VEROLI (FR) – La sconfitta a Torino, la più larga del suo campionato con il -15 rifilato dalla Manital, certifica come la GZC Veroli stia vivendo il momento più delicato della sua stagione dopo un inizio torneo superiore alle attese, probabilmente pure alle possibilità del gruppo giallorosso. Il ko in Piemonte poteva anche essere più imponente nelle dimensioni, come stava a testimoniare ad un certo punto il -28 dell’intervallo. Le sconfitte consecutive adesso sono 3, l’abbrivio positivo delle prime giornate è ormai definitivamente perso, sebbene in classifica Cittadini e compagni restino ancora aggrappati all’ultima posizione utile per i playoff, però condivisa con altre due formazioni, Trapani e Verona, e con il fiato della cugina Ferentino tornato prepotentemente sul collo, forse troppo in anticipo considerati gli 8 punti di vantaggio avuti ad inizio novembre sugli amaranto. 

Marco Ramondino, coach GZC Veroli

Marco Ramondino, coach GZC Veroli

A Torino non è che non si potesse perdere, tutt’altro, l’importante è che il crollo avuto non sia il sentore di qualcosa di più profondo. La speranza, suffragata dalle dichiarazioni di un Ramondino in versione indovino alla vigilia della trasferta all’ombra della Mole, è che si tratti soltanto di un calo fisico dopo due mesi di piede schiacciato sull’acceleratore. In sala stampa il coach verolano è partito proprio da questo aspetto per spiegare il netto rovescio contro la squadra di Pillastrini: “Come avevo detto nella conferenza stampa della vigilia ero curioso di vedere quale tipo di energie la squadra sarebbe riuscita a trovare dopo il periodo di difficoltà fisiche dal quale veniamo. Se il nostro preparatore e il nostro staff medico riescono comunque a mettere in piedi una squadra per la domenica, facciamo tuttavia difficoltà ad allenarci con intensità durante la settimana e una squadra come la nostra se non si allena a dovere fa difficoltà a giocare bene alla domenica. Ma allo stesso tempo è più logico aspettarsi che queste energie calino nel finale di gara e non nel secondo quarto (perso 23-8, ndc). Torino ha avuto una grandissima capacità di leggere tutte le nostre scelte difensive e di punire anche gli errori che nell’esecuzione di queste scelte abbiamo fatto, soprattutto nella seconda parte del primo quarto. E lì ci siamo visti persi, perché già facevamo fatica a reclutare energie e vedevamo vanificati determinati sforzi che stavamo facendo. All’intervallo ho detto alla squadra che, per quanta fatica avrenmmo potuto fare nel secondo tempo, potevamo comunque giocare meglio con il residuo delle energie che avevamo e, complice il fatto che fosse una gara dalle proporzioni strane, siamo riusciti a rientrare sul -9. Lì abbiamo fatto anche una buona serie difensiva, ma poi siamo stati puniti da 5 punti consecutivi di Evangelisti e da quel punto in poi si è trattato soltanto di finire con dignità”.