Coach Menetti: “Serve pazienza, combattiamo tutti insieme per 40 minuti e…”

Tutti insieme per l'ultima battaglia, la Trenk è a un passo dalla serie A (foto pallacanestroreggiana.it)

 

Non farlo sarebbe un peccato… Era questo lo slogan scelto a inizio stagione dalla Pallacanestro Reggiana per promuovere la campagna abbonamenti e convincere chi fosse rimasto scottato dalle fiamme dell’Inferno dilettantesco così tanto vicine ma evitate all’ultimo soffio grazie ad una rimonta epica.

Quasi due gironi dopo, due gironi vissuti sempre al comando ma con l’umiltà di chi ha conosciuto l’imprevedibilità della pallacanestro e vive giornata dopo giornata, un Purgatorio fatto di tante vittorie, rimonte vincenti e risultati esaltanti ma anche di qualche piccola caduta, un paio di sonore batoste e momenti assai difficili, la Trenkwalder è ad una sola vittoria dal Paradiso cestistico chiamato Serie A ma domani sera alle ore 19.00 al PalaBigi di via Guasco sarà l’Aget Imola di coach Federico Fucà a frapporsi tra lei e la meritata festa nella 29a giornata, penultima di LegaDue.

L’atmosfera in casa Trenk è molto tranquilla (quasi troppo), l’attenzione è solo sulla preparazione della partita e le energie sono tutte per Imola, parola di un disteso ma concentrato coach Menetti alla vigilia.

“E’ stata una buonissima settimana senza particolari problemi, d’altronde in questo momento gli acciacchi e botte varie non si sentirebbero in ogni caso. Abbiamo lavorato bene con grande concentrazione, siamo riusciti anche in questa settimana così speciale ad isolarci da tutto il resto, chiuderci in palestra e lavorare forte come abbiamo sempre fatto dall’inizio dell’anno. Stiamo bene e siamo pronti per un’altra bella battaglia”.

A sentire il coach biancorosso la partita di domani potrebbe sembrare la quinta di campionato, non la gara che può regalare la promozione in serie A, ed è proprio questo tipo di approccio quasi estraniante che il Menetti ha provato ad instillare nei suoi ragazzi, non sottovalutando un avversario quasi salvo come l’Aget Imola ma preparandosi ad una sfida impegnativa quanto decisiva.

“Inutile dire che abbiamo grandissime motivazioni, ma sappiamo che domani ci aspetta un osso duro come Imola, una squadra e una società che rispettiamo molto per come ha dimostrato di saper fare bene in tanti anni di LegaDue, guidata ora da un allenatore, Federico Fucà, esordiente come me ma in grado di fare una grande stagione nonostante tantissimi problemi (infortuni in primis, con la stella Whiting tormentata per l’intera annata da fratture allo zigomo e alla mano e l’altro americano Erik Daniels, spesso decisivo ma molto più spesso infortunato, ad essere sostituito da Dupree, poi Masoni, Cournooh e Andreaus solo per citare i più colpiti NdR). Sono sicuro che verranno a fare la partita e a provare a vincere per avere la certezza matematica della salvezza, per questo dobbiamo essere pronti a lottare”.

Dopo la fondamentale vittoria di domenica scorsa in casa contro Jesi, l’Aget è infatti più tranquilla ma visti gli scontri diretti sfavorevoli con Bologna e Forlì e l’ultima gara in casa contro la rivale Sant’Antimo la certezza della permanenza nella seconda serie per l’Andrea Costa non c’è ancora e gli imolesi proveranno ad assicurarsela già in via Guasco, forti di un roster di qualità e finalmente al completo che mise in difficoltà la Trenk anche all’andata prima di cadere per 77-86 sotto i 21 punti di Taylor e la doppia doppia da 10+10 di un Cervi allora all’inizio della sua ascesa, nonostante i 29 del solito Whiting.

Imola è una squadra solida e in questo è chiara l’impronta dell’allenatore, è formata da un mix di talento ed esperienza con punte capaci di decidere una partita in qualsiasi momento come Whiting, Prato e Dupree, quest’ultimo ottimo giocatore dalla grande classe e fisicità uno contro uno, ed elementi come Kotti e Masoni a dare stabilità ed equilibrio. A proposito di Masoni, cui sono legato dal ricordo dei successi nelle giovanili reggiane, sono sicuro che farà una grande partita anche se da reggiano vero qual è avrà emozioni particolari per la squadra della sua città…”

Il profilo della città del Tricolore da suggestivo scenario sullo sfondo si porta allora in primo piano nei pensieri di coach Menetti, mai pago di ringraziare i suoi tifosi che hanno letteralmente depredato i botteghini e “bruciato” in due ore i biglietti per la partita di domani, tifosi a cui il coach reggiano chiede un ultimo sforzo per poter festeggiare tutti insieme.

“Il palazzetto pieno inorgoglisce tutti, staff e squadra, società e città. A Bologna l’invasione dei nostri tifosi è stata incredibile, all’ingresso in campo abbiamo sentito una botta di adrenalina che ci ha dato una carica straordinaria per una partita magica. E’ stato meraviglioso soprattutto il sostegno totale che ci hanno dato, dimenticandosi degli avversari e degli altri risultati come dovremo fare anche domani. A proposito – continua scherzosamente Menetti – domani all’ingresso del palazzetto verranno ritirati palmari, radioline, telefoni e quant’altro possa servire per conoscere i risultati degli altri campi…

Scherzi a parte, il messaggio per il pubblico è lo stesso che ho passato alla squadra, cioè avere pazienza: dovremo lottare su ogni pallone e combattere tutti insieme per 40 minuti, alzando la testa solo alla fine. Immaginate di veder giocare vostro figlio o vostro fratello, è importante sostenerlo nei momenti di difficoltà senza mai trasmettere paura e tensione, stare in piedi tutti insieme per 40 minuti con la stessa empatia e simbiosi che è stata decisiva in tutta la stagione e vincere tutti insieme”.

Manca solo un passo ma la Trenk è pronta, “pura e disposta a salire a le stelle”…