Legnano Basket Knights – Pallacanestro Trapani 64-62

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Nik Raivio, decisivo nel finale nonostante una prova difficile al tiro (Foto: Tania Calini)

Finale a dir poco rocambolesco, quello che ha deciso la partita tra Legnano e Trapani, che ha visto i legnanesi mantenere la testa della classifica vincendo di misura dopo aver toccato anche il +12. Dopo un inizio di gara targato Trapani, Legnano rientra e sorpassa con l’ingresso in campo di Matteo Martini. Nel secondo quarto un break di 7-0 dà il via a un parziale più ampio, generato da una pioggia di triple, che porta i padroni di casa a sfiorare la doppia cifra di vantaggio; ma, dopo Ganeto nel primo quarto, anche Viglianisi nel secondo segna allo scadere, e il distacco all’intervallo scende a 7 punti.
Nella ripresa Legnano va a +12 con una tripla di Ihedioha, ma a lungo andare la tattica di Trapani paga: 40 minuti di zona, ma una zona poco aggressiva, volta a contenere le penetrazioni e a limitare il gioco interno, lasciando sempre spazio per un tiro comodo dall’arco. Una scelta apparentemente suicida, e le 8 triple di Legnano nel primo tempo sembrano dimostrarlo, ma nella ripresa i biancorossi si inceppano (2/15), continuando però a farsi ingolosire da tiri da fuori comunque ben costruiti. Così, a poco a poco, Trapani rientra, prima con Ganeto e Mays, e poi con qualche fiammata del redivivo Scott, che schiaccia in contropiede il pareggio alla fine del terzo quarto.

Keddric Mays, miglior marcatore per Trapani (Foto: Tania Calini)

Keddric Mays, miglior marcatore per Trapani (Foto: Tania Calini)

Nell’ultimo periodo Mays segna una tripla dal palleggio per il primo vantaggio trapanese dall’inizio della partita, ma dura poco: Mosley continua a volare sopra il ferro, Martini segna in penetrazione e Raivio ritrova finalmente la mira dalla lunga distanza, per il +6 a 4 minuti dalla sirena. Trapani però non molla, ricucendo con una tripla di Scott e i liberi di Renzi, Ganeto, Mays e Viglianisi, che si prende un antisportivo beffando Raivio in backdoor a 30 secondi dal termine. Il play ospite però fa solo 1/2 e sulla rimessa Mays sbaglia il tiro. Dall’altra parte Mosley dalla lunetta fa 0/2, ma a rimbalzo Scott butta fuori la palla, regalando a Legnano una rimessa con 1.61 secondi sul cronometro. Tutta la difesa di Trapani è concentrata su Mosley, ma è Raivio a ricevere un (troppo) comodo passaggio sotto canestro: tira, sbaglia, ma Renzi si appende alla retina e gli arbitri non possono far altro che applicare il regolamento e convalidare il canestro dell’americano, decretando la vittoria sulla sirena dei padroni di casa.

Pagelle

Matteo Martini, solita energia in uscita dalla panchina (Foto: Tania Calini)

Matteo Martini, solita energia in uscita dalla panchina (Foto: Tania Calini)

