GZC VEROLI – ANGELICO BIELLA 88-64 (26-11, 47-28, 64-39)

FROSINONE – L’Angelico perde quasi senza giocarlo lo spareggio al secondo posto della classifica in casa della GZC Veroli. Il big match del primo turno di ritorno della Dna Adecco Gold al palasport di Frosinone è terreno di caccia assoluto dei padroni di casa di Marco Ramondino, vincitori netti per 88-64. La squadra di Corbani non scende praticamente dal pullman andando subito in doppia cifra di svantaggio e non trovando mai la forza, tecnica, tattica e di energia fisica, per ricucire il poderoso gap e giocarsi una partita vera in terra ciociara.

Brett Blizzard attacca l'ex Veroli Infante (Foto Andrea Ciucci)

Brett Blizzard attacca l’ex Veroli Infante (Foto Andrea Ciucci)

Veroli aveva probabilmente motivazioni maggiori, la qualificazione alla Final Six di Coppa Italia appena mancata in modo beffardo, anche per “colpa” di Biella, ha fatto superare a Cittadini e compagni i notevoli guai fisici avuti in la settimana, proprio mentre Biella è stata tradita dai suoi uomini di maggior classe, in primis Voskuil (6 punti, 1/6 al tiro) e il Golden boy Laganà (mai in partita). La GZC non smette di sorprendere, i giallorossi sono stati il consueto rullo compressore di squadra, soliti 5 uomini in doppia cifra, con la sorprendente apparizione tra questi dell’under Joshua Giammò (12 punti in 14′, 100% al tiro), emblema di una formazione in cui sul palcoscenico ci salgono a turno tutti, tanto che  Casella, l’eroe di Barcellona coi suoi 31 punti, stavolta ne segna appena 3 senza che del bottino della settimana scorsa se ne senta la mancanza.

Così, la striscia positiva continua solo per Veroli, che sale a quota 5 vittorie consecutive, Biella vede arrestare a 3 la sua per mano di quella che può essere considerata la sua bestia nera, considerato anche il +12 dei giallorossi al Biella Forum nella primissima gara della stagione.

CRONACA. Il match si decide già dopo poche azioni, due triple di Samuels e una di Casella aprono il tremendo parziale dei padroni di casa, il 15-0 tramortisce Biella dopo nemmeno 5 minuti, Corbani manda dentro i due ex verolani Berti e Infante e proprio il lungo campano rompe il digiuno ospite dopo quasi 6’, ma Veroli continua a volare e dominare anche fisicamente gli ospiti (che a fine gara se ne lamenteranno parlando di “gara di boxe”) e a fine primo quarto è +15 ciociaro (26-11). Il coach di Biella prova a mischiare le carte in difesa, ordina diverse zone, Veroli, guidata da Sanders, le batte tuttavia in modo sistematico, Raspino e in parte Hollis sono gli unici che lottano con qualche successo contro il rullo giallorosso, ma quando Blizzard (altra gara di classe: 18punti  e 21 di valutazione) segna anche allo scadere Biella è costretta ad andare negli spogliatoi sotto di 19 (47-28).

Al rientro ci si attende la reazione da parte dell’Angelico e invece il copione non cambia, sono in particolare due schiacciate di Cittadini a far ripartire Veroli sull’acceleratore, all’ultima minipausa GZC avanti di 25 e coi due punti della vittoria già in tasca. L’ultimo quarto è una passerella davanti agli oltre 1600 del pubblico di casa per Veroli, resta giusto il tempo per qualche nervosismo sul parquet, ma tutto si svolge senza conseguenze particolari. La sirena finale arriva come una liberazione per Biella, che vede staccarsi di 2 punti in classifica da Veroli e dalle altre ex coinquiline, Torino e Capo d’Orlando, oltre che di 4 dalla capolista Trento. Dopo un girone d’andata da vera rivelazione, ci può stare di cominciare male il ritorno per i piemontesi. Ma, ora, la palma di squadra sorpresa numero uno del campionato se la prende tutta Veroli.

L'MVP Jamarr Sanders contro Raspino (Foto Andrea Ciucci)

L’MVP Jamarr Sanders contro Raspino (Foto Andrea Ciucci)

MVP: Jamarr Sanders. Continua la crescita esponenziale della 25enne guardia americana. L’ex Austin Toros produce una gara perfetta in attacco, dove fornisce prova al microonde (20 punti in 21′, 8/10 al tiro), e in difesa, dove contribuisce anche lui ad annullare lo spauracchio Voskuil con la sua maggiore fisicità. In più il consueto contributo di disciplina al servizio della squadra.