FCL Contract Legnano – NPC Rieti 86-73

Hearst ha faticato contro Raivio (Foto: Tania Calini)

Legnano conquista il terzo posto in classifica, che vale il fattore campo nel primo turno dei playoff contro Verona, al termine di una gara molto divertente, combattuta e anche un po’ nervosa contro Rieti, che era obbligata a vincere per tenere vive le speranze di un accesso alla post-season.
Non sorprende quindi che la NPC parta molto aggressiva, chiudendo il primo quarto sul +7 (18-25) grazie a un Casini chirurgico (11 punti con tre triple e senza errori al tiro). Già dal secondo quarto Legnano inizia però a rientrare e a operare il sorpasso con un gioco da tre punti di Toscano (37-36) a due minuti e mezzo dalla sirena del secondo quarto, che finisce in parità con un canestro allo scadere del giovane Conti (45-45). Nella ripresa la partita si fa ancora più nervosa, complice, ancora una volta, una terna arbitrale assolutamente inadeguata per la categoria, che fischia senza seguire un metro riconoscibile, sanzionando i classici soffi e lasciando correre evidenti manganellate. In tutto questo, ora è Legnano a fare la partita, con Pullazi e Toscano a dare man forte a Tomasini e Raivio in fase realizzativa, mentre Mosley fa la voce grossa in area. Rieti resiste e, a metà del quarto periodo, torna anche in vantaggio con Hearst (68-69), ma lì la squadra ospite si blocca e Legnano ne approfitta con un break di 18-4 negli ultimi 5 minuti.
Alessandro Rossi, coach reatino, in sala stampa recrimina in qualche modo per l’antisportivo fischiato a Hearst per un contatto a gioco fermo su Zanelli subito dopo un “non fischio” su Gigli, che di fatto ha permesso a Legnano, già sul +8, di segnare altri 7 punti in una manciata di secondi. L’amarezza ci può stare, ma a nostro parere non ha senso dire che se avessero fischiato il (sacrosanto) fallo su Gigli, poi l’antisportivo non ci sarebbe stato: non ci sarebbe stato nemmeno se Hearst avesse tenuto le mani a posto in un contatto che c’entra poco con il basket e molto con la frustrazione, mentre il “non fischio” su Gigli rientra nell’ampia gamma di fischi/non fischi allucinanti visti nella seconda metà di gara da entrambi i lati del campo.

Pagelle

Legnano

Simone Tomasini, MVP della partita? (Foto: Tania Calini)

Tomasini: 8. Guida l’attacco di Legnano con 19 punti e 4 assist, e un ottimo 7/13 al tiro, senza mai calare di intensità, nemmeno in difesa, per tutti i 32 minuti in campo.
Zanelli: 6,5. Meno “acceso” del solito, chiude con 3/9 al tiro, ma nei momenti caldi dell’incontro è sempre una sicurezza.
Roveda: 6,5. Questo ragazzo sta dimostrando che in campo ci può stare eccome, anche se l’iniziale accoppiamento difensivo con Hearst, che pesa il doppio di lui, sicuramente non l’ha facilitato.
Toscano: 8. Grande partita da 15 punti, segnati mostrando tutta la varietà del suo bagaglio tecnico, e 9 rimbalzi, il tutto giocando quasi sempre fuori ruolo.
Berra: 6,5. Buon apporto, come per Roveda, con una tripla presa e segnata senza esitare.
Raivio: 7,5. Lascia volentieri il palcoscenico a Tomasini e Toscano, “limitandosi” a 14 punti e aggiungendo 5 rimbalzi e 7 assist.
Mosley: 7,5. Se non fosse per il 2/9 al tiro, con i sette errori arrivati tirando da pochi centimetri, meriterebbe un 8 pieno per il dominio sotto i tabelloni, fatto di 14 rimbalzi e, ufficialmente, 4 stoppate (ma i rilevatori delle statistiche se ne sono perse almeno altre 2 o 3).
Pullazi: 6,5. In attacco va meglio del solito: anche se continua a farsi ingolosire dal tiro da tre ogni volta che viene “battezzato”, stavolta i numeri gli danno ragione (11 punti, 3/6 dall’arco); fa un po’ specie, però, il fatto che non abbia catturato nemmeno un rimbalzo in 20 minuti.

Rieti

Gigli poco ha potuto contro la potenza fisica di Mosley (Foto: Tania Calini)

Tommasini: 6,5. Meno prolifico del solito, paga una cattiva serata al tiro (3/9) e chiude con 7 punti e 5 assist.
Hearst: 5. Serviva una prova maiuscola di quello che al momento è in pratica l’unico americano di Rieti; invece, segna solo 12 punti con un pessimo 5/17 al tiro, con la “chicca” dell’antisportivo su Zanelli nel finale.
Savoldelli: 7. Gioca meno di 10 minuti (chissà perché) ma dà brio all’attacco dei suoi, facendo muovere la palla e segnando 7 punti con mano chirurgica.
Casini: 7. Nel primo quarto è l’attacco di Rieti, con 11 punti e 4/4 al tiro; il problema è che nei restanti tre quarti, comprensibilmente, cala parecchio (3 punti, 1/5 al tiro).
Conti: 6,5. Come i giovani di Legnano, è bravo a farsi trovare pronto quando serve, ovvero sulle sirene dei primi due quarti, prima rubando un rimbalzo d’attacco e segnando un libero dopo aver subito fallo, e poi segnando il canestro del pareggio dopo essere stato dimenticato sotto canestro dalla difesa legnanese.
Gigli: 7,5. Partita difficile da interpretare, quella dell’ex azzurro: se si guardano i numeri, è nettamente il migliore dei suoi (15 punti, 5/9 al tiro, 10 rimbalzi di cui 7 in attacco), ma tutti i suoi canestri arrivano in seguito a un rimbalzo offensivo o al recupero di una palla vagante nel traffico. Viene da chiedersi se è l’attacco di Rieti che, per scelta, non prevede il suo coinvolgimento (e ce ne chiederemmo il motivo, visto che a basket ci sa giocare eccome), oppure se l’età e gli acciacchi non gli permettano purtroppo di fare più di così.
Carenza: 6,5. Gara un po’ a sprazzi ma tutto sommato positiva: 10 punti (ma 3/8 al tiro) e 6 rimbalzi.
Martin: 5. Segna il primo canestro dei suoi, poi sparisce. È un americano a gettone alla seconda partita con Rieti e siamo a fine stagione, va bene, ma almeno un po’ d’intensità avrebbe potuto mettercela…