La Tezenis vince il secondo match di fila contro una grande del campionato: e se il successo a Treviso è arrivato forse più per demeriti della De Longhi che per meriti propri, contro la Fortitudo la Scaligera ha vinto con autorità facendo le cose giuste al momento giusto.

Dopo le brutte sconfitte con Jesi e Roseto che avevano fatto precipitare i gialloblù verso il fondo della classifica, è suonata la sveglia per Boscagin e compagni che hanno cambiato registro, stimolati probabilmente dal nome e dal blasone dell’avversario: «Mi auguro che, al di là della storia di queste due piazze che è incancellabile e ben scolpita nei ricordi, ci fosse la necessità di fare due prestazioni di questo tipo – ha affermato coach Dalmonte dopo il match vinto con la Kontatto – Anche perché ora andiamo a Piacenza che è avanti a noi di 4 punti in classifica rispetto a noi. Allora dico: il blasone non gioca, non difende e non fa canestro, pertanto dobbiamo essere bravi a sporcarci le mani e andare là con la testa giusta. La maturità è richiesta anche in questa direzione, pertanto ci serve un salto di qualità e avere la giusta umiltà per renderci conto che Piacenza è davanti a noi e che nel girone d’andata è venuta qui a vincere. Già queste mi sembrano due motivazioni per andare oltre il blasone e per avere, come ripeto, la giusta umiltà per affrontare la partita di sabato prossimo».