Lo striscione dei tanti tifosi forlivesi in trasferta a Pistoia/foto www.forlibasket.it

Era una domenica speciale, in terra toscana, per lo sport forlivese. Purtroppo al trionfale 5-0 di Scandicci, che ha consentito al Forlì Calcio il ritorno nel calcio semi-professionistico della Seconda Divisione (ex-C2), non si è abbinata una serata altrettanto felice per la pallacanestro. Una cinquantina di tifosi forlivesi ha fatto la ‘doppietta’, presenziando dapprima al “Turri” di Scandicci, lo stadio del sobborgo fiorentino tristemente noto negli anni ’80 per i delitti del ‘Mostro di Firenze’, quindi al PalaFermi di Pistoia.

Di fronte al palasport pistoiese c’era fermento già un’ora abbondante prima dell’inizio: l’annunciata ‘invasione’ forlivese (alla fine si tratterà di una trasferta consistente, ma non di un’invasione) mette sull’attenti i tifosi locali, che presidiano il loro impianto per scongiurarne la ‘presa’ da parte dei romagnoli. A mezz’ora dalla palla a due, all’arrivo del pullman e delle auto “più calde” provenienti da Forlì, attimi di tensione, coi forlivesi che ‘passano’ – divisi da un mini cordone di forze dell’ordine – senza che abbiano luogo scontri (solo qualche screzio) lungo tutto il viale che lambisce l’impianto e davanti alle biglietterie.

Dentro al PalaFermi la ‘Baraonda Biancorossa’ crea un notevole fattore campo, mentre nella curva riservata agli ospiti prendono posto circa 250 forlivesi (quelli del Marini hanno fatto l’annunciata ‘sbraciolata’ davanti al Palafiera visto il tempo capriccioso in Toscana), in più ci sono una cinquantina di romagnoli anche nella tribuna attigua. All’annuncio delle formazioni il settore ospiti ritira fuori lo striscione a firma Cà Ossi “Vergognatevi” già esibito nel precedente match interno con Verona. Scelta forse discutibile sullo 0-0 di una partita-chiave per la salvezza, ma non certo dopo che si assisterà all’indecoroso spettacolo offerto dalla squadra. Va da sè che il supporto alla FulgorLibertas stenta a decollare, complice l’infausta prova dei biancorossi, ormai a un passo dalla retrocessione.

Al termine del primo tempo il ‘caso’ della domenica. Mitchell Poletti, primo giocatore a rientrare per l’intervallo negli spogliatoi, il cui tunnel si trova esattamente in prossimità del settore ospiti, guarda male un giovane tifoso forlivese che lo sta prendendo a male parole per via del pessimo primo tempo della FulgorLibertas. Il supporter incrementa la razione di insulti, brandendo l’asta di una bandiera che sfiora Mitchell infrangendosi, rumorosamente, sul plexiglass del tunnel. “No, non mi hanno colpito – ci spiega lo stesso Poletti di rientro da Pistoia – ho solo sentito la plastica sfiorare la mia pelle, una sensazione come se mi avessero sputato, cosa che peraltro conosco bene” (si riferisce a quel che accadde a Verona lo scorso anno, nota di FB). Il fatto, per la verità abbastanza spettacolare, deprecabile ma privo di conseguenze di alcun genere, crea i presupposti per un parapiglia – non il primo, ormai – tra alcuni elementi della curva e membri del Basket Club Marini. Ci vogliono diversi minuti (e l’interessamento di alcuni dirigenti forlivesi, in particolare Giorgio Grazioso, Giuseppe Fabbri e Giampiero Gagliardi) per riportare la calma nel settore ospiti, tra gli sguardi attoniti dei tifosi pistoiesi.

Nel secondo tempo, con la partita ormai naufragata, mentre i pistoiesi ironizzano con un paio di striscioni (foto sotto), il drappello di ultras forlivesi la butta sull’ironia. Spesso sull’auto-ironia. “Vinceremo il tricolor”, “Serie B Serie B” cantato ai pistoiesi, fino al “Treviglio stiamo arrivando” che la dice lunga sull’ottimismo che regna nell’ambiente forlivese. Tra i dirigenti forlivesi, nel mirino c’è finito il direttore tecnico Alberani. “Portaci in Europa”, l’ironico coretto. Più un altro, decisamente più di cattivo gusto, che includeva anche la di lui fidanzata. Alla sirena – mentre in perfetta contemporanea, 100 km più a nord, il forlivese Matteo Frassineti sta ricevendo da Marco Bonamico la coppa per la vittoria della LegaDue e la promozione in Serie A – i giocatori di Vucinic escono a testa bassa. Solo ‘Napoleone’ Grazioso, fiero del suo primo eccellente anno da presidente, tiene la capoccia abbronzata e impomatata bella alta, fissando con aria sprezzante gli isolati strali. Ma la triste verità è che nel settore ospiti ormai anche la voce per gli insulti è esaurita. Proprio come le speranze che Forlì possa conseguire sul campo la permanenza in LegaDue.

Riccardo Girardi-www.forlibasket.it