FCL Contract Legnano – Virtus Roma 92-77

Nik Raivio, incubo degli esterni romani nel primo quarto (Foto: Legnano Basket)

«Legnano ha giocato una partita da squadra di grande energia, determinata, concentrata, volenterosa, con grande applicazione offensiva e difensiva e rispetto dei ruoli, che ha condotto e vinto con merito. Noi invece al momento viviamo di fiammate, facciamo alcuni minuti di cose buone per poi perderci nel classico bicchier d’acqua. Oggi abbiamo preso una lezione da Legnano su come si sta in campo, sull’attitudine da avere per giocare una partita di pallacanestro.» La parole di coach Luca Bechi al termine della gara bastano e avanzano per descrivere ciò che si è visto in campo. Da un lato la squadra di casa che, senza Maiocco bloccato da un virus e con Pullazi e Mosley acciaccati, ha giocato esattamente la partita che voleva, trovando un’ottima risposta da tutto l’organico; dall’altro, la squadra ospite, apparsa pigra (cambi sistematici in difesa perché nessuno teneva più di un passo in penetrazione), spenta (Mosley ha avuto la meglio su Landi nel recuperare una palla vagante partendo dal triplo della distanza, per fare un esempio) e priva di idee in attacco (palla ai due americani e poco altro).
Nel primo quarto Legnano segna addirittura 32 punti, con Raivio incontenibile (11 punti), ma con tutti e sette gli uomini della rotazione già a referto. Roma sta a galla con un Roberts altrettanto incontenibile, cui si aggiunge Thomas nel secondo quarto. È il momento migliore per la Virtus, che dal -11 (37-26) rimonta fino al pareggio (46-46) a 1.07 dall’intervallo, salvo poi perdersi nel bicchier d’acqua di cui sopra: nell’ultimo minuto il parziale è di 8-0 per Legnano, con due triple di Zanelli e Pullazi e due liberi di Tomasini, mandato in lunetta a fil di sirena da un fallo antisportivo di Filloy assolutamente incomprensibile.

Mosley schiaccia in testa a Roberts (Foto: Legnano Basket)

Nella ripresa Legnano è brava a rientrare subito con la giusta mentalità: Roma riaccorcia a -3 con una tripla di Chessa dopo un minuto e mezzo, ma da lì in poi la partita prende una direzione ben precisa. In poco più di 5 minuti Legnano piazza un break di 16-2 che spezza le gambe agli avversari, che nel quarto periodo non riescono a rientrare oltre il -11, mentre Raivio e Zanelli continuano a bucare la retina, toccando anche il +20 prima dei canestri di Maresca e Basile a giochi ormai conclusi.

Pagelle

Legnano

Tomasini: 6,5. Non ripete la super prestazione di sette giorni fa a Rieti, ma dà un buon contributo (8 punti e 2 assist) sbagliando poco, come al solito.

Alessandro Zanelli, una sentenza dalla lunga distanza (Foto: Legnano Basket)

Zanelli: 9. Lui, invece, non solo si ripete dopo Rieti, ma va addirittura oltre. È in uno stato di forma pazzesco, anche dal punto di vista mentale, perché, essendo più realizzatore che costruttore, quando vede che fa canestro poi prende fiducia e ne beneficiano anche i compagni. In 36 minuti ne mette 29 con 3/3 da due e 7/11 da tre, più 4 assist e 2 recuperi (ufficiali… ma saranno stati almeno il doppio).
Martini: 7. In una serata con Zanelli e Raivio a segnare a ripetizione lui fa mezzo passo indietro, facendo ciò che è utile per la squadra, come un paio di penetrazioni quando è il momento di dare la scossa. Chiude con 10 punti ma, ancora una volta, ben sotto il 50% al tiro (5/12).
Gazineo: sv. Pochi secondi nel primo tempo e poi di nuovo nel finale.
Toscano: 6. Percentuali disastrose (1/8 al tiro, per soli 3 punti), ma ha tenuto botta tutta la partita giocando fuori ruolo contro gente molto più grossa di lui.
Tosi: sv. Un rimbalzo e un assist nel minuto finale.
Raivio: 8,5. Parte fortissimo e continua a far canestro (24 punti, 7/15 al tiro) lungo tutto l’arco della gara, dando anche il solito contributo a rimbalzo (6) e nella costruzione del gioco (4 assist). I 10 falli subiti testimoniano come sia stato un rebus irrisolvibile per la difesa romana.
Mosley: 7. In attacco fa ampiamente la sua parte (12 punti con 5/7 al tiro) e ci aggiunge 8 rimbalzi, ma in difesa, al di là dei 4 recuperi e 1 stoppata, soffre parecchio un giocatore come Roberts, molto diverso da lui.
Pullazi: 6. Sembra sempre che in trasferta renda di più che in casa; la realtà è che ha collezionato pochi numeri (6 punti con 2/6 da tre e 1 rimbalzo) ma, in una serata in cui per Legnano è girato quasi tutto alla perfezione nonostante l’assenza di Maiocco, anche lui ha portato il suo mattoncino, soprattutto in difesa.

Aaron Thomas ha la meglio sulle lunghe leve di Mosley (Foto: Legnano Basket)

Roma

Basile: 5. Porta palla e poco più, visto che il primo canestro lo mette sulla sirena finale e in difesa marca Zanelli o Raivio (o perlomeno ci prova).
Maresca: 5. In difesa non tiene nessuno sul primo passo, in attacco si vede che “soffre” il fatto che i due americani accentrino il gioco.
Chessa: 5. Stessi problemi dei suoi due colleghi di reparto in difesa, e anche in attacco: un tiratore come lui andrebbe messo in ritmo creando tiri facili. Quando succede fa canestro, ma succede troppo poco (6 punti, 2/6 da tre).
Donadoni: 5. Parte in quintetto probabilmente con compiti prettamente difensivi, ma commette tre falli in due minuti, di cui il secondo inutile pressando Raivio e il terzo cinque secondi dopo su tripla segnata dallo stesso Raivio.
Baldasso: 5. Prova a portare energia dalla panchina, ma il tentativo rimane vano. In attacco segna solo due punti, sparando a salve dall’arco (0/4).
Landi: 5,5. Il miglior realizzatore dei suoi dopo i due americani, dà l’impressione di poter fare di più, ma va molto a corrente alternata.
Vedovato: sv. Tabellino immacolato nei pochi minuti in campo per far rifiatare i lunghi.
Roberts: 7,5. Difficile esaminare la sua partita: la difesa spesso sembra quella parte di partita in cui aspetta di tornare in attacco, dove invece produce tanto, tantissimo (28 punti) sbagliando pochissimo a livello realizzativo (10/13 al tiro), ma accentrando parecchio su di sé il gioco e perdendo addirittura 9 palloni, di cui più o meno la metà per infrazioni di passi.
Thomas: 7,5. Voto alto anche per lui ma solo perché le cifre lo premiano (23 punti, 7 rimbalzi, 3 assist, 9/14 al tiro) e Roma rimane più o meno a galla grazie a questo; a livello difensivo e di scelte, invece, sembra quasi estraneo alla squadra.
Filloy: 4,5. Una tripla nella ripresa e, soprattutto, un inutile fallo antisportivo su Tomasini a pochi decimi dalla sirena del secondo quarto, per regalare due punti dalla lunetta agli avversari prima di andare negli spogliatoi.