Legnano Basket – Moncada Agrigento 80-76

Sfida emozionante tra Legnano e Agrigento, con i padroni di casa che controllano per tre quarti salvo subire una sorprendente rimonta degli ospiti nei minuti finali; rimonta, però, che non va oltre il pareggio a un minuto dal termine.

Nik Raivio, ottimo come sempre (Foto: Tania Calini)

Nik Raivio, ottimo come sempre (Foto: Tania Calini)

Legnano parte forte con Mosley nel pitturato, mentre Agrigento fa enorme fatica in attacco (4 punti in 6 minuti). Navarini segna il +14 alla fine dei primi 10 minuti, ma nel secondo quarto gli ospiti si risvegliano con Buford, senza però andare oltre il -5. Nella ripresa una pioggia di triple da entrambi i lati del campo sembrano mantenere la gara in equilibrio, ma a poco a poco è Legnano ad allungare con Raivio e Ihedioha, sfruttando al meglio il contropiede dopo molte palle recuperate. A un minuto dalla fine del terzo quarto, è proprio l’ala italiana a segnare il +19 (63-44) dopo un recupero di squadra di pura voglia. Partita finita? Tutt’altro.
Nel quarto periodo Agrigento sembra rassegnata alla sconfitta, e Legnano si lascia forse un po’ andare, finché l’inaspettato Ruben Zugno suona la carica con un paio di giocate di energia che risvegliano i suoi. E soprattutto Ryan Bucci, protagonista indiscusso con 8 punti nel finale; il break della Moncada è quasi letale: 26-7 in 10 minuti. A 1.11 dalla fine il tabellone dice 70-70, Agrigento si affida al fallo sistematico ma le mani di Palermo, Mosley e Martini non tremano dalla lunetta, mentre dall’altra parte del campo una stoppata dello stesso Mosley su Bell-Holter e un’infrazione di passi di Bucci tolgono definitivamente ogni speranza di vittoria alla squadra ospite.
Ciani, coach della Moncada, si dice comunque soddisfatto per quanto la sua squadra ha fatto vedere in campo, mentre Mattia Ferrari continua a mostrarsi cauto nonostante il nuovo primo posto in classifica, viste le contemporanee sconfitte di Biella, Tortona e Siena.

Pagelle

William Mosley, decisivo nel finale (Foto: Tania Calini)

William Mosley, decisivo nel finale (Foto: Tania Calini)

Legnano

Navarini: 6. Pochi minuti in cui segna un canestro e combina poco altro.
Maiocco: 5. Serataccia per il capitano, che tiene discretamente in difesa, anche per mancanza di avversari particolarmente impegnativi, ma non combina quasi nulla in attacco.
Frassineti: 6,5. Qualche tiro forzato di troppo (un paio segnati, a onor di cronaca) e una condizione ancora ben lontana dal 100%, ma, per dirla come coach Ferrari, «ha fatto 15 punti con 17 di valutazione; per alcuni sarebbe la partita della vita, con lui siamo qui a dire che non è al meglio».
Palermo: 6,5. Poco incisivo in attacco, dove fa bottino solo dalla lunetta, tiene bene su Piazza, serve i compagni ed è il solito blocco di ghiaccio quando si tratta di chiudere la partita negli istanti finali.
Martini: 6,5. La difesa di Agrigento chiude bene gli spazi e gli rende difficile andare in penetrazione come al solito, ma riesce comunque a fare il suo, chiudendo con 9 punti, 2 rimbalzi e 2 assist.
Ihedioha: 7. Ottimo in difesa e produttivo in attacco, dove alterna tiri da fuori a soluzioni in contropiede; come sempre, è protagonista nei momenti in cui Legnano allunga, come testimonia il +17 di plus/minus.
Sacchettini: 6. Esordisce con 25 secondi nel primo quarto in cui perde l’uomo in difesa e palla in attacco; rientra poi nella ripresa e si fa notare con un rimbalzo offensivo trasformato in 2 punti.
Raivio: 7,5. Solita partita dell’americano, che forza pochissimo e gioca al servizio della squadra, segnando 14 punti con 4/8 al tiro e aggiungendo 12 rimbalzi, 3 assist, 2 recuperi e un paio di tuffi per buttarsi sulle palle vaganti. Iniziano però a destare qualche preoccupazione i suoi problemi ai liberi (3/6 stasera).
Mosley: 7,5. All’inizio soffre un po’ la fisicità di Bell-Holter, ma quando l’avversario si autoesclude dalla partita per problemi di falli diventa il padrone dell’area: 12 punti (anche se con 5/11 al tiro, compresi un paio di tiri dalla media evitabili), 9 rimbalzi, 2 recuperi e 2 stoppate, di cui una fondamentale sullo stesso Bell-Holter nel finale di gara.

Ad Agrigento non è bastata la verve di Ruben Zugno nell'ultimo quarto (Foto: Tania Calini)

Ad Agrigento non è bastata la verve di Ruben Zugno nell’ultimo quarto (Foto: Tania Calini)

Agrigento

Bucci: 7. Quasi invisibile per tre quarti, si risveglia a sorpresa nel finale, protagonista indiscusso (8 punti dei suoi 13 totali) della rimonta che coglie di sorpresa Legnano e quasi ribalta la gara.
Buford: 7. Un po’ fuori dai giochi, a segna 12 punti di talento in 25 minuti, prima che un problema al ginocchio lo tolga dalla partita.
Zugno: 7,5. Porta energia e un po’ di imprevedibilità nella rimonta dei suoi nell’ultimo quarto; 12 punti con 5/6 al tiro e 3 recuperi per lui alla fine.
Evangelisti: 5. Lo scontro diretto con Frassineti, giocatore simile sia fisicamente che per caratteristiche tecniche, è affascinante, ma il giocatore di Agrigento fatica a entrare in ritmo, si innervosisce e in pratica si autoesclude dalla partita.
Ferraro: 5. Gioca 20 minuti, complici i problemi di falli di Bell-Holter, in cui non combina praticamente nulla. Difficile fare peggio.
De Laurentiis: 6,5. Lungo che ama giocare lontano da canestro, di sicuro non è tra i peggiori dei suoi (11 punti e 4 rimbalzi), ma tende a scomparire nel finale, quando pensa più a lamentarsi con gli arbitri per ogni minimo contatto che a fare canestro.
Piazza: 5,5. Più ombre che luci: non riesce a sfruttare la sua rapidità e le mani veloci, e anzi fatica non poco contro le lunghe leve di Palermo.
Bell-Holter: 6,5. Due falli in meno di 6 minuti lo tolgono prima del previsto dalla partita, e la sua assenza pesa non poco per Agrigento. Rientra nel secondo tempo, dove segna canestri difficili e fondamentali per tenere a galla i suoi. Alla fine 18 punti e 8 rimbalzi per lui, ma anche 5 palle perse e qualche forzatura di troppo.