Legnano

Navarini: 5. Dopo due buone prove in trasferta, torna a fare “virgola” in casa, producendo solo una palla persa in 7 minuti.
Maiocco: 5,5. Stagione molto difficile in attacco (anche stasera 0/4 da tre), ma in qualche modo “fa” la sua partita, contribuendo anche con 7 rimbalzi.
Palermo: 6,5. L’assenza di Frassineti continua, ma ormai il play biancorosso ha imparato a prendersi maggiori responsabilità in attacco, anche se forse 11 triple tentate (di cui solo 3 realizzate) sono un po’ troppe.
Martini: 7,5. Come spesso accade, entra dalla panchina e cambia la partita, segnando 13 punti nel primo tempo con un solo errore al tiro. Cala nella ripresa, come tutti i suoi compagni, ma dà il suo contributo con un paio di canestri pesanti, chiudendo con 17 punti e 7/10 al tiro.
Ihedioha: 7. Ancora una volta così così, sia in attacco, dove è poco incisivo, sia in difesa, dove commette qualche leggerezza per lui inusuale. Ma si merita il voto per la splendida difesa su Mays nell’ultima azione di Trapani.
Sacchettini: 5,5. Due falli in tre minuti, ma anche una buona azione difensiva (e un’altra pessima) su Renzi.
Raivio: 7. Il 5/17 dal campo non giustifica un voto così alto, ma, in una serata palesemente difficile al tiro, l’americano si mette ancora di più al servizio della squadra, con 8 rimbalzi e 8 assist. Poi, dopo il colloquio con il suo coach, mette due canestri fondamentali quando si decide la partita, oltre al tiro che, pur non entrando, vale la vittoria sulla sirena.
Mosley: 8. Sta salendo sempre più di livello dal punto di vista offensivo, mentre a rimbalzo e in difesa è il solito colosso: 12 punti (anche se probabilmente gli scorer gli hanno “regalato” un canestro in più), 13 rimbalzi, 3 stoppate, 2 recuperi e 2 assist per un giocatore che in campo dà sempre tutto quello che ha.
Battilana: 6. A causa dell’assenza di Frassineti è ormai membro fisso dello starting five, e sta guadagnando minuti e fiducia, contribuendo sempre con qualcosa di buono, anche se stasera gli scorer non lo premiano, assegnando a un suo compagno (probabilmente Mosley) il canestro che segna su assist di Raivio dopo un ottimo taglio backdoor.
Coach Ferrari: 9. Quando si decide la partita, toglie dal campo Nik Raivio, il suo miglior giocatore, per una trentina di secondi, solo per dirgli di non pensare ai tiri sbagliati fino a quel momento, ma di tornare in campo come un leader e di vincere la partita, perché sa che lo può fare. Raivio rientra, segna una tripla senza ritmo da 8 metri e un canestro dal palleggio poco dopo. Al di là di schemi, lavagnette e preparazione tattica della gara, quello che rende grande un allenatore è anche, se non soprattutto, il modo in cui riesce a valorizzare e a dare fiducia ai suoi giocatori, soprattutto nei momenti difficili. Chapeau.

Carleton Scott, partita con più bassi che alti (Foto: Tania Calini)

Carleton Scott, partita con più bassi che alti (Foto: Tania Calini)

Trapani

Mays: 7,5. Il migliore dei suoi in attacco, dà l’impressione di poter fare di più, soprattutto se avesse cercato più soluzioni in penetrazione che tiri dall’arco (2/7). Sbaglia il tiro decisivo, dopo aver pasticciato un po’ in palleggio, a una manciata di secondi dalla fine, ma onestamente in un’azione del genere era difficile prendersi un tiro migliore.
Renzi: 6,5. Ottimo fisico, mani educate e sa giocare a pallacanestro, ma contro Mosley non può che far fatica, come testimoniano i “soli” 12 punti e 4 rimbalzi, cifre ben al di sotto delle sue medie stagionali. Pesa poi come un macigno l’errore sulla sirena, quando nel tentativo di stoppare Raivio si impiglia nella retina regalando i due punti sia sul tabellino dell’americano che nella classifica di Legnano.
Tommasini: 5,5. Gioca 14 minuti facendosi vedere solo per un bell’assist a Ganeto; per il resto, un po’ inconcludente.
Ganeto: 7,5. Il migliore insieme a Mays, sfrutta bene la sua duttilità e il suo ampio ventaglio di soluzioni tecniche, dal tiro da fuori (che però stasera non entra) al gioco in post, dall’ottima capacità di muoversi senza palla ai canestri in penetrazione.
Viglianisi: 6,5. Si rende utile in più modi, segnando qualche punto, andando bene a rimbalzo e accentuando un minimo contatto con Raivio nel finale per guadagnarsi un antisportivo, ma in generale sembra poco costante, vivendo di fiammate estemporanee.
Filloy: 5. Gioca 20 minuti, ma in pochi se ne sono accorti, dato che, a parte una tripla nel secondo quarto, non combina nient’altro.
Scott: 6. Zero punti nel primo tempo, si riscatta parzialmente nella ripresa, ma il problema, per sé e per la sua squadra, è che non è proprio riuscito a entrare in partita, accontentandosi spesso di conclusioni forzate e fuori ritmo.
Coach Ducarello: 8. La sua squadra è arrivata a un tocco di retina dal supplementare in trasferta contro la capolista, e l’ha fatto sfidando gli avversari sul loro punto di forza, il tiro a fuori. Tutto questo giocando in sette. Se c’è una cosa che può “rinfacciare” ai suoi è di non aver segnato tanto quanto sarebbe stato lecito aspettarsi dai tanti buoni tiri creati, mostrando tra l’altro un’ampia varietà di soluzioni. Ma in conferenza stampa dice che non può che fare i complimenti ai suoi giocatori, e non possiamo che essere d’accordo.