Daniel Donzelli (Foto Barbara Lodigiani © 2013)

Daniel Donzelli (Foto Barbara Lodigiani © 2013)

CREMONA – Leggendaria Forlì o stralunata l’Assigeco? Nel tonfo rossoblu “on the road” di domenica incide sicuramente la gara tutto cuore giocata dai romagnoli, in lotta con le mancate promesse della proprietà sugli stipendi da corrispondere e sul parquet con i soli italiani, contrapposta alla prestazione incolore dei ragazzi di Andrea Zanchi completamente mancati nell’approccio, sia dal punto di vista tecnico che emotivo. L’Assigeco latita per tre quarti trovandosi in grado di risalire la china del -20 a 1′ dalla terza sirena (62-42) grazie alla ritrovata intensità difensiva (break di 6-26) che rimette tutto in discussione negli ultimi 86 secondi di serata. Nei quali però torna a sorridere Forlì.

Fra gli arcobaleni dall’arco di Carrizo (4/4) e Spissu (2/4), ispirati dalla determinazione di Alessandri (3 rimbalzi, 4 assist e 2 recuperi), a consolare l’Assigeco c’è la valida partita giocata da Daniel Donzelli (2/3 da due, 1/2 da tre in 22′), determinato nella prima parte e freddo quanto basta negli ultimi giri di lancette per infilare in una bolgia incredibile un fondamentale 4/4 dalla lunetta (68-68 a 1’26”, 70- 70 a 54″) dopo lo 0/2 di un paio di minuti prima. «Sono serviti a rifinire lo scout, purtroppo non a vincere – sorride amaro il 18enne giocatore cremonese -. Fortunatamente non ho un carattere particolarmente emotivo: i liberi sono tiri da mettere indipendentemente dal momento della gara. Se li sbaglio è solo per una questione di abilità, non per tensione. Ho avuto la possibilità di giocare gare importanti e decisive, anche finali, in maglia azzurra o con le giovanili Assigeco, senza perdere un minuto di sonno».

Forse è per questo che Donzelli si è fatto influenzare poco dallo strano clima del palazzetto romagnolo. «Guarda, domenica è come se non ci fossimo presentati: non c’eravamo né fisicamente né mentalmente. Troppo distratti dal contorno. Forlì non aveva niente da perdere, noi non siamo riusciti a giocare come sappiamo – sottolinea l’ala rossoblu -. Io? Cerco di affrontare ogni gara al massimo per dimostrare all’allenatore che posso giocare in questa squadra minuti “buoni”».

Il ko di Forlì certifica le difficoltà a livello di esperienza, prima di tutto, oltre che di ordine fisico e tecnico. Se Young e Sant-Roos (ciascuno con 2/12 al tiro) sono al di sotto delle rispettive potenzialità e non c’è nel gruppo l’atteggiamento giusto e lo spirito di sacrificio battere gli avversari diventa impegnativo. «Dobbiamo riprendere a lavorare con impegno tirando fuori, come giustamente dice il coach, gli attributi una costante per Daniel Donzelli -. La voglia e l’orgoglio non ci mancano, anche a Forlì siamo rimasti uniti pur andando sotto di brutto, fino a giocarci la vittoria nel finale. Non è andata bene purtroppo, magari ci vogliono spaziature diverse in attacco: domenica con Mantova si deve fare meglio, per noi e i tifosi».

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi