Sono bastate due giornate di campionato per tornare a cambiare, a sorpresa, la gerarchia provinciale del basket ciociaro. Ferentino aveva compiuto lo storico sorpasso nella scorsa stagione dopo oltre quindici anni di rincorsa e, puntando dichiaratamente al vertice, pareva avviata a rafforzare la supremazia anche nel nuovo torneo di Adecco Gold. La cugina Veroli, in cerca di nuova identità dopo gli stravolgimenti societario-economici, non doveva puntare a niente di più che ad evitare gli ultimi due posti in classifica che spediranno in Silver. Invece, i primi quindici giorni della stagione ufficiale hanno ribaltato completante la visuale: Veroli si ritrova a punteggio pieno con 4 punti in classifica, Ferentino è ancora al palo.

Coach Ramondino e la sua Veroli a sorpresa a punteggio pieno

Coach Ramondino e la sua Veroli a sorpresa a punteggio pieno

 

Gli amaranto hanno avuto un calendario più difficile fin qui, hanno affrontato Torino (anche se in formazione rimaneggiata) e Barcellona, due delle tre favorite con Verona per la promozione in A1. Ma pure i giallorossi non è che abbiano avuto passeggiate di salute, anche loro se la sono vista con avversari di rango, Biella e soprattutto Napoli, che potrebbe valere una delle prime tre.

SPINE AMARANTO. Una parziale giustificazione al cammino agli opposti delle due squadre sta nell’emergenza che Ferentino sta scontando sottocanestro. A Barcellona, dove la sconfitta onorevole dà motivi di fiducia in più rispetto a quella della settimana precedente, Gramenzi ha individuato nei troppi secondi tiri concessi agli avversari la vera causa della sconfitta dei suoi, dato che fa il paio col dominio in area della coppia Amoroso-Mancinelli che aveva comportato il primo ko con Torino. Qualcuno dei due match, chissà, avrebbe potuto avere un destino diverso con la presenza del pivot designato ad inizio stagione, Mosley, sostituito per cause di forza maggiore da un giocatore a gettone come Mortellaro, che più di tanto non sembra poter dare.

ROSE E FIORI GIALLOROSSI. Per Veroli, viceversa, va tutto bene. Tanto che l’unico problema di queste ore sarà tenere a freno l’entusiasmo dell’ambiente, che aveva fatto la bocca ad un campionato nelle retrovie e invece ha magicamente ritrovato alcune delle sensazioni dei tempi migliori della squadra giallorossa, quella che per tre anni consecutivi ha sfiorato la promozione in A, collezionando allo stesso tempo altrettante coppe Italia. Se la squadra manterrà questo rendimento andrà fatto un plauso a chi ha scelto i giocatori in estate, si è presa gente che alle doti tecniche abbina quelle combattive che si erano cercate inutilmente nelle scorse due annate. Pure l’incognita principale, la cabina di regia di Tomassini, sta superando i primi esami, trasformandosi pure in realizzatore di canestri decisivi in entrambe le gare. Poi, com’è sempre accaduto nella ex Legadue, quando si indovinano gli americani si è già a metà dell’opera e Samuels (14.5 punti+8.0 rimbalzi nelle due gare) e Sanders (12.0+5.5) sono due Usa giovani ma professionali, già abituati a confrontarsi col basket internazionale, vogliosi veramente di affermarsi da questa parte dell’oceano. E con prepotenti qualità fisiche che a questi livelli sono garanzia di affermazione. Il riconoscimento va ovviamente esteso pure a chi li sta facendo giocare così, il controllo del ritmo in attacco, l’aggressività in difesa, sono doti che Ramondino ha instillato per bene: come debutto da capoallenatore si era visto di peggio, insomma.

Va tutto talmente bene alla squadra cara a Massimo Uccioli – che con la sua carica autentica è un’altra bella spinta nel ruolo presidenziale, mostrata pure con l’attivismo a bordo campo anche a favore dei giornalisti presenti – che il pelo nell’uovo si può pescare nella maglia di gioco. Dopo la brutta divisa senza sponsor del debutto a Biella, dimenticata con la nuova maglietta piena di sponsor inaugurata con Napoli, si è aperta la questione della visibilità del numero sulla schiena: una striscia gialla sfumata a metà del numero lo fa confondere con lo sfondo giallo della maglietta. E’ un’inezia, chiaramente, ma importante per l’immagine e a cui, trattandosi solo del numero, si potrebbe porre rimedio senza costi.

Ryan Bucci - Sigma Barcellona vs FMC Ferentino (foto Salvo Bonaceto)

Ryan Bucci, ritorno-amarcord a Barcellona per la guardia di Ferentino (foto Salvo Bonaceto)

PROSSIMO TURNO. Per Ferentino prosegue il calendario ostico. Per la terza volta in tre partite affronterà un’avversaria di alto valore, Trento, la rivelazione principe dello scorso campionato insieme a Brescia. I trentini di coach Buscaglia, partiti con l’obiettivo di superare o quantomeno pareggiare la semifinale-playoff dell’anno passato, devono riscattarsi dal ko interno con Brescia, seguito al facile successo del debutto a Trieste. Per tornare al punto debole, il settore lunghi amaranto se la vedrà con un reparto omologo che non ha un autentico crack ma comunque tre italiani di discreto valore, Pascolo (esploso l’anno scorso), Lechthaler e Baldi Rossi, più l’ex verolano Elder che può imporre il suo fisico possente vicino canestro: insomma, un altro test probante per l’area ferentinate.

Per Veroli c’è la trasferta siciliana a Trapani, avversario che non si affronta dai tempi della B1. La matricola allenata da Lino Lardo è tornata coi piedi per terra col posticipo perso lunedì sera a Forlì, che ha neutralizzato gli effetti della precedente vittoria casalinga con Imola. La cornice del PalaIlio sarà un fattore da superare, per il resto il quintetto di Ramondino sta dimostrando di avere i mezzi per compiere il blitz. Senza tuttavia dimenticare che Trapani ha nel suo roster ha un personale pericolo per Veroli, Patrick Baldassarre, storica bestia nera tra i giocatori per la squadra ciociara, uno che quando ha visto il giallorosso verolano si è sempre esaltato negli anni, in qualunque squadra sia passato. Ramondino lo conosce bene per averlo allenato due stagioni fa a Bologna e dovrà rappresentare un disinnesco per l’ex prodotto della Benetton Treviso.