosley: 5,5. Contro un avversario quasi altrettanto atletico, ma superiore in termini di talento ed esperienza, il colosso d’area legnanese gioca la sua peggior partita stagionale, con soli 4 punti e 6 rimbalzi.

Scafati

Crow: 6. Svolge silenziosamente il suo compitino, con 6 punti e 5 rimbalzi, senza mai sfruttare davvero il vantaggio in termini di centimetri contro i pariruolo avversari.
Fantoni: 6,5. Prova a far valere fisico ed esperienza, ma un metro arbitrale poco uniforme lo innervosisce non poco e, alla lunga, gli fa perdere efficacia.

Yuval Naimy, talento puro (Foto: Tania Calini)

Yuval Naimy, talento puro (Foto: Tania Calini)

Naimy: 8,5. La sfida a distanza con Raivio è una partita nella partita. L’israeliano è ottimo sia in fase di playmaking che quando si mette in proprio, segnando molti canestri difficili e chiudendo con 24 punti (di cui 9 nell’ultimo quarto) e 8 assist.
Baldassarre: 7. L’arma in più di Scafati in uscita dalla panchina gioca una solida gara da 10 punti e 9 rimbalzi, pur con qualche errore di troppo dall’arco.
Ammannato: 6. Pochi minuti per dar fiato ai lunghi titolari, non va a rimbalzo ma serve 3 assist.
Panzini: 5,5. Discreto nel mettere pressione difensiva sui diretti avversari, soprattutto nel primo tempo, il problema è che dall’altra parte del campo è come se non ci fosse. Anzi, peggio, visto che sbaglia un paio di triple completamente solo (addirittura in un caso il suo marcatore, Palermo, era a terra per un colpo subito da Fantoni).
Pérez: 6. Atletico e compatto fisicamente, fa un buon lavoro su Raivio in avvio di partita, ma gioca pochi minuti, penalizzato forse dalla poca esperienza (è classe ’97) e dal fatto che, purtroppo per lui, non è proprio un gigante.
Santiangeli: 6. Sicuramente può fare più di 8 punti con 3/9 al tiro, ma tutto sommato non va male, anche se sicuramente i falli non lo aiutano a trovare ritmo.
Johnson: 8. È il primo a mettere davvero in difficoltà Mosley, di cui può contrastare l’atletismo, nonostante i 36 anni, ma che può anche mettere in difficoltà allontanandosi dall’area. Un piccolo infortunio all’inizio del terzo quarto ne limita l’efficacia nella seconda metà di gara; ciò nonostante chiude con 16 punti (8/11 al tiro) e 6 rimbalzi in 24 minuti